Wallace & Gromit – Le piume della vendetta, il miglior amico dell’uomo resterà sempre il cane

Il 2025 si apre con il grande ritorno della coppia inseparabile formata da Wallace e Gromit, questa volta costretti a fronteggiare un vecchio nemico: qual è il risultato del film?
La recensione di Wallace e Gromit - Le piume della vendetta, distribuito da Netflix

Articolo pubblicato il 29 Dicembre 2024 da Giovanni Urgnani

Distribuito nelle sale cinematografiche britanniche il 18 dicembre 2024, col titolo originale Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl, invece, in tutto il mondo il 3 gennaio 2025, direttamente sulla piattaforma digitale Netflix. Prodotto da Aardman Animations, in collaborazione con il canale BBC, scritto dal regista Nick Park assieme a Mark Burton, mentre la colonna sonora è composta da Lorne Balfe. Ma qual è il risultato di Wallace & Gromit – Le piume della vendetta? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film d’animazione.

La trama di Wallace & Gromit – Le piume della vendetta, il film di Nick Park

Presentato in anteprima internazionale al AFI Fest 2024, sequel del lungometraggio Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro (2005), ma soprattutto segue gli eventi narrati da cortometraggio del 1993, intitolato: Wallace & Gromit – I pantaloni sbagliati. Ma di cosa parla quindi Wallace & Gromit – Le piume della vendetta? Di seguito la trama ufficiale del film d’animazione diretto da Nick Park e Merlin Crossingham:

“La preoccupazione di Gromit che Wallace stia diventando troppo dipendente dalle sue invenzioni si dimostra giustificata quando Wallace inventa uno gnomo “intelligente” che sembra sviluppare una coscienza propria. Quando si scopre che una figura vendicativa del passato potrebbe essere la causa dei loro problemi, tocca a Gromit lottare contro forze sinistre e salvare il suo padrone o Wallace potrebbe non inventare più niente!”

La recensione di Wallace & Gromit – Le piume della vendetta, rilasciato da Netflix

In un periodo segnato dai ritorni, il 2025 cinematografico non poteva aprirsi senza appunto un ritorno importante: il franchise di Wallace & Gromit torna dopo vent’anni per un secondo lungometraggio, a sua volta ripescando le vicende narrative di un corto risalente al 1993. Continua così il sodalizio tra Aardman Animations e Netflix, finestra di distribuzione ideale per prodotti di nicchia come questi, dato che la tecnica stop motion non ha un grosso appeal commerciale sul pubblico di massa, ma che artisticamente esercita sempre il suo fascino.

Dopo aver rispolverato Galline in fuga con un riuscitissimo sequel, ora tocca ai due inseparabili amici, capaci d’inventare qualsiasi cosa, costretti ad affrontare una vecchia conoscenza: Feathers McGraw; un ritorno nel ritorno, che metterà i protagonisti davanti ai loro problemi, con la possibilità di consolidare il loro rapporto. Il mondo creato da Nick Park mantiene fede alle sue atmosfere, riportando in vita uno scenario retrò, dove la tecnologia è caratterizzata dall’automazione e dalla tangibilità, lontana quindi dall’immaterialità digitale con cui il pubblico è abituato ad interagire. Ma quando si può dire basta allo sviluppo tecnologico?

Da sempre il progresso e la comodità della vita vanno a braccetto, e faticare il meno possibile è l’obiettivo di ogni generazione senza abbassare però la capacità produttiva generale, anzi, quest’ultima aumenta con la massiccia presenza delle macchine. Come insegna la filosofia chapliniana, il rischio di deumanizzazione è però dietro l’angolo, le persone si sentono tali anche nel provare fatica nello svolgere le proprie attività, l’essenza si trova nel coinvolgersi direttamente in ciò che si fa, aumentando proporzionalmente la soddisfazione a lavoro finito.

Esattamente come nella pellicola del 2005, a dare il là alla narrazione è il desiderio di Wallace, il meglio della mente umana, di superare l’ennesimo step per raggiungere l’agognata perfezione; un Icaro che vola troppo vicino al sole, vittima del suo stesso genio, bisognoso di riscoprire il rapporto umano, simbolicamente espresso nell’amicizia con un cane. Gromit, infatti, è la vera spina dorsale della vita di Wallace, nonché dell’intero film stesso, molto più delle sue invenzioni, poiché il calore sentimentale di due esseri viventi è più forte della freddezza degli apparecchi elettronico-metallici, sicuramente utili ma non determinanti per ottenere la felicità.

Il lungometraggio in questione conferma lo stile e l’identità dei suoi predecessori: un’avventura semplice, leggera e divertente, caratterizzata da uno humor british calzante e ben contestualizzato, ricca d’immancabili citazioni alla cultura pop e riferimenti cinematografici; all’insegna di un’animazione d’alto livello, in grado di elevare e valorizzare tutte le peculiarità della sua tecnica, garantendo espressività ai personaggi e dinamismo, dimostrandosi a tutti gli effetti, come in passato, un’avanguardia estetica/visiva.

4,0
Rated 4,0 out of 5
4,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
La recensione di Wallace e Gromit - Le piume della vendetta, distribuito da Netflix
Wallace & Gromit - Le piume della vendetta (Wallace & Gromit - Vengeance Most Fowl)
Wallace & Gromit – Le piume della vendetta (Wallace & Gromit – Vengeance Most Fowl)

"Il supercane Gromit entra in azione per salvare il suo padrone quando Wallace viene incastrato per una serie di crimini dopo che la sua più recente invenzione va fuori controllo."

Voto del redattore:

7.5 / 10

Data di rilascio:

03/01/2025

Regia:

Merlin Crossingham e Nick Park

Cast:

Ben Whitehead, Peter Kay, Lauren Patel, Reece Shearsmith, Diane Morgan, Adjoa Andoh, Muzz Khan, Lenny Henry e Maya Sondhi

Genere:

Avventura

PRO

La peculiarità della tecnica animata in stop motion è pienamente valorizzata
L’interazione tra i personaggi garantisce un sano e genuino umorismo
A livello contenutistico non presenta granché, se non quello già proposto in passato