Articolo pubblicato il 16 Dicembre 2024 da Andrea Barone
Se nello scorso weekend Oceania 2 si è confermato uno straordinario successo al box office, le cose cominciano a farsi più complicate per un nuovo blockbuster di dicembre, ovvero Kraven: Il Cacciatore. Il cinecomic ha infatti rispettato le aspettative degli analisti che già erano particolarmente basse, mentre sull’esordio del lungometraggio anime di Il Signore Degli Anelli c’è da fare un discorso completamente diverso. Stessa cosa in Italia per quanto riguarda il ritorno dei Me Contro Te, i quali hanno ancora diversi ostacoli da superare. A seguire tutti i titoli che sono entrati nella classifica del box office del weekend.
L’esordio di Kraven – Il Cacciatore è un grande flop al box office
Al primo posto Oceania 2 ha ottenuto un ottimo calo del 48%, avendo incassato 26 milioni di dollari negli Stati Uniti ed altri 57 milioni nel resto del mondo, per un totale di 717 milioni di dollari. In sole tre settimane di programmazione, Oceania 2 è divenuto il quarto film con il maggior incasso del 2024, avendo superato Dune: Parte 2 (che ha incassato 714 milioni di dollari). Inoltre, avendo superato il primo capitolo (che nel 2016 incassò 684 milioni di dollari), Oceania 2 è divenuto il quinto classico Disney con il maggior incasso di sempre senza contare l’inflazione. Il film d’animazione ha rallentato rispetto ad altri predecessori che hanno avuto la possibilità di raggiungere il miliardo e ce l’hanno fatta (Deadpool & Wolverine ci è riuscito alla terza settimana di programmazione), ma nonostante ciò ha tutte le carte in regola per arrivare a questa cifra anche se la cosa non è scontata a causa di Mufasa: Il Re Leone che già questa settimana sarà un concorrente molto importante. A prescindere da ciò, il film ha già ottenuto un risultato sensazionale grazie al suo budget da 150 milioni di dollari. Al secondo posto Wicked ha ottenuto un eccellente calo del 38%, avendo incassato 22 milioni di dollari in America ed altri 21 milioni nel resto del mondo, per un totale di 521 milioni di dollari. La prima parte dell’ambizioso dittico ha superato La La Land (che nel 2016 incassò 471 milioni di dollari) ed il remake di La Fabbrica Di Cioccolato (che nel 2005 incassò 474 milioni di dollari), divenendo il sesto musical live action con il maggior incasso di sempre senza contare l’inflazione (dalla classifica è escluso Bohemian Rhapsody che non appartiene allo stesso genere). La scalata del film, che è già un successo sorprendente grazie ad un budget da 150 milioni di dollari, è destinata a salire ancora, dal momento che sicuramente supererà i 600 milioni di dollari e non è escluso che possa arrivare a sfiorare i 650 milioni.
Al terzo posto l’esordio di Kraven: Il Cacciatore ha incassato 11 milioni di dollari in America ed altri 15 milioni nel resto del mondo, per un totale di 26 milioni di dollari. Si tratta del peggior esordio di sempre per un film del Sony’s Spider-Man Universe, avendo battuto Madame Web (che nello stesso anno ha incassato 49 milioni di dollari nel primo weekend), nonché, senza contare l’inflazione, del terzo peggior esordio di sempre per un film Marvel, dietro soltanto a The New Mutants (che nel 2020 esordì con 10 milioni di dollari), a Howard E Il Destino Del Mondo (che nel 1986 esordì con 5 milioni di dollari) e a The Punisher: Zona Di Guerra (che nel 2008 esordì con 4 milioni di dollari). Inoltre va segnalato che The New Mutants uscì quando i cinema riaprirono per la prima volta in piena pandemia, mentre gli altri due cinecomic uscirono soltanto negli Stati Uniti durante il loro primo weekend, elementi che rendono l’esordio di Kraven: Il Cacciatore ancora più disastroso. La cosa purtroppo non sorprende, dal momento che gli analisti avevano già dimostrato che il pubblico non nutriva alcun interesse per questo personaggio. Infatti non siamo più negli anni in cui basta inserire il marchio Marvel ad supereroe per fargli ottenere un risultato soddisfacente al box office. Se il Marvel Cinematic Universe di Kevin Feige ha avuto alcuni tentennamenti e deve riuscire a recuperare terreno per fare interessare il grande pubblico a supereroi che non siano icone arrivate al cinema da tempo, il Sony’s Spider-Man Universe ha completamente fallito nel riuscire a mantenere costanza con i suoi personaggi, dal momento che, dopo diversi anni, il pubblico non ha capito nulla della direzione editoriale, specialmente per la continua decisione di non inserire mai Spider-Man in un universo pieno di cattivi di Spider-Man. Ormai è chiaro che la trilogia di Venom, che è stata un successo, rappresenti l’unica eccezione che è legata esclusivamente all’apprezzamento per il simbionte. Inoltre Venom era estremamente famoso ancora prima dei film di Tom Hardy, mentre figure come Kraven, Morbius e Madame Web sono sconosciute tra il pubblico generalista e non hanno avuto una reale spinta, soprattutto a causa della continua pessima accoglienza critica.
