Articolo pubblicato il 8 Gennaio 2025 da Bruno Santini
Aretha Franklin è una cantautrice statunitense che, nel corso della sua carriera, ha ottenuto un così tanto grande successo da essere definita, in virtù delle sue insindacabile qualità, un’icona della musica gospel, soul e R&B. Raccontata all’interno del film Respect, del 2021, con un approccio musical, la celebre cantautrice viene così ricordata grazie ad un film che merita di essere recuperato sullo schermo, qualora non sia stato fatto prima. Respect è un film diretto da Liesl Tommy, con Jennifer Hudson nei panni di Aretha Franklin e un cast completato dalle presenze di Forest Whitaker, Marlon Wayans e Marc Maron. Ma come finisce Respect, qual è la spiegazione del finale e la storia vera dietro al film su Aretha Franklin?
Come finisce Respect e qual è la spiegazione del finale del film su Aretha Franklin?
Per quanto la storia vera di Aretha Franklin è conosciuta sicuramente da molte persone, che ritrovano nel film alcuni dettagli realmente accaduti, per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di approfondire la storia e la vita della cantante, il contributo di Respect è sicuramente molto interessante. Ma come finisce il film e qual è la spiegazione del finale del lungometraggio su Aretha Franklin? Considerando la sua trama completa, il film prende le mosse dal 1952 quando Aretha, all’età di 10 anni, vive in compagnia di suo padre e delle sue sorelle, soffrendo per la morte improvvisa della madre che traumatizza la famiglia e la stessa giovane cantante. Spostandosi in avanti negli anni, il film approfondisce in primo luogo l’adolescenza di Aretha Franklin, in secondo luogo tutte le sue conquiste dal punto di vista musicale e artistico.
Ma come finisce Respect? Ci troviamo nel momento più importante della vita della Franklin, in cui da un lato c’è il grandissimo successo musicale, dall’altro la difficoltà determinata dall’abuso di droghe molto pesanti, come il metadone. Proprio nel momento più difficile della sua carriera, Aretha Franklin decide di tornare al gospel, con l’idea di produrre un album che si ricolleghi alle sue radici artistiche. Durante la registrazione di uno dei brani, ritrova finalmente quella felicità che sembrava essere perduta e che vede negli occhi del padre, che accetta di venire: l’uomo si scusa con Aretha Franklin per averle dato dell’atea in un primo momento del film. Alla fine del film, considerando anche la spiegazione del finale di Respect, si ascolta la cantante esibirsi in Amazing Grace, con il doppio riconoscimento di platino che suggella una carriera straordinaria.
La storia vera di Aretha Franklin raccontata in Respect e perché il film si chiama così?
Come già detto, il film Respect non si distacca poi troppo dalla storia vera della celebre e cantautrice Aretha Franklin, che viene omaggiata all’interno del film del 2021. Naturalmente, alcuni elementi sono sicuramente romanzati, ma il film è molto chiaro nel definire quelli che sono alcuni momenti fondamentali della storia vera di Aretha Franklin, relativi soprattutto alla morte improvvisa di sua madre e dalle problematiche personali, che non l’hanno comunque mai totalmente allontanata dal mondo della musica, l’unica sua vera fonte di felicità. La storia vera di Aretha Franklin è quella ricca di successi negli anni ’60, per quanto, al fine di raggiungere il successo planetario a cui ambiva, c’è stato bisogno di allontanarsi dalle sue radici musicali, salvo poi tornare al gospel, con l’ultima fase della sua carriera.
Tuttavia, la vera storia di Aretha Franklin include anche il racconto di Ted White, un produttore locale da cui suo padre aveva cercato di allontanarla nel corso della sua giovane età: con lui, la donna non soltanto intraprende un rapporto lavorativo, ma anche personale, salvo poi rivelarsi l’uomo molto violento e negativo anche per il suo lavoro. Il film prende il nome di Respect proprio in virtù della volontà, da parte di Aretha Franklin, di adattare e riarrangiare il brano di Otis Redding, con tutte le difficoltà successive che dipendono soprattutto dal grave abuso di sostanze stupefacenti e di alcol e, soprattutto, con la parte finale della vita di Aretha Franklin che riporta la regina del soul e del gospel in auge in tutto il mondo, grazie alla sua scelta di tornare al genere che l’aveva resa famosa.