Articolo pubblicato il 1 Gennaio 2025 da Bruno Santini
Nella prima stagione di Squid Game aveva presentato tantissimi giochi che avevano conquistato gli spettatori, portando alla ribalta gran parte della cultura coreana basata sul fattore dell’intrattenimento per bambini e non soltanto. I giochi avevano così assunto una componente predominante, diventando il motore della stagione. In Squid Game 2 ci sono tanti altri dettagli che sicuramente permettono di ampliare il contesto della narrazione, ma i giochi restano comunque molto importante: ma di quali si parla? Di seguito, vengono indicati tutti i numerosi giochi della seconda stagione di Squid Game, con un accento posto sul loro significato e sul loro funzionamento.
Ddakji
Presentato in diversi punti della seconda stagione, il Ddakji è uno dei giochi presenti in Squid Game 2 e cronologicamente il primo che viene presentato, quando Seong Gi-hun prova a spiegare come riconoscere il Reclutatore. Trattasi di un gioco che era stato osservato anche nella prima stagione della serie e che attinge le sue radici nella cultura tradizionale coreana, con le varianti di una categoria di giochi che prendono il nome di ddakji chigi. Il gioco in questione presenta delle tessere di carta che possono essere lanciate in diversi modi durante la partita, a seconda della variante scelta e del risultato attesa.
La variante presentata in Squid Game è il neomgyeomeokgi, nata addirittura durante il periodo Joseon che si fa convenzionalmente risalire all’inizio del 1400 in Corea del Sud, ma è diventato popolare soprattutto in ambienti scolastici nel XX secolo. I fogli di carta vengono piegati con forma quadrata, rettangolare, rotonda, esagonale o pentagonale e sono decorati con motivi floreali o con altri disegni. L’obiettivo del gioco è capovolgere una delle due tessere presenti a terra utilizzando la propria, che viene lanciata con tutta la forza possibile: in caso di capovolgimento c’è la vittoria mentre, in caso contrario, vince l’altro giocatore.
Pane o lotteria
All’inizio della seconda stagione non ci si ritrova immediatamente nel contesto dei giochi, ma c’è prima un’analisi di ciò che avviene all’esterno. Il protagonista, giocatore numero 456, va alla ricerca del Reclutatore per riuscire a sabotare i giochi dall’interno, scoprendo – tramite i suoi collaboratori – che questi realizza un gioco particolare e in solitaria. Acquista diversi pagnottini e biglietti della lotteria, giungendo in un parco dove si trovano diversi senzatetto e sottoponendo loro sempre lo stesso interrogativo: “pane o lotteria?”. C’è solo una scelta possibile e chi vive in condizioni di difficoltà, pur non potendo mangiare, sceglie la lotteria: quando avanzano diversi pagnottini, è il Reclutatore stesso a calpestarli dicendo al suo pubblico che sono stati loro a scegliere, e dunque a rinunciare, ad un pasto sicuro in nome di una promessa effimera di successo.
Morra cinese meno uno
Ancora una volta il Reclutatore propone, quando riesce a sconfiggere e catturare i due collaboratori di Seong Gi-hun, una particolare variante della morra cinese per giocare con i due, affinché possa decidere chi uccidere. La morra cinese, conosciuta anche con le varianti italiane di sasso-carta-forbici o carta-forbici-sasso, è un gioco strutturalmente molto semplice che porta due giocatori a realizzare la propria mossa, secondo una sequenza di carta > sasso > forbici > carta. La variante proposta dal Reclutatore all’interno della seconda stagione di Squid Game prevede che si giochi con due mani, aumentando il numero di combinazioni possibili e portando i giocatori a sfidarsi prima con una delle due, poi con l’altra in base alle mosse pensate. Per esempio, se un giocatore schiera carta e sasso e l’altro due forbici, allora c’è un pareggio ed entrambi devono effettuare un’altra mossa finale per decretare il vincitore; come viene spiegato dal Reclutatore, non schierare per tempo uno dei tre segni porta ad essere squalificati.