Il divieto ai minori, inserito come ultimo disperato tentativo per distinguersi dagli altri cinecomic ed attirare altro pubblico, è stata un’arma a doppio taglio perché ha contribuito a portare via spettatori. Si può pensare che le vacanze natalizie possano portare un respiro maggiore al cinecomic, esattamente come fu per Aquaman E Il Regno Perduto che, grazie alla finestra di programmazione simile, è stato l’unico film del DC Extended Universe uscito nel periodo post pandemico a superare i 400 milioni di dollari persino con una campagna marketing ridotta ai minimi termini. Tuttavia il cinecomic di James Wan non aveva troppi rivali, a differenza di Kraven: Il Cacciatore che già questa settimana vedrà arrivare numerosi altri titoli che gli toglieranno respiro. Ed anche se il cinecomic Marvel rappresenta l’unica nuova alternativa vietata ai minori, non solo l’esordio è troppo basso, ma su Cinemascore ha ottenuto una C, il peggior punteggio mai registrato per un film del SSU ed il secondo più basso di sempre per un fim Marvel, dietro soltanto a Fantastic Four: I Fantastici 4 (che nel 2015 ottenne una C-). Ci si aspetta quindi un passaparola atroce ed un risultato finale che non arrivi ai 100 milioni di dollari in tutto il mondo, un disastro colossale se si pensa che il budget è di 130 milioni, rendendolo uno dei peggiori flop di sempre per un cinecomic. Al quarto posto Il Gladiatore II ha ottenuto un ulteriore ottimo calo del 38%, avendo incassato 7 milioni di dollari negli Stati Uniti ed altri 9 milioni nel resto del mondo, i quali si sono aggiunti ad un totale di 398 milioni di dollari. Nonostante il colossal di Ridley Scott continui a resistere bene, i 500 milioni di dollari a fine corsa continuano ad essere molto difficili da raggiungere e di certo non otterrà particolari introiti soltanto dalle sale a causa del suo budget da 250 milioni di dollari. Sicuramente il film riuscirà a portare guadagni grazie al mercato dello streaming e a quello dell’home video, ma se ciò basta a far produrre un terzo film dipenderà esclusivamente dall’asticella fissata dalla Paramount.

Il Signore Degli Anelli – La Guerra Dei Rohirrim ottiene un basso esordio al box office
Al quinto posto l’esordio di Il Signore Degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim ha incassato poco meno di 5 milioni di dollari in America ed altri 2 milioni nel resto del mondo, per un totale di 10 milioni di dollari. Per un film appartenente al franchise di Il Signore Degli Anelli sembrerebbe un disastro, ma le cose in realtà vanno valutate in un modo diverso. Il lungometraggio diretto da Kenji Kamiyama è stato prodotto unicamente per far mantenere alla Warner Bros i diritti cinematografici del franchise di Tolkien, in attesa del vero rilancio della saga che avverrà con il film su Gollum diretto da Andy Serkins. Per questo motivo i produttori, consci del fatto il budget sarebbe stato molto più ridotto rispetto ai precedenti colossal hollywoodiani, ne hanno approfittato per fare un esperimento: realizzare il primo lungometraggio anime cinematografico in tecnica tradizionale prodotto da una major statunitense (il primo in assoluto fu Final Fantasy nel 2001). In Giappone gli anime hanno finanziamenti molto diversi rispetto ai film d’animazione americani: basti pensare che un film come Your Name sia costato intorno ai 20 milioni di dollari, mentre Ponyo Sulla Scogliera è costato 30 milioni di dollari. Se in Giappone cifre del genere sono considerate molto alte e raramente vanno oltre (come Il Ragazzo E L’Airone, costato eccezionalmente 58 milioni di dollari anche a causa dei ritardi della pandemia), negli Stati Uniti sono versamenti molto bassi, così il budget di Il Signore Degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim, che ha visto l’assunzione di un regista e di animatori giapponesi, è arrivato a soli 30 milioni di dollari. L’esperimento è chiaro: sfruttare la sempre più crescente popolarità degli anime unendola al nome di un famoso brand, attraverso una qualità di livello che possa essere permessa anche al minimo della spesa.
