Articolo pubblicato il 24 Novembre 2024 da Christian D’Avanzo
Il corpo è un film italiano diretto da Vincenzo Alfieri, remake dello spagnolo El cuerpo, con un cast composto da Giuseppe Battiston, Claudia Gerini, Andrea Di Luigi, Andrea Sartoretti e Armanda Campana. Si tratta di un thriller, più nello specifico di un noir, dalla durata di circa 119 minuti, la cui data di distribuzione ufficiale è prevista per giovedì 28 novembre 2024. Tuttavia, Il corpo è stato presentato in anteprima in occasione del TFF 2024, cominciando a far parlare di sé a pochi giorni dal rilascio al cinema. Com’è, dunque, l’adattamento di Vincenzo Alfieri? Di seguito la trama e la recensione del film Il corpo.
Di cosa parla Il corpo? La trama del film di Vincenzo Alfieri
Il corpo è un remake del thriller spagnolo del 2012 (El cuerpo), ed è stato rielaborato dal regista Vincenzo Alfieri, avvalendosi di un cast di tutto rispetto. Entrando nello specifico: di cosa parla Il corpo? Di seguito la trama così come riportata sul sito ufficiale del TFF 2024:
“La morte di una ricca imprenditrice e la sparizione del suo corpo diventano un caso intricatissimo per l’ispettore Cosser. Il giovane marito della vittima è il primo dei sospettati, ma diverse altre persone vicine alla donna potrebbero avere avuto un valido movente. Giuseppe Battiston, Claudia Gerini e Andrea Di Luigi protagonisti di un thriller notturno che si dipana tra flashback, false piste e indizi apparenti.”
La recensione di Il corpo: un noir costruito, e successivamente decostruito, attraverso un ottimo gioco di immagini
Di frequente si tende a sottovalutare qualunque prodotto italiano in quanto tale, e in qualche occasione si finisce con il perdersi film in grado di offrire contenuti piuttosto rilevanti. Il caso di Il corpo, del quale però il sottoscritto non ha visto l’originale spagnolo, ragion per cui non possono essere elaborati in questa sede dei paragoni, è affascinante per una duplice ragione. In primo luogo, il lungometraggio diretto da Vincenzo Alfieri viene costruito quasi interamente come un noir per poi smentirsi nell’ultima sequenza. Questo cambio repentino non è però finalizzato ad un esclusivo e sterile effetto sorpresa, come accade spesso in film che cadono nel suddetto tranello, anzi, è un ottimo pretesto per scardinare quanto visto fino a quel momento in modo da affermare un’altra visione ancora del crimine commesso. La struttura circolare di Il corpo in effetti stupisce perché semina informazioni utili per tutta la sua durata così da raccogliere, al termine del suo percorso, il valore di ciascun indizio, partendo dalla primissima battuta pronunciata dal vice del dell’ispettore Cosser.
Le immagini nel film possono assumere più significati agli occhi degli spettatori e delle spettatrici, ma gradualmente gli archetipi tanto cari al noir lasciano cadere la loro maschera, come si evince da una determinata scena presente in Il corpo, e altre strade ancora (di significati) subentrano e prendono il sopravvento per far sì che emergano similitudini e differenze umane, con un accenno anche all’aspetto sociale. La pioggia, il detective malinconico in quanto tormentato dal passato, la grande metropoli, il fattore onirico che qui si rivela addirittura in dialogo con l’horror, la femme fