Articolo pubblicato il 20 Dicembre 2024 da Giovanni Urgnani
Presentato in concorso ufficiale alla settantasettesima edizione del Festival di Cannes, il pubblico italiano dovrà aspettare il 9 gennaio 2025 per vedere al cinema l’ultima fatica di Jacques Audiard, grazie alla distribuzione di Lucky Red. Un gangster musical a tema LGBTQ+IA con protagoniste: Zoe Saldana, Selena Gomez e Katia Sofia Gascon, che sicuramente si presenta come tra i lungometraggi protagonisti della prossima stagione dei premi. Ma qual è il significato del finale di Emilia Pérez? Di seguito la sua spiegazione.
Emilia Pérez, il finale del film diretto da Jacques Audiard
ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!
Dopo che Jessi ha saputo che il passato di Emilia “appartiene” al suo presunto marito deceduto Manitas, non è più convinta di andare fino in fondo. Gustavo invece la intima di salire in macchina, dopo che la stessa Emilia è stata caricata nel bagagliaio, prendendo la via del deserto. Jessi è sempre più determinata a liberarla ed intima a Gustavo di accostare, prima a parole, poi minacciandolo con una pistola; dalla colluttazione seguitasi partono una serie di colpi accidentali, che portano poi allo sbandamento e alla caduta in un dirupo. Dopo alcuni secondi l’automobile esplode per poi prendere fuoco.
Il giorno seguente, i due figli piccoli sono accompagnati dalla polizia alla villa di Emilia, dove li sta aspettando Rita per comunicare la tragedia avvenuta e la conseguente scomparsa della loro madre; sarà Rita stessa poi a decidere di prendersene cura, diventando responsabile della sua custodia. In onore di Emilia invece, la comunità locale organizza una processione, con tanto di statua raffigurante lei, a cui è dedicata l’ultima canzone del film, intonata dal corteo stesso.
Emilia Pérez, la spiegazione del finale del film con Zoe Saldana
Interessante è partire proprio da questa immagine conclusiva: Emilia diventa un’icona da portare in giro per le strade; un’immagine suggestiva e a suo modo provocatoria per diverse ragioni. Per prima cosa una donna transgender prende il posto riservato di solito alla Madonna, molto audace se si pensa quanto il mondo cattolico da sempre osteggia questo tipo di realtà, in un paese poi come il Messico dove la tradizione cristiana cattolica, per l’ appunto, è molto radicata. Questa processione è la testimonianza del bene che Emila ha fatto nei confronti della gente, nonostante gli eventi si siano chiusi in maniera tragica il suo esempio positivo rimarrà per sempre, molto di più degli errori commessi nella “vita precedente”.
La pellicola mette, dall’inizio alla fine, al centro le persone, e le persone continuano a sbagliare durante il loro cammino della vita; tali errori generano delle conseguenze, ma l’aspetto determinante sta nel capire cosa bisogna fare davanti ad essi e come approcciarsi nel momento in cui ci si rende conto di averli commessi. Il vortice di violenza si tronca con il perdono, trovando la forza di chiederlo e di concederlo, Emilia riesce a trovare le forze necessarie per chiedere perdono a Jessi degli errori precedenti di Manitas, un gesto che unito alla sua morte può forse dare speranza ad un popolo intero, oltre che alle generazioni future, evitando così che crescano in quei contesti dove il potere si afferma con l’omicidio e la sopraffazione.