Roulette russa (tre varianti)
Ultimo tra i giochi che vengono proposti dal Reclutatore, in una stagione che tenta anche di aprirsi definitamente alla cultura occidentale per quanto riguarda la funzione dei personaggi e dei giochi trattati, è la roulette russa. Non c’è bisogno di spiegare troppo nel dettaglio come essa si realizzi, dal momento che viene realizzata in modo classico, ma è interessante notare che la roulette russa proposta dal Reclutatore avvenga con tre modalità differenti:
- Classica: viene posizionato un solo proiettile su sei e viene fatto roteare il cilindro ogni volta, sparando al giocatore che perde alla morra cinese;
- Rivisitata: essendosi annoiato dall’esito sempre favorevole, il Reclutatore inverte i numeri con cinque proiettili nel cilindro, che portano a una probabilità quasi certa di morire;
- Senza ricarica: un solo proiettile che viene inserito con il cilindro fatto roteare una sola volta, con i due giocatori (in questo caso il Reclutatore e Seong Gi-hun) che sparano continuativamente, vedendo le possibilità di sopravvivere ridursi ad ogni sparo, fino al 50% finale di 456 e al 100% di possibilità di morire con il suicidio del Reclutatore;
Luce rossa, luce verde (Un, due, tre stella)
Il tanto iconico gioco della prima stagione, che aveva sconvolto gli spettatori e non solo, viene riproposto in virtù della sua celebrità e di una fama guadagnata nel corso degli anni. Tra i giochi presenti in Squid Game 2 non poteva che esserci anche quello di Luce rossa, luce verde, la variante coreana del nostro Un, due, tre stella che viene realizzato sulla base di una serie di dettagli e di elementi sicuramente molto interessanti e conosciuti nell’ambito della cultura coreana (e non solo). Ad esempio, l’acconciatura della bambola è quella della figlia del regista della serie, il design complessivo della bambola – così come nella prima stagione – deriva dal personaggio di Younghee, mentre la canzone che viene cantata durante il conto alla rovescia è «l’ibisco è sbocciato», in riferimento al fiore nazionale della Corea del Sud.
Il gioco funziona sempre allo stesso modo: la bambola è dotata di sensori di movimento che portano a identificare tutti i giocatori che si muovono dopo che si è girata; tuttavia, questi sensori possono rilevare solo quei movimenti palesi, non quelli nascosti dal corpo dei giocatori (ad esempio, la mano che 456 muove dietro al suo corpo o la sua bocca coperta). Rispetto alla prima stagione, si vede che a colpire i giocatori non è un meccanismo automatico, bensì i soldati appostati a cui viene dato l’ordine tramite un numero.
Pentathlon a sei gambe
Il secondo gioco che viene proposto ai giocatori di Squid Game 2 propone una variazione rispetto a quanto osservato nella prima stagione: non si tratta più di Caramello, bensì del Pentathlon a sei game. Chiamato in questo modo poiché cinque giocatori devono legarsi l’uno all’altro per le gambe, avendone soltanto una libera e formandone così sei in grado di muoversi: il Pentathlon a sei gambe prevede che la squadra di cinque giocatori superi cinque minigiochi e arrivi al traguardo lungo una pista arcobaleno entro cinque minuti.
Pietra volante
Il secondo gioco del Pentathlon a sei gambe, dopo il Ddakji che viene effettuato in forma ridotta, è quello della Pietra volante; trattasi di un minigioco particolarmente semplice da spiegare, che viene realizzato lanciando una pietra ad un’altra, che si trova in posizione verticale, posta a 3 metri di distanza. Strutturalmente non c’è molto da dire, ma il gioco in questione richiede sia l’abilità nel centrare una piccola pietra con un’altra – con un tiro realizzato a distanza -, sia il posizionamento corretto del proprio corpo. Tra le regole del gioco, infatti, c’è quella secondo cui non è possibile pestare la linea: il gioco diventa complicato poiché, nel caso di lancio sbagliato, c’è bisogno di avanzare e indietreggiare tutti insieme per recuperare la pietra, perdendo così del tempo prezioso rispetto ai cinque minuti che si hanno a disposizione.
Gong-gi
Tra i giochi che vengono presentati nell’ambito del pentathlon a sei gambe, il Gong-gi è sicuramente il più interessante sia per la modalità con cui viene realizzato, sia poiché non è molto conosciuto al di fuori della Corea del Sud. Il gioco viene generalmente associato al mondo femminile – come viene mostrato in diversi dialoghi dei personaggi – e si basa sia sull’abilità di raccogliere i pezzi, sia nella velocità con cui si passa da un turno all’altro rispetto ai cinque disponibili. In quanto tale, il Gong-gi viene realizzato o con delle pietre o con delle pedine (nella serie sono cinque piccole tessere di plastica dai colori differenti): nel primo round sono tutte disposte a terra, per cui il giocatore deve lanciarne una, raccogliere le 4 a terra e prendere al volo quella che cade. Andando avanti, aumenta il numero di pietre o tessere da lanciare: due con tre da raccogliere, tre con due da raccogliere, quattro e infine cinque da prendere tutte al volo sul dorso della propria mano. Una volta fatto ciò, bisogna girare il dorso e prendere poi tutte le caselle raccolte nel palmo.
