La Coda del Diavolo è un lungometraggio diretto da Domenico De Feudis e con protagonista Luca Argentero – qui nei panni di una guardia carceraria accusata ingiustamente dell’omicidio di un detenuto – tratto dal libro di Maurizio Maggi. Disponibile dal 25 novembre su Sky ed in streaming su Sky Go e NOW, Il film è prodotto da Andrea Paris e Matteo Rovere, con una collaborazione tra Groenlandia, Vision Distribution e la già citata Sky. Un thriller con le fattezze di un B-movie che ha lasciato molti spettatori con il fiato sospeso, oltre che con svariati interrogativi, legati soprattutto al mondo in cui finisce La Coda del Diavolo: ma qual è la sua spiegazione del finale?
Come finisce La Coda del Diavolo: la trama completa del film Sky con Luca Argentero
Nel comprendere come finisce La Coda del Diavolo e, ovviamente, la spiegazione del finale del film prodotto da Sky in collaborazione con Groenlandia e Vision Distribution, è importante parlare in primis della sua trama. La Coda del Diavolo vede come protagonista Sante Moras (Luca Argentero), un ex poliziotto divenuto guardia carceraria, che viene accusato dell’omicidio di un detenuto che non ha però commesso. Egli sarà così costretto a darsi alla fuga e inizia a indagare clandestinamente per conto suo, ricercando della verità. Aiutato dalla giornalista Fabiana Lai (Cristiana Dell’Anna), una terribile verità viene a galla.
Ma come finisce La Coda del Diavolo? Grazie al prezioso aiuto della giornalista Fabiana Lai, Sante Moras riesce a smascherare ciò che si nasconde dietro la morte del detenuto di cui è stato incolpato: nella vicenda è infatti coinvolta un’organizzazione criminale, responsabile di traffico di esseri umani. I due si ritroveranno così a dover salvare non solo le loro vite, ma anche quelle di alcune ragazze innocenti vittime di questo carnefice. Nella parte finale dell’opera, scopriamo che l’uomo che ha fatto ricadere la colpa su Sante e che si trova dietro questo traffico, non è altro che Valente, l’uomo che abbiamo visto all’inizio della pellicola discutere proprio con il personaggio interpretato da Luca Argentero circa dei pagamenti relativi alla sua barca.
La spiegazione del finale di La Coda del Diavolo
Avendo così compreso come finisce, si può adesso proseguire con la spiegazione del finale di La Coda del Diavolo. In realtà, non c’è nulla di particolarmente complesso o nascosto da dover svelare per comprendere appieno la conclusione del film di Domenico De Feudis. Come detto poc’anzi, è stato Valente ad architettare tutto quanto, portando Sante Moras ad essere incolpato dell’omicidio del detenuto che doveva sorvegliare e che lo ha spinto alla fuga. Ciò su cui possiamo riflettere maggiormente è come si è arrivati a capire che era stato Valente. Come mostrato già dalle prime sequenze del film, Valente si occupa di barche e chiama a sé Sante proprio per parlare di alcuni pagamenti circa l’acquisto della barca che quest’ultimo sta ristrutturando.
Ma come viene smascherato? Diventa decisivo l’aiuto di Fabiana Lai, giornalista che accompagna Sante per tutta la durata della pellicola, investigando sul caso. A risultare cruciale è il simbolo ritrovato sul corpo della giovane vittima che vediamo per la prima volta nelle primissime sequenze del lungometraggio e che torna nuovamente, ad esempio, durante l’autopsia. Il capo di Fabiana, commentandolo, dice somigli alla coda di un diavolo ma, nell’ultimo atto del film, si comprende che si tratta invece di un particolare amo da pesca, che viene inoltre rinvenuto proprio sul posto di lavoro di Valente, togliendo ogni dubbio su chi sia il colpevole che poi, nella scena finale ed una volta aver compreso di essere stato accerchiato e di aver perso, decide di togliersi la vita con un colpo di pistola.