Dune: Prophecy 1×03, simboli, significati e il controverso finale dell’episodio, spiegato

Altro episodio particolarmente abbondante in termini di simboli, riferimenti e spiegazioni da fornire: tutto ciò che c’è da sapere a proposito del finale (e non solo) di Dune: Prophecy 1×03.

Articolo pubblicato il 3 Dicembre 2024 da Bruno Santini

Il terzo episodio di Dune: Prophecy presenta una serie di elementi che meritano di essere assolutamente spiegati e che permettono anche di comprendere di più a proposito dell’intera narrazione della miniserie spin-off (e prequel) dei film di Denis Villeneuve. Naturalmente, è importante procedere innanzitutto con la spiegazione del finale di Dune: Prophecy 1×03, ma non solo: sono tanti i significati e i simboli che meritano di essere spiegati a tal proposito.

Qual è il significato delle balene nell’episodio 1×03 di Dune: Prophecy?

Nel definire quali siano i simboli, i significati e la spiegazione del finale di Dune: Prophecy 1×03, si parte da un primo elemento che si osserva fin dalla primissima parte dell’episodio: le balene. Per quanto si possa immaginare che queste siano portatrici di un significato simbolico, in realtà non è così: nella storia letteraria di Dune, il commercio interplanetario avviene sulla base di una serie di prodotti e, tra questi, il pregio arriva sicuramente dal possedimento delle balene, che rendono gli Harkonnen sempre più ricchi all’interno dell’Impero. Come si mostra nell’episodio, in effetti, è il Lansraad a contattare gli Harkonnen per ridefinire gli accordi commerciali relativi al possedimento delle balene che, nei fatti, costituiscono il prodotto di maggior valore nell’universo di Dune dopo la spezia.

Che cos’è il Lansraad e perché Griffin viene invitato su Salusa Secundus?

Griffin, l’unico figlio maschio della famiglia Harkonnen di cui fanno parte anche Valya e sua sorella Tula, è un personaggio fondamentale dell’intera storia di Dune, poiché dà vita a quel sentimento di rivalsa che interessa la protagonista di Dune: Prophecy. Un passaggio importantissimo della terza puntata di Dune Prophecy è quello in cui viene invitato dal Lansraad su Salusa Secundus, per ritrattare le condizioni commerciali del commercio di balene di casa Harkonnen; ma chi è il Lansraad? Questo termine è stato già ascoltato nel corso dell’episodio 1×02 di Dune: Prophecy, e nei libri diventa un elemento fondamentale nel corso dell’intera storia letteraria; bisogna pur sempre ricordare che, prima di essere un racconto fantasy votato ai temi della guerra e della religione, Dune è un universo geopolitico molto forte.

Le grandi casate, che fanno capo al controllo di pianeti e ad una singola economia autoctona, tutte con l’aspirazione per la spezia di Arrakis, si riuniscono in un organo di controllo che regola le singole funzioni imperiali e il rapporto con gli altri pianeti: il Lansraad. Questo può essere percepito come una grandissima istituzione interplanetaria che tenta di regolare continuamente accordi tra le varie famiglie, e il riferimento a Griffin avviene, banalmente, poiché è il figlio maschio degli Harkonnen che tentano di riottenere lustro e potere agli occhi dell’Impero.

Come muore Griffin?

Per quanto non venga spiegato esplicitamente nel corso dell’episodio, la morte di Griffin Harkonnen avviene sul pianeta di Salusa Secundus, dove aveva trovato rifugio a seguito dell’accordo con l’Impero. È presumibile che, spinto dalla sorella Valya che voleva vendicarsi delle azioni dell’Atreides (che di fatto aveva ridotto gli Harkonnen a zimbelli dell’Impero e non a protagonisti della ribellione contro le macchine), Griffin abbia tentato di lottare contro Vorian, trovando però la morte.

Chi è il bambino che Tula Harkonnen risparmia dopo aver ucciso Orry Atreides?

Uno dei momenti più importanti del terzo episodio di Dune: Prophecy è legato all’uccisione di tutti gli Atreides da parte della sorella di Valya, che pugnala al collo (con il veleno) anche Orry Atreides, nonostante ne sia innamorato. Poco dopo il suo gesto, però, Tula nota che il bambino che l’aveva precedentemente aiutata, nel suo processo di integrazione nel gruppo degli Atreides, è ancora vivo; a questo punto, la donna potrebbe anche ucciderlo ma, come dimostrato anche in diversi punti della serie, è mossa da un animo compassionevole e decide di risparmiarlo. Ma chi è questo bambino? Per quanto non venga indicato esplicitamente in alcun modo, c’è possibilità che quest’ultimo sia Keiran Atreides: rimasto in vita a seguito delle azioni di Tula, il giovane può aver affinato le sue capacità di combattimento dovendo, di fatto, sopravvivere da solo, fino a diventare il maestro d’armi su Salusa Secundus, incaricato di formare Ynez nel combattimento. Come mostrato nel corso del secondo episodio, però, Keiran Atreides ha anche un altro scopo: guidare una ribellione degli Atreides che si cova in gran segreto e a cui la spia contribuisce mappando completamente il palazzo imperiale.

Qual è il significato del toro nell’episodio 1×03 di Dune: Prophecy?

A proposito dei significati che meritano di essere sottolineati, a proposito del terzo episodio di Dune: Prophecy, c’è anche quello del toro che appare dopo che Tula uccide Orry e può osservare il massacro di tutti gli Atreides. In effetti, sembrerebbe abbastanza irrealistico pensare che la donna, che ha vissuto la notte d’amore con Orry Atreides, sia riuscita da sola a uccidere tutti i suoi rivali in guerra: presumibile, allora, che sia stato proprio il toro (intriso del veleno di cui si parla successivamente) a compiere il massacro. Il toro offre anche un significato simbolico e un rimando metaforico agli Harkonnen, il cui nome in finlandese significa proprio “persona simile a un bue”.

