Shrinking 2 è la dramedy di cui abbiamo bisogno

Tra le serie migliori di Apple TV+ non può mancare “Shrinking”, lo show televisivo creato da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein.
Shrinking 2 la serie creata da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein

Articolo pubblicato il 10 Gennaio 2025 da Gabriele Maccauro

Sul finire del 2024 si è conclusa la seconda stagione di una delle migliori serie tv della scorsa annata, un prodotto televisivo che mescola dramma e commedia ideato da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein per la piattaforma Apple TV+. La dramedy “Shrinking” che nel giro di un paio d’anni ha riscosso grande successo, nonostante il suo posizionamento su uno dei servizi streaming tra i meno popolari o meno pubblicizzati, guadagnandosi in totale ben 3 nomination ai Golden Globe, 2 agli Emmy e di recente anche 2 candidature ai prossimi Screen Actors Guild Awards. Di seguito la trama e la recensione della seconda stagione della serie Apple “Shrinking”. 

La trama della seconda stagione di Shrinking

Jimmy è un terapeuta, interpretato da Jason Segel, che dopo un profondo lutto decide di dare una svolta alla sua vita e alla sua professione. La perdita della moglie lo ha sconvolto nell’animo e per riprendersi inizia a violare quella famosa barriera tra medico e paziente, provocando cambiamenti enormi nelle loro vite. Un approccio diverso che si riflette anche nel rapporto con sua figlia Alice ed i suoi amici, coloro che in realtà tentano in tutti i modi di aiutarlo. 

In questa seconda stagione Jimmy, proprio come Alice, Sean, Gaby, Paul, Brian e Liz, affronta una serie di grandi, e in parte dolorosi, cambiamenti, mantenendo un duraturo legame con tutti loro, nonostante diversi colpi di scena: dall’incontro tra la figlia (Lukita Maxwell) e l’uomo con cui la madre ha avuto quell’incidente mortale alla convivenza tra Paul (Harrison Ford) e la sua nuova compagna. Una serie di avvenimenti che segna per sempre le loro vite, li forma e finisce per far crescere proprio tutti, dal primo all’ultimo. 

Shrinking 2 la serie creata da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein

La recensione di Shrinking 2, la serie ideata da Bill Lawrence e Jason Segel 

La seconda stagione di “Shrinking” rappresenta uno di quei classici ottimi approfondimenti delle medesime tematiche e situazioni che affrontano spesso quelle sitcom da più episodi, Jimmy e il resto dei personaggi, dopo gli eventi della prima stagione, proseguono il loro viaggio, seguendo differenti percorsi che finiscono sempre per intersecarsi l’uno con l’altro, mantenendo quel forte legame che li contraddistingue. In primis si fortifica sempre di più il rapporto tra Alice e suo padre, la storia inizialmente principale, anche se non mancano quegli alti bassi che fanno parte di un reale rapporto tra un genitore e suo figlio/a. Motivo per il quale la più grande qualità di questo prodotto televisivo targato Apple è la creazione di un racconto che pone le sue radici in qualcosa di estremamente reale, quelle dinamiche che potrebbero ipoteticamente affrontare tutti gli esseri umani. 

Le tematiche affrontate sono un altro degli aspetti al centro della storia: dalla depressione all’ansia, per non parlare di quella sensazione di essere o trovarsi nel posto sbagliato, insomma la classica sindrome dell’impostore. Eventi e stati d’animo che spesso portano le persone ad affrontare sedute o periodi di terapia, i quali a volte si trasformano in vere e proprie secondi occasioni, quel genere di confronti che stimolano una ripresa oppure un ritorno sui propri passi. Un mix di emozioni ed argomenti che non sono nuovi a Bill Lawrence, uno dei tre showrunner, il quale con Jason Segel (Marshall in “How I Meet Your Mother”) e Brett Goldstein (già visto su Apple TV+ nei panni di Roy Kent in “Ted Lasso”), firma l’ennesima grande produzione televisiva, dopo la recente “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” (2024 – in produzione), la meravigliosa e precedentemente citata “Ted Lasso” (2020-2023) e l’iconica “Scrubs – Medici ai primi Ferri” (2001-2010). 

A farla realmente da padrona, oltre alle tematiche, è la scrittura, quell’elemento che episodio dopo episodio riesce a coinvolgere totalmente il suo pubblico, il quale entra in empatia con i personaggi fin dalla prima puntata dello show. Ogni singolo personaggio ha un suo specifico background, una serie di approfondimenti ed un percorso da seguire, senza sbavature, o meglio, con quei soli difetti che rendono ancora più umane quelle reazioni visualizzabili sul piccolo schermo. Il modo con cui gli autori affrontano la salute mentale è allo stesso tempo sgraziata e raffinata, senza farsi mancare qualche battuta che inevitabilmente porta il fruitore a ridere e riflettere, un connubio non sempre così scontato e facilmente realizzabile. 