Trottola
La cultura coreana, destinata soprattutto ai bambini, continua a essere omaggiata per mezzo del gioco della trottola, che vede sfide realizzate sulla base della propria manualità e dell’abilità di tenere la trottola in movimento quanto più possibile: si racconta, infatti, che le sfide della trottola venissero (soprattutto in passato) realizzate utilizzando un bastone di legno per continuare a far girare la trottola sul ghiaccio quando questa stava per fermarsi, al fine di portare il gioco più avanti. In generale, nel pentathlon a sei gambe, il livello della trottola viene realizzato con la necessità di avvolgere la trottola stessa con uno spago. Questo va disposto precisamente affinchè, lanciando, la trottola possa girare su se stessa anche minimamente: la difficoltà del gioco risiede non soltanto nel lancio, ma anche nella necessità di arrotolare per bene lo spago non avendo a disposizione una superficie ruvida o dei solchi da seguire.
Jegi
Rispetto a tutti gli altri giochi presenti nel livello del pentathlon a sei gambe, quello dello Jegi è sicuramente il più semplice sia per il modo in cui viene realizzato, sia per l’effettivo livello di difficoltà previsto dal gioco. A compierlo, in Squid Game 2, è proprio il protagonista della serie (Seong Gi-hun) che permette alla sua squadra di vincere dopo tutti gli altri livelli superati.
Conosciuto anche con il nome di Jegichagi, trattasi di un gioco all’aperto coreano che viene realizzato palleggiando con uno jegi di carta in aria, che viene realizzato generalmente con una moneta che viene avvolta da una carta. Il risultato finale è simile a quello del volano, come si vede all’interno della serie: se in Squid Game 2 l’obiettivo è realizzare 5 palleggi di fila, in generale il gioco porta a sfide 1 contro 1, in cui il vincitore è colui che riesce a effettuare più palleggi; non ci sono grandissime testimonianze storiche a proposito della nascita del gioco dello Jegi, ma oggi il gioco in questione viene realizzato generalmente dai bambini durante il Capodanno coreano.
Mingle (gioco della giostra)
L’ultimo vero gioco che viene realizzato nella stagione di Squid Game 2 è quello del Mingle, conosciuto anche come gioco della giostra. In pochissimi giorni dall’uscita della seconda stagione della serie coreana, è stato molto interessante notare come si siano sviluppate delle teorie sul minigioco, che permettono di analizzare quale sarebbe stato il modo migliore per ottimizzare e limitare le perdite del gioco in questione, sfruttando la teoria dei giochi in una sua formula preliminare. L’obiettivo del gioco è semplice: tutti i giocatori si trovano su una piattaforma roteante la quale, fermandosi all’improvviso, annuncia un numero casuale. Trattasi del numero di giocatori che devono occupare una stanza entro lo scadere dei 30 secondi: chi non riesce ad entrare in una stanza viene eliminato.
A proposito della teoria precedentemente citata, in modo ideale e senza considerare la componente della sopravvivenza i giocatori avrebbero potuto semplicemente occupare le stanze più vicine alla loro posizione, con accoppiamenti casuali. Per esempio, con il numero 4 ogni 4 giocatori possono occupare la stanza più vicina, senza preoccuparsi di “raccogliere” altri giocatori poiché l’importante è avanzare al livello successivo e gli accoppiamenti sarebbero poi stati naturali a seconda del numero necessario per ogni stanza, con pochissime perdite previste dal ridursi del numero delle stanze. Naturalmente, il Mingle di Squid Game 2 è pensato per offrire una caratterizzazione psicologica al gioco: i giocatori sono disposti a tutto pur di salvarsi, anche ad abbandonare la propria madre o dei compagni di viaggio, dando vita anche a scontri molto violenti.
Gioco speciale
Interrompendosi presumibilmente a metà, la seconda stagione di Squid Game non ha mostrato tanti giochi così come nella prima, che proponeva anche la variante del tiro alla fune e, soprattutto, il gioco delle piattaforme di vetro prima del gioco del calamaro finale. Al termine di tutti gli altri giochi, però, si introduce un “livello speciale” che non viene spiegato ai giocatori, ma che porta i soldati ad essere richiamati alle proprie mansioni al termine della loro giornata. Quando vengono sospese le votazioni poiché c’è stato un pareggio, ai giocatori viene spiegato che dovranno ripetere nuovamente il voto nel giorno successivo, con una situazione di stallo e con tutti che tentano di portare un altro dalla loro parte: in occasione dei pasti, ai giocatori viene data anche una forchetta, sintomo del fatto che i giochi stiano aizzando uno scontro tra i giocatori. L’intervento dei soldati mascherati, in effetti, non è immediato: questi aspettano che ci siano prima dei morti, così da ridurre il numero complessivo dei giocatori, per poi iniziare a sparare per incutere loro timore.