Recensione – DanDaDan 1×12: Alla casa infestata!

È finalmente giunto il tanto atteso finale di stagione di DanDaDan, l’anime su Netflix (e non solo) che racconta di Okarun e Momo-Ayase. Ma qual è il risultato dell’episodio 12 e quale la valutazione complessiva della serie?
Recensione - DanDaDan 1x12: Alla casa infestata!

Articolo pubblicato il 19 Dicembre 2024 da Bruno Santini

A seguito di 12 settimane in cui ha ottenuto un grandissimo successo in tutto il mondo, portando a rapportarsi all’anime non soltanto i grandi appassionati ma anche gli spettatori più occasionali, DanDaDan giunge al termine della sua prima stagione. 12esimo episodio, dal titolo Alla casa infestata! e, naturalmente, il tutto che viene strutturato in virtù di un grande cliffhanger destinato alla prossima stagione dell’anime, attesa ancora una volta in streaming a luglio del 2025. Intanto, però, con la distribuzione della puntata 1×12 c’è da tirare le somme e chiedersi: qual è il risultato di ciò che si può vedere? Per comprenderlo, vale la pena procedere con la recensione di DanDaDan 1×12, Alla casa infestata!

La trama di DanDaDan 1×12: Alla casa infestata!

Il finale di stagione di DanDaDan era particolarmente atteso in streaming da parte degli spettatori, che hanno avuto modo di confrontarsi con gli episodi della prima stagione dell’anime portato sullo schermo grazie all’incredibile lavoro di Science SARU, già alla base del ben noto Devilman Crybaby. Prima di procedere con la recensione del dodicesimo episodio di DanDaDan, però, vale la pena sottolineare innanzitutto quale sia la trama dell’episodio 1×12, dal titolo Alla casa infestata!

L’episodio racconta, dopo quanto osservato nel precedente episodio, ancora una volta dei due modelli di anatomia, l’uno rimpiazzato dall’altro, che tentano di far vivere il loro amore nonostante le difficoltà, i problemi estetici e la differenza di modello, mentre i tre personaggi protagonisti negli ultimi episodi – Okarun, Momo-Ayase, Jiji – si dirigono verso casa di quest’ultimo per tentare di liberare l’abitazione dai fantasmi che si celano all’interno. Sempre più geloso dell’amico di infanzia di Momo, Okarun tenta di fare di tutto per attirare l’attenzione della ragazza, salvo poi scoprire che ha molti più punti di contatto con il suo rivale di quanti potrebbe immaginare. Quando i tre si dividono, poiché Momo Ayase decide di rilassarsi alle terme, iniziano i veri pericoli.

La recensione del dodicesimo episodio di DanDaDan: un finale intriso di citazioni e cultura pop

Coraggio: è questo il termine che maggiormente riesce a sottolineare l’intera realizzazione di DanDaDan e, per diretta connessione, anche questo stesso dodicesimo episodio dell’anime finito su Netflix, Crunchyroll e Amazon Prime Video. Un coraggio innanzitutto produttivo, perché tanto spesso manga dal grandissimo successo sono diventati degli anime mediocri o, comunque, non in grado di mantenere alta l’attenzione dello spettatore nel corso delle settimane; un coraggio estetico e di design, poiché la scelta di adattare un manga da un milione di copie venduto in due giorni (per il suo primo capitolo) avrebbe potuto interfacciarsi con realtà d’animazione ben più mainstream – MAPPA su tutte – per giungere in streaming e trovare una folta platea pronta ad accogliere qualsiasi cosa a braccia aperte; infine, un coraggio, infine, distributivo che porta a scegliere delle logiche assolutamente anticlimatiche per la costruzione e la destrutturazione della narrazione, proseguendo in maniera completamente opposta rispetto a quanto viene effettuato generalmente da anime e serie TV, in una struttura di rigida ascesa che non lascia spazio a troppe interpretazioni ma che, in questo caso, viene ribaltata del tutto per offrire un meccanismo costantemente ondulatorio.

Il coraggio non è mancato a nessuno, per la realizzazione di DanDaDan, e il risultato appare straordinario al compiersi di una commistione esatta di talenti nella scrittura, nell’estetica e nella disposizione degli elementi: il 12esimo episodio dell’anime, che da solo potrebbe avere anche ben poco da dire ma che può essere perfettamente integrato al discorso generale di tutto l’anime, rappresenta allora quella punta di diamante che mette fine ad una costruzione perfetta e mai in rischio di sbilanciarsi, nonostante i presupposti e la complessità della materia. Anche parlare di mostri, fantasmi, spiriti o demoni (il pane quotidiano del mondo dell’animazione giapponese) può voler dire sperimentare, confrontarsi con una realtà possibilmente inedita e, soprattutto, innovare costantemente le proprie forme e formule, non accontentandosi mai di quanto di buono si riesce a creare ma alzando sempre più l’asticella, al fine di rendere il discorso qualitativo non un punto d’arrivo ma una base di partenza. La prima stagione di DanDaDan – che, per comprendersi, è la stessa che in soli 12 episodi riesce a realizzare duelli e inseguimenti mozzafiato, riprese dinamiche negli spazi più claustrofobici, momenti di pura ilarità in stile giapponese ma anche una puntata meravigliosamente emotiva come la settima in soggettiva – è un mosaico perfetto di talenti, di lavoro sopraffino e di grande amore per il mondo dell’animazione, che si condensa in un prodotto che sa far valere finalmente il pop nella sua espressione più pura, fatta sì di mainstream e di forme commerciali, ma anche di valore estetico, narrativo e stilistico inarrivabile.

Una sfida assolutamente vinta da DanDaDan – e in questo modo ci si ricollega anche alla recensione della puntata 12 della prima stagione – si ritrova proprio nel trattamento di questa popolarità; dopo aver elogiato la narrazione di Turbo Nonna, i numerosi appellativi utilizzati nell’anime o i riferimenti alla cultura degli spiriti e degli alieni, non si può fare a meno di notare quanto questo 12esimo episodio sia figlio di una cultura (anche) occidentale il cui fil rouge viene tracciato da tre prodotti che vengono citati nel corso della puntata: E.T., Basic Instinct e ancora una volta Perfect Blue, richiamati da tre scene iconiche nel corso della puntata. La citazione, che ormai appartiene totalmente al dominio degli anime che (si) divertono, qui assume il valore di una dichiarazione di valore e di conoscenza della materia, che permette all’aspetto popolare di calarsi perfettamente nella realtà contemporanea, rievocando non in modo nostalgico il passato ma servendosene per affrontare quel pazzo e caotico turbinio di stimoli visivi a cui tutto il mondo è abituato al giorno d’oggi. Gelosia, amore, amicizia e anche rispetto, eccitazione e sesso sono tutti parte del medesimo calderone che richiama – e si serve – quei film, rendendo allora DanDaDan il tramite ideale per consegnare alla storia qualcosa di nuovo, esplosivo, dinamico e spumeggiante. Un prodotto che, ovviamente, si conclude con un cliffhanger che tiene l’asticella dell’attenzione altissima (e come potrebbe essere altrimenti) e che porta tutti idealmente a luglio 2025, con l’avvio della seconda stagione dell’anime. Che, intanto, può dirsi senza se e senza ma assolutamente straordinario.

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DanDaDan
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Anticipato dall'uscita di DanDaDan: First Encounter, l'anime racconta la storia di Momo-Ayase e Okarun in un mondo fatto di demoni, alieni e spiriti da combattere a seguito di una scommessa.

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

19/12/2024

Regia:

Fuga Yamashiro, Rushio Moriyama, Daiki Yonemori

Cast:

Natsuki Hanae, Shion Wakayama, Nana Mizuki, Mayumi Tanaka

Genere:

Animazione, fantasy, commedia

PRO

I continui riferimenti visivi e le citazioni presenti nelle varie puntate
Il lavoro di Science SARU
La cura della narrazione e dell’estetica intrisa di elementi pop
Il meraviglioso settimo episodio
Nessuno