Qual è il veleno con cui Tula Harkonnen uccide Orry?

Osservare Tula Harkonnen pugnalare e avvelenare Orry ha sicuramente risvegliato un ricordo negli spettatori dei film e nei lettori dell’intera saga letteraria di Dune. In effetti, il veleno è uno strumento fondamentale nella storia delle Bene Gesserit, non soltanto perché permette di realizzare il processo di Agonia, ma anche perché rappresenta un potentissimo strumento per sconfiggere i nemici e per costringerli alla verità: come in molti avranno immaginato, il veleno è lo stesso (o comunque, il processo è uguale anche nell’utilizzo di un potentissimo strumento affilato) che viene utilizzato per il gom jabbar, lo strumento che Gaius Helen Mohiam utilizza la prima volta per costringere Paul al dolore, tentando di rivelare la sua predestinazione e il suo essere uno Kwisatz Haderach. Nei libri, e nel film di Lynch del 1984, il gom jabbar è anche lo strumento con cui Alia Atreides uccide suo nonno Vladimir Harkonnen, mentre nel secondo film di Denis Villeneuve il gesto viene compiuto da Paul Atreides (che però incontra nelle sue memorie del futuro sua sorella, interpretata da Anya Taylor-Joy).

Chi incontra Valya Harkonnen alla fine del terzo episodio di Dune: Prophecy?

Dopo aver scoperto di non poter usare la Voce su Desmond Hart e che il suo potere di Veridica non riesce ad avere la meglio sulle intenzioni del soldato, che costituisce anche l’oggetto della profezia di Raquella e della verità che brucia, Valya tenta di mettere ancora una volta in primo piano il futuro delle Bene Gesserit e, per farlo, raggiunge parte della sua famiglia. Coloro che incontra, dopo aver percorso un lungo ascensore: ma chi sono i due che vede? Il primo, facilmente riconoscibile dopo averlo osservato nel corso di tutto il terzo episodio, è l’anziano padre Evengy Harkonnen che la ripudia, soprattutto a seguito dei suoi gesti e in virtù di quella tracotanza che le è stata rimproverata. Il secondo è il suo nipote Harrow Harkonnen, interpretato da Edward Davis. Non si hanno riferimenti ai libri di Brian Herbert per questo personaggio, aggiunto specificamente per la serie e pensato come possibile personaggio importante per le manovre politiche a cui Valya Harkonnen vuole dare vita per ristabilire il potere delle Bene Gesserit.

Chi è Anirul?

Tra i dettagli che meritano di essere spiegato a proposito della spiegazione del finale di Dune: Prophecy 1×03, c’è sicuramente il nome che viene pronunciato da Tula Harkonnen nel momento in cui tenta di riportare in vita (o comunque in coscienza) Lila, che era stata sottoposta al processo di Agonia e che era stata oggetto del tradimento di Dorothea, sua antenata. Prima di dar vita ad un nuovo protocollo di somministrazione della spezia, Tula pronuncia un nome che appare tutt’altro che inedito per i fan della saga letteraria di Dune: Anirul. Ma che cosa significa questo nome?

Per quanto appaia piuttosto diretto il riferimento al nome della macchina pensante (alla stregua di un’intelligenza artificiale) che viene utilizzata con scopo medico, in realtà il nome non è banale né casuale, dal momento che rimanda ad una tradizione letteraria molto consolidata sul personaggio. Anirul, infatti, non soltanto è l’altro nome di Raquella, la prima Madre Superiora della storia delle Bene Gesserit, ma anche il nome della prima Bene Gesserit che abbia intuito di poter dar vita al programma genetico di contaminazione delle discendenze per dar vita allo Kwisatz Haderach. Il suo ruolo, nei libri di Frank Herbert e anche in quelli di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, è importantissimo poiché Anirul Corrino (che acquisisce il cognome imperiale poiché accetta di sposare l’Imperatore Shaddam IV per accelerare il programma genetico, avendo come figlia anche l’Irulan di Florence Pugh e la Wensicia importantissima nei libri) è colei che intuisce che la venuta del prescelto è sempre più vicino ma che, per renderla concreta, c’è bisogno dell’unione tra un Harkonnen e un Atreides. Siccome il Barone Harkonnen è notoriamente omosessuale, le Bene Gesserit lo obbligano a concepire figli attraverso la sua unione con la Reverenda Madre Gahius Helen Mohiam (Charlotte Rampling nei film), così da dar vita alla discendenza di Lady Jessica e del Duca Leto, con la nascita di Paul Atreides e dell’Abominio Alia Atreides. Difficile pensare che il nome Anirul sia stato scelto casualmente, con un rimando che ha sicuramente fatto piacere osservare ai fan della saga.

La spiegazione del finale di Dune: Prophecy 1×03

Avendo sottolineato tutti gli elementi precedentemente indicati, si può procedere finalmente con la spiegazione del finale di Dune: Prophecy 1×03, che costituisce un’unione tra tutti questi. Di fatto, Tula Harkonnen è a conoscenza della tecnologia proibita utilizzata dalle Bene Gesserit, nonostante le macchine pensanti siano state totalmente bandite dall’Impero, e se ne serve per tentare di riportare in vita Lila a seguito del processo di Agonia. Per farlo, ha bisogno di un giusto quantitativo di spezia che permetterà alla ragazza, di fatto, di vivere (anche se in maniera artificiale) esattamente ciò che è accaduto a Lady Jessica e a Paul Atreides, che si sono sottoposti all’Agonia e che grazie alla spezia hanno acquisito la prescienza e la connessione con il loro passato.