Articolo pubblicato il 7 Gennaio 2025 da Giovanni Urgnani
Fin dai primi materiali promozionali, Warner Bros ha sempre voluto far capire a tutti i fan che questo nuovo lungometraggio prequel è in continuità con la serie di film diretti dal regista neozelandese Peter Jackson. All’interno de Il Signore degli anelli – La guerra dei Rohirrim infatti, sono presenti alcuni riferimenti precisi alle avventure successive, già mostrate soprattutto nella trilogia con protagonista Frodo e la Compagnia dell’Anello; ma quanti sono e cosa contengono? Di seguito tutte le informazioni necessarie a riguardo.
ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!
Éowyn
Miranda Otto torna ad interpretare il suo personaggio visto ne Le due torri (2002) e Il ritorno del re (2003), ovviamente in sede di doppiaggio; ma una versione animata di Éowyn non c’è, poiché le vicende sono ambientate in un passato di quasi due secoli. Il suo ruolo quindi è quello della narratrice, che introduce e conclude il lungometraggio, facendo da raccordo durante alcuni momenti centrali della narrazione.
Gli olifanti
Ricompaiono in questo spin-off/prequel animato sempre come arma da guerra dei nemici; Wulf ingaggia diverse popolazioni, tra cui i Sudroni o Haradrim. Questi pachidermi sono comparsi nei due sequel della trilogia principale di Peter Jackson, uno degli elementi tra i più spettacolari dell’epica battaglia fuori da Minas Tirith.

L’Osservatore nell’acqua
Hera, Fréaláf e Olwyn s’imbattono in un olifante affetto da rabbia, la protagonista per evitare che i suoi cari possano rimanere uccisi attira l’animale all’interno del bosco, per raggiungere poi una sorta di lago, dove vive una bestia molto pericolosa. Hera attira la sua attenzione lanciando in acqua un’arma, cosicché l’olifante viene prima intrappolato dai tentacoli e poi divorato dallo stesso Osservatore nell’acqua. Quest’ultimo è comparso ne La compagnia dell’anello (2001), emergendo ovviamente dall’acqua, fuori dall’entrata delle caverne di Moria.
Saruman e la torre di Isengard
La celebre torre compare nella sequenza successiva al rapimento di Hera, per mano del generale Targg e portata al cospetto di Wulf, che ha instaurato una roccaforte proprio nella suddetta fortezza. Per quanto riguarda lo stregone bianco, egli si mostra nelle battute finali, presentandosi al nuovo re di Rohan come alleato e presentato come nuovo custode di Isengard. Nella versione originale la voce del personaggio è ancora quella dello storico interprete dei film live action Christopher Lee, pescando materiale preesistente dalla trilogia prequel de Lo Hobbit, previo permesso della famiglia.

Gandalf il grigio
Questo in realtà è un riferimento puramente verbale, il personaggio infatti, interpretato nei film da Sir Ian McKellen, viene citato negli ultimi minuti della pellicola, visto che rappresenta la destinazione verso cui Hera e Olwyn si stanno dirigendo, per parlare in merito a degli orchi che stavano raccogliendo gli anelli dei soldati sulle montagne, per conto del loro capo a Mordor.