Articolo pubblicato il 10 Dicembre 2024 da Arianna Casaburi
Con il nono e decimo episodio 4×09 La scomparsa e 4×10 La restituzione che costituiscono il quinto e ultimo appuntamento di L’amica geniale 4 (qui la recensione degli episodi 4×01-4×02, episodi 4×03-4×04, episodi 4×05-4×06, episodi 4×07-4×08) si giunge alla conclusione definitiva della quarta e ultima stagione della serie TV, tratta dal quarto e ultimo volume Storia della bambina perduta dell’omonima tetralogia di romanzi scritti da Elena Ferrante. La serie TV L’amica geniale 4 – qui una guida completa alla visione – è andata in onda dall’11 novembre 2024 in diretta su Rai1 a coppia di episodi per ogni puntata, per poi essere resi disponibili per la visione in streaming su RaiPlay. Gli ultimi due episodi conclusivi, gli episodi 4×09 e 4×10 trasmessi in prima TV lunedì 9 dicembre 2024, recuperabili in streaming sulla piattaforma di RaiPlay, vanno a concludere definitivamente la storia delle due protagoniste Lenù e Lila, le amiche geniali. Seguono la trama e la recensione del nono e del decimo episodio di L’amica geniale 4, la quarta e ultima stagione della serie TV, andati in onda lunedì 9 dicembre 2024.
La trama di L’amica geniale 4×09 e 4×10
Prima di passare alla recensione, risulta opportuno riportare la trama di L’amica geniale 4×09 La scomparsa e 4×10 La restituzione per comprendere dunque di che parlano gli ultimi due episodi conclusivi della quarta e ultima stagione della serie TV coprodotta da Rai e HBO. Per quanto riguarda la trama del nono episodio di L’amica geniale 4, in 4×09 La scomparsa Lenù riesce finalmente a far tornare Nino nella vita della loro figlia Imma. Durante un’uscita tutti insieme al mercato, Lina perde di vista sua figlia Tina e non viene trovata. Cominciano da quel giorno le ricerche ma senza risultato, per cui Lila inizia a cadere in una grave crisi mentale e fisica. Nel mentre durante una sparatoria davanti alla chiesa, i due fratelli Marcello e Michele Solara vengono uccisi da una coppia scesa da un’auto rossa con addosso passamontagna, per poi scoprire essere stati Pasquale e Nadia.
Dopo aver visto quella del nono episodio 4×09 La scomparsa, passiamo ora alla trama del decimo episodio di L’amica geniale 4. In La restituzione, sono passati alcuni anni dalla scomparsa di Tina, e intanto le due figlie avute con Pietro Dede ed Elsa crescono a vista d’occhio e iniziano a sviluppare i primi amori e sentimenti. Soprattutto Dede sembra essersi infatuata di Rino, il figlio di Lila. Nel mentre, Nino si è fatto strada nel mondo della politica diventando deputato a Roma e si candida per essere eletto al Parlamento. Al ritorno di Lenù, Lila le comunica che suo figlio Rino se ne è andato via di casa ma senza essersi portato via Dede. Lenù scopre da un biglietto lasciato da Elsa, che in realtà è lei a essersene andata con Rino perché segretamente innamorati l’una dell’altro e scappati insieme a Bologna. Enzo e Lenù vanno così insieme in auto a cercarli, e scoprono che i due si trovano presso la casa di Adele, la ex suocera di Lenù. Con la partenza di Dede per Boston, raggiungendo il padre Pietro, Elsa e Rino possono vivere la loro storia d’amore a casa di Lenù. La notizia dell’arresto di Nino accusato nell’inchiesta per essere coinvolto in illegittimità, funge da spartiacque mentre il rapporto tra Lenù e Lila lentamente si affievolisce.
L’amica geniale 4: la recensione del nono episodio
Si attendono ben nove episodi per poter comprendere il significato e la storia che si cela dietro al titolo ermetico e misterioso che dà il nome alla quarta e ultima stagione della serie TV L’amica geniale 4, nonché naturalmente al quarto volume della tetralogia scritta da Elena Ferrante da cui si è tratto l’adattamento seriale: Storia della bambina perduta. Lo spettatore scopre dunque che la bambina perduta è in realtà la figlia minore di Lila, Tina, avuta dalla sua relazione più recente con Enzo, con cui lavora ormai da anni presso l’azienda informatica Basic Sight. Con la scomparsa di sua figlia, Lila perde sempre di più la vita che scorreva dentro di sé, quel bagliore e quella vivacità negli occhi che di riflesso animavano Lenù. In questo penultimo capitolo prima della conclusione definitiva di L’amica geniale 4, tramite scelte registiche già adottate durante questa quarta stagione, il volto di Lenù e quello di Lila vanno a sovrapporsi, soprattutto le parole che sembrano essere pronunciate dalla bocca di Lila in realtà sono quelle che Lenù pronuncia al posto suo se solo avesse avuto il coraggio di farlo.