Proprio per questo motivo l’esordio di Il Signore Degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim appare deludente sia rispetto a risultati realizzati da altri anime di successo distribuiti in America e sia considerando il franchise di appartenenza. C’è da dire che l’animazione di un brand che ha successo in live action spesso ha risultati molto più bassi: basti pensare alle cifre di film come Batman: La Maschera Del Fantasma (che nel 1993 incassò solo 5 milioni di dollari in America rispetto ai 162 milioni realizzati da Batman: Il Ritorno l’anno prima), a Star Wars: The Clone Wars (che nel 2008 incassò 68 milioni di dollari in tutto il mondo dopo una trilogia prequel con una media da oltre 800 milioni) ed a Transformers One (che quest’anno ha incassato 129 milioni di dollari in tutto il mondo quando Transformers: Il Risveglio, il film con il peggior risultato della saga live action, ha incassato 441 milioni di dollari l’anno prima). L’unica eccezione reale appartiene ai lungometraggi animati di Spider-Man. Tuttavia, nonostante ciò, ci si aspettava che Il Signore Degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim facesse 10 milioni di dollari soltanto in America e sembra difficile che il film possa raggiungere una cifra più alta del già citato Star Wars: The Clone Wars. L’anime però è avvantaggiato da due fattori, ovvero il fatto che debba ancora uscire in diversi mercati internazionali (in Italia arriverà il 1 gennaio) e la finestra natalizia che gli può permettere una tenuta importante. Quest’ultimo elemento potrebbe essere anche aiutato dal buon passaparola, dato che il film ha avuto critiche positive, anche se il punteggio B su Cinemascore non è negativo ma nemmeno tra i migliori che un anime possa ottenere. Inoltre, anche se non dovesse riuscire a raggiungere le cifre sufficienti ad ottenere profitto dalla sala, il lungometraggio porterà comunque dei guadagni alla Warner Bros grazie al merchandise, senza contare gli sfruttamenti in streaming ed in VOD. Da qualsiasi lato lo si guardi, questo anime non rappresenta nessun rischio per lo studio.
Al sesto posto Uno Rosso ha ottenuto un calo stabilizzante del 37%, avendo incassato 4 milioni di dollari negli Stati Uniti che si sono aggiunti ad un totale di 175 milioni di dollari. È lodevole che l’action natalizio stia ancora resistendo nonostante sia già approdato su Prime Video, ma ormai la sua corsa termina qui ed è probabile che non raggiunga i 200 milioni di dollari, ottenendo uno dei peggiori incassi del 2024, anche se il mercato streaming permetterà di ridurre le perdite. Al settimo posto Pushpa: The Rule – Parte 2 ha ottenuto un consistente calo del 60%, avendo incassato poco meno di 4 milioni di dollari, per un totale di 13 milioni sul suolo americano. Non solo si tratta di uno dei migliori risultati per un film di Bollywood al box office statunitense, ma ciò è a malapena la punta di diamante, dal momento che in patria il film sta battendo numerosi record, avendo incassato 141 milioni di dollari, per un totale mondiale di 153 milioni, divenendo un successo. All’ottavo posto la riedizione di Interstellar ha ottenuto un eccellente calo del 28%, avendo incassato altri 3 milioni di dollari statunitensi che si sono aggiunti ad un totale mondiale di 21 milioni, divenendo una delle rerelease più profittevoli degli ultimi anni. Al nono posto la riedizione di Daft Punk & Leiji Matsumoto: Interstella 555 ha incassato 2 milioni di dollari in America ed altri 4 milioni nel resto del mondo, per un totale di 6 milioni di dollari. Si tratta di un ottimo risultato per un anime uscito nel 2003. La top 10 viene chiusa da The Best Christmas Pageant Ever, il quale ha ottenuto un calo straordinario del 10%, avendo incassato un milione di dollari che si è aggiunto ad un totale di 36 milioni di dollari. Questa eccellente tenuta fa pensare che il film possa resistere tranquillamente fino a Natale, arrivando ad un risultato finale di almeno 40 milioni di dollari, una cifra molto importante se si pensa che il budget è di soli 10 milioni di dollari, cosa che rende già il lungometraggio per famiglie un successo.

L’esordio di Kraven – Il Cacciatore è un disastro per il box office italiano
Per quanto riguarda l’Italia, al primo posto Oceania 2 ha ottenuto un ottimo calo del 52%, avendo incassato un milione e 947.288 euro che si sono aggiunti ad un totale di 15 milioni e 921.334 euro. Il sequel ha superato le cifre totali di Hercules (che nel 1997 incassò 13,9 milioni di euro), Oceania (che nel 2016 incassò 14 milioni e 369.774 euro) ed Oliver E Company (che nel 1988 incassò 14 milioni e 516.978 euro), divenendo il classico Disney con l’undicesimo maggior incasso in Italia senza contare l’inflazione. Ha anche superato le cifre totali di Minions 2: Come Gru Diventa Cattivissimo (che nel 2022 incassò 14 milioni e 783.162 euro), divenendo il quarto film d’animazione con il maggior incasso italiano di sempre nel periodo post pandemico. Nonostante l’arrivo di Mufasa: Il Re Leone, il film Disney ha ancora tutte le carte in regola per superare la saga di Frozen e divenire il classico Disney degli anni 2000 con il maggior incasso italiano di sempre, arrivando ad un risultato finale che giri intorno ai 20 milioni di euro. Anche se non dovesse farcela, Oceania 2 è già ora un grande successo. Al secondo posto Me Contro Te – Il Film: Cattivissimi A Natale ha incassato 747.480 euro. Si tratta del peggior esordio di sempre per la saga dei Me Contro Te, avendo battuto Me Contro Te – Il Film: Operazioni Spie (che quest’anno ha debuttato con un milione e 45.922 euro nel primo weekend). Giunti al settimo film in meno in 5 anni (un record per quello che è il franchise cinematografico italiano più longevo degli anni 2000), i Me Contro Te hanno cominciato a perdere spettatori nell’ultimo periodo, probabilmente perché il pubblico di riferimento è cresciuto in breve tempo mentre i genitori hanno cominciato a prediligere altre offerte cinematografiche per famiglie rispetto ad opere come questa che possono anche essere recuperate in streaming. Non aiuta inoltre la decisione di fare due film all’anno, restringendo l’idea di evento. Tuttavia non è questo primo weekend a dimostrare l’andamento del settimo capitolo della saga, dal momento che, come capita per molti altri film che escono nello stesso periodo, potrebbe ottenere un’ottima tenuta durante l’arrivo delle feste natalizie, anche se Mufasa: Il Re Leone e Oceania 2 potrebbero rappresentare un forte ostacolo. In ogni caso non è da escluidere un raggiungimento dei 3 milioni di euro totali, ottenendo quindi un andamento superiore al film precedente.
Al terzo posto Kraven: Il Cacciatore ha incassato 551.733 euro. Anche in Italia si tratta del peggior esordio di sempre per un film del Sony’s Spider-Man Universe, avendo battuto Madame Web (che quest’anno ha incassato 781.831 euro nel suo primo weekend), nonché del quarto peggior esordio di sempre per un cinecomic Marvel, dietro soltanto a Elektra (che nel 2005 incassò più di 520.000 euro durante il suo primo weekend), a The Punisher (che nel 2004 incassò più di 306.000 euro durante il suo primo weekend) e a The New Mutants (che nel 2020 incassò 249.200 euro durante il suo primo weekend). Pessima partenza quindi per il cinecomic che sta avendo le stesse problematiche appena descritte nel resto del mondo, cosa che non fa sperare in un risultato finale superiore al milione e mezzo. Al quarto posto Napoli – New York ha ottenuto un eccellente calo del 29%, avendo incassato 518.384 euro che si sono aggiunti ad un totale di 3 milioni e 865.640 euro. Il film ha superato Come Dio Comanda (che nel 2008 incassò 3 milioni e 375.599 euro), divenendo l’opera con il nono maggior incasso della carriera di Gabriele Salvatores. Con una tenuta così importante come questa, il film raggiungerà sicuramente i 4 milioni di euro a fine corsa, divenendo uno dei lungometraggi italiani di maggior successo del 2024. Al quinto posto La Stanza Accanto ha avuto un buon calo del 40%, avendo incassato 452.891 euro, per un totale di un milione e 423.771 euro. Nonostante la buona tenuta si tratta di cifre ancora basse rispetto ad altri film della carriera di Pedro Almodovar e ci si aspetta un risultato finale intorno ai 2 milioni di euro, cosa deludente per un film vincitore del Leone D’Oro con due star internazionali, uscito nel periodo di dicembre e diretto da un maestro che spesso è garanzia di pubblico. Al sesto posto Il Ragazzo Dai Pantaloni Rosa ha ottenuto uno straordinario calo stabilizzante del 23%, avendo incassato 417.473 euro, per un totale di 8 milioni e 495.423 euro. A questo punto ci si aspetta che il teen drama superi i 9 milioni di euro a fine corsa, sottolineando ancora di più il suo successo come film italiano con il maggior incasso del 2024.
Al settimo posto Il Gladiatore II ha ottenuto un buon calo del 49%, avendo incassato 258.554 euro che si sono aggiunti ad un totale di 9 milioni e 409.423 euro. Anche se non raggiungerà il primo capitolo (che negli anni 2000 incassò 16.4 milioni di euro), si tratta di uno dei più grandi successi di Ridley Scott nel nostro paese e mostra come il colossal storico sia un genere che tocca ancora molto il pubblico italiano. I 10 milioni di euro a fine corsa sono ancora fattibili, ma ormai è quasi impossibile che il film riesca ad andare oltre. All’ottavo posto Giurato Numero 2 ha ottenuto un incredibile calo stabilizzante del 32%, avendo incassato 206.239 euro, per un totale di 3 milioni e 599.119 euro. Il film di Clint Eastwood continua ad avere una tenuta sublime ed il fatto che otterrà un risultato poco vicino ai 4 milioni di euro a fine corsa dimostra quanto il pubblico italiano, contestualizzando al genere a cui appartiene, abbia abbracciato il lungometraggio del celebre cineasta che ha potuto finire la sua carriera (se sarà il suo ultimo film come si dice) con un ultimo grande trionfo nei cinema nostrani. Al nono posto Freud: L’Ultima Analisi ha ottenuto nuovamente un eccellente calo del 22%, avendo incassato 157.011 euro che si sono aggiunti ad un totale di 616.631 euro. Il film sta attirando l’attenzione perché avrebbe dovuto avere un’uscita tecnica con un risultato finale intorno ai 200.000 euro, quindi di certo si tratta di una sorpresa per la Adler Entertaintment, cosa che però non toglie il fatto che in un periodo meno affollato avrebbe potuto fare molto di più. La classifica viene chiusa da Wicked, il quale ha ottenuto un buon calo 53%, avendo incassato 155.667 euro che si sono aggiunti ad un totale di 3 milioni e 319.32 euro. Il lungometraggio ha superato le cifre totali di Hairspray: Grasso È Bello (che nel 2007 incassò 3 milioni e 138.277 euro), arrivando al quattordicesimo posto nella classifica dei musical live action con il maggior incasso in Italia degli ultimi 25 anni. Nonostante la concorrenza di Oceania 2 sia stata importante, la prima parte dell’ambizioso dittico si è comportata dignitosamente ed è andata benissimo se si contestualizza quanto il genere musical non è popolare nel nostro paese.