Here: come finisce? La spiegazione del finale del film di Robert Zemeckis

È finalmente arrivato al cinema anche in Italia la nuova fatica del regista premio Oscar Robert Zemeckis, con protagonista la coppia formata da Tom Hanks e Robin Wright: qual è il significato del finale?
La spiegazione del finale di Here, il film con protagonisti Tom Hanks e Robin Wright

Articolo pubblicato il 23 Dicembre 2024 da Giovanni Urgnani

Tra i nuovi arrivi cinematografici del nuovo anno c’è tanta attesa per il nuovo lungometraggio diretto da Robert Zemeckis (Chi ha incastrato Roger Rabbit?), a partire dal 9 gennaio, grazie alla distribuzione di Eagle Pictures. Adattamento della graphic novel scritta da Richard McGuire, vede il ritorno come protagonisti di Tom Hanks (Notizie dal mondo) e Robin Wright (Wonder Woman). Ma come finisce Here? Di seguito la spiegazione del finale del film.

Here, il finale del film di Robert Zemeckis

ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!

Sulle due sedie vuote lasciate nel mezzo del salotto, della casa ormai libera da tutti i mobili, sono pronti a sedersi i due ormai anziani Richard e Margaret. Quest’ultima è malata di Alzheimer, in fase ormai avanzata, coi ricordi che faticano sempre di più a salvarsi; Richard tenta di portarle alla mente gli episodi più importanti vissuti entro quelle mura. Margaret riesce a rimembrare quello in cui la figlia, da bambina, perse il nastro blu vinto a scuola, trovato dalla stessa mamma, incastrato nel divano. In quel preciso momento, la macchina da presa compie il primo movimento, e unico, dall’inizio del film: una rotazione a 180° per mostrare agli spettatori il lato della casa rimasto sempre fuori campo, la cucina; la conclusione è dedicata ad una panoramica esterna, in cui l’abitazione finisce per confondersi con tutte le altre.

Here, la spiegazione del finale del film con Tom Hanks

Detto tutto quello che aveva da dire, è come se da quella casa anche il pubblico decida di congedarsi dal luogo protagonista. Fino a quel momento la posizione della macchina da presa è rimasta sempre all’entrata della cucina, verso il salotto, muovendosi verso l’esterno, facendo capire quanto la storia raccontata sia uguale a quella di tutte le altre case; ognuna dentro di sé porta il suo bagaglio d’esperienze, dove le persone hanno lasciato le loro vite, fatte di relazioni, emozioni e sentimenti. L’inquadratura conclusiva mostra il quadro completo del contesto: la somma di tutte queste piccole realtà compone l’insieme, ossia la società, ed il modo migliore per rappresentarla è appunto raccontare cosa succede al suo interno, risaltando così ogni peculiarità del quotidiano, fondamenta su cui costruire una nazione.

Ma perché chiudere il film con la comparsa del colibrì? Comparso nella sottotrama della famiglia nativo americana, il suo ritorno alla fine simboleggia il filo conduttore della vita stessa, che con la sua ciclicità lascia intendere come, nonostante i cambiamenti di contesto, le stesse azioni si ripetano nel tempo, in modo abituale, come se si tornasse al punto da cui si era partiti, anche se invece d’impollinare un fiore su un albero, lo fa su un fiore cresciuto in cima ad un camino. Un finale davvero commovente, da cui scaturisce un’emozione sincera, perché scaturita dopo una consistente costruzione dei personaggi, connessi sempre di più con chi guarda, lasciando in quella casa non soltanto lo sguardo ma anche il cuore.