Se poi a tutto questo si aggiunge una perfetta alchimia tra ogni singolo attore e attrice il gioco è fatto ed il risultato non può che essere dei migliori. Mescolando dramma e commedia, la serie riesce a trattare argomenti ambivalenti con un’incredibile leggerezza, riuscendo a risplendere sia nei momenti più ironici e divertenti, ma soprattutto in quelli carichi di drammaticità. Qui, infatti, entrano in gioco le differenti personalità di un cast variegato in stato di grazia: se da un lato la coppia Jason Segel – Harrison Ford risulta la più impattante, non sono da meno la sorprendente Jessica Williams, Michael Urie ed il suo stravagante Brian, ma anche gli ottimi Ted McGinley e Christa Miller, senza dimenticare le nuove aggiunte della seconda stagione come Damon Wayans Jr. Un gran numero di attori diretti alla perfezione dai vari cineasti dietro la macchina da presa, sotto la supervisione di due autori all’interno dello stesso cast come Segel e Goldstein. 

Infine, come non parlare del finale: una sequenza strappalacrime, realizzata alla perfezione, senza mai scadere nella banalità di un momento ricco di fragilità. Naturalmente nulla si è realmente concluso, ma molti percorsi cominciano ad intersecarsi sempre di più e raggiungere certi punti di svolta. La strada è ancora lunga e, proprio come un treno che passa ogni ora alla stazione, ogni protagonista è pronto ad affrontare la prossima fermata del suo viaggio. Non può un lutto, una perdita, una mancanza o uno sbaglio descrivere nella maniera più totale una persona, ma lo sono le scelte che si prendono dopo, quelle che realmente formano il proprio stato d’animo. Questa seconda stagione di “Shrinking” non poteva concludersi in maniera migliore, un passo nel vuoto, una scelta, un’affrontare finalmente di petto le proprie difficoltà. L’unica pecca o difetto, se così si può chiamare, sono le tante e differenti story-line che si aggiungono in questa seconda parte, un problema che non influisce, però, sulla visione di chi è già a bordo del progetto dopo la prima già sorprendente stagione. 

Shrinking 2 la serie creata da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein

Shrinking quando terapia e quotidianità si incontrano

Insomma, anche questa seconda stagione conferma l’impatto disarmante di una serie tv come “Shrinking”, dimostrando che quando terapia e quotidianità si incontrano il risultato può essere  esaltante, attraverso un mix tra follia, emozioni e ricerca di sé stessi, senza dimenticare l’amore, l’amicizia e quel senso di conforto che si può ottenere affrontando anche il dolore. Un viaggio in cerca di una possibile guarigione che sottolinea come nessuno possa realmente salvarsi da solo, dimostrando che in realtà sono i rapporti umani la più grande e profonda terapia. Un percorso che involontariamente sarà ricco di sbagli ed errori, ma anche ricco di soddisfazioni, proprio come quello che affrontano i differenti protagonisti, da chi è vittima di rabbia repressa, chi nasconde il proprio amore o chi si mostra più cinico di quanto è. 

Tra ironia, battute taglienti, serenità, vissuti diversi, prende forma una seconda stagione ancor più interessante e riuscita della precedente. Tutto qui viene amplificato e continua a funzionare alla grande ugualmente, senza mezzi termini o mezze misure. Una storia nata da un singolo lutto che stravolge, in un modo o nell’altro, le vite di più personaggi, ancor più amplificate grazie a ben 12 episodi, un numero inusuale per un prodotto del genere, ma che racchiude perfettamente il tipo di racconto proposto dagli showrunner. Una serie che stupisce puntata dopo puntata, brillante sotto più punti di vista, elementi che fanno ben sperare per il proseguo di questa incredibile storia. 

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Shrinking 2 la serie creata da Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein
Shrinking 2
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Un terapeuta, Jimmy Laird interpretato da Jason Segel, alle prese con un profondo lutto dopo la morte della moglie, inizia a violare le barriere etiche dicendo ai suoi pazienti cosa pensa veramente, con conseguenti enormi cambiamenti nella sua vita e in quella di sua figlia, i suoi amici e gli stessi suoi pazienti.

Voto del redattore:

9 / 10

Data di rilascio:

25/12/2024

Regia:

Bill Lawrence, Zach Braff, Randall Keenan Winston, Jamie Babbit, James Ponsoldt e Anu Valia

Cast:

Jason Segel, Harrison Ford, Jessica Williams, Luke Tennie, Michael Urie, Lukita Maxwell, Christa Miller, Ted McGinley, Brett Goldstein, Lily Rabe, Wendie Malick e Damon Wayans Jr.

Genere:

Drammatico, Commedia

PRO

La perfetta alchimia tra tutti i personaggi, soprattutto tra Segel e Ford
Quella capacità di mescolare commedia e dramma da parte di Bill Lawrence
Le tematiche affrontate fin dalla prima stagione dello show
Un ritmo narrativo che si unisce ad una scrittura brillante e dinamica
Un pizzico di story-line di troppo