L’amica geniale 4: la recensione del decimo episodio
Se il nono episodio dona concretezza al sottotitolo della quarta stagione di L’amica geniale, il decimo episodio 4×10 La restituzione si appropria in realtà di quella che nel corrispettivo quarto e ultimo volume scritto da Elena Ferrante è l’ultima parte della sezione Maturità, a cui si aggiungono la sezione Vecchiaia – Storia del cattivo sangue e infine l‘Epilogo – Restituzione. Il decimo e ultimo episodio di L’amica geniale 4, in un movimento opposto e speculare dei suoi stessi primi episodi, vede ora lentamente la figura di Lila scomparire come una sorta di fantasma. Dapprima silenziosa e sinistra, che sgusciava in ogni cosa, manipolando Lenù e controllando anche a distanza i suoi movimenti per ottenere ciò che più voleva, ora si sta letteralmente cancellando come più volte aveva espresso la volontà di farlo, fino a scomparire del tutto e a destare la preoccupazione di Lenù, così come quella del figlio Rino come vediamo nel finale.
La recensione di L’amica geniale 4: perché non è facile salutare una storia unica come questa, né tantomeno rappresentarla sul piccolo schermo
Non è facile prendersi la responsabilità di trasporre il capitolo conclusivo di una serie TV, soprattutto quando non si è stati i realizzatori di quelli precedenti e dunque si teme di poter deludere le aspettative mantenute fino a quel momento. Questo è il caso di L’amica geniale, la serie TV adattata dall’omonima tetralogia di romanzi scritti da Elena Ferrante, ideata da Saverio Costanzo per la Rai e coprodotta da HBO. Mentre per le prime tre stagioni si è assistuto all’alternanza e alla collaborazione di autori come Saverio Costanzo, Alice Rohrawacher o Daniele Luchetti, la quarta e ultima è stata interamente diretta da Laura Bispuri, andata in onda a partire dall’11 novembre 2024 su Rai1, i cui 10 episodi totali sono reperibili in streaming su RaiPlay.
Fin dal suo prologo, L’amica geniale 4 si è presentata come una stagione debilitata e svantaggiata da quelle da cui ha ereditato e preso in mano il continuo della storia per poterla portare a termine. Non si tratta però di un indebolimento dovuto all’ennesimo cambio e passaggio di cast di interpreti dettato dalla crescita ulteriore delle due protagoniste e dei personaggi che ruotano intorno a loro. Infatti, le interpretazioni portate sul piccolo schermo da Alice Rohrwacher nei panni di Elena (Lenù) Greco e da Irene Maiorino in quelli di Raffaella (Lila) Cerullo in realtà aggiungono spessore e si fanno giuste portatrici della maturità e della vecchiaia latente che le attende. Soprattutto per quanto riguarda la parte di Lila la sfida era davvero ardua, in quanto fin dall’infanzia si comprende la complessità psicologica della sua figura che mano a mano andava a delinearsi con la sua evoluzione e crescita personale.
Inoltre, a L’amica geniale 4 vi è da riconoscere il pregio di aver saputo in qualche modo cavarsela per riportare sufficientemente l’atmosfera onirica e surreale da favola noir che col tempo ha trovato dimora non solo in quanto cornice della storia, ma soprattutto dentro le vite, le anime, le menti delle due amiche geniali Lenù e Lila. Tuttavia, a parte questi rari momenti sopracitati, l’attenzione che la quarta stagione avrebbe dovuto investire esclusivamente sulle due protagoniste ha rischiato più volte di essere totalmente sovrastata e investita dal macrocosmo abitato dai personaggi che gravitano intorno a loro. Così facendo, la magia, il mistero, la surrealtà e il potere sovrannaturale scaturiti dall’unione e dall’amicizia di Lenù e Lila sono andati completamente a dissolversi, depositandosi sul fondo di un quadro iperreale di fatti che ha riportato la storia fin troppo con i piedi per terra, immersa cioè inutilmente nei suoi drammi familiari e personali intrisi di banale quotidianità.
Dove sono finite dunque quelle due bambine che tenendosi per mano, facendosi coraggio a vicenda, si sono presentate alla porta del temibile Don Achille per riavere indietro le loro bambole, e con i soldi da lui dati loro si sono comprate il loro primo libro, Piccole donne? Dove sono finiti gli elementi da favola noir, se non in quei secondi in cui magicamente la Lila bambina ricompare seduta su una sedia a dondolo di fronte a Lenù anziana e si fissano a vicenda, ma che già ricordiamo nell’episodio pilot della serie TV? Non resta che cercare risposta anche a noi spettatori nelle ultime immagini della serie, o nelle ultime pagine dei romanzi, accontentandoci di contemplare una bambola, una parola, una frase da loro pronunciate per poterle sentire rivivere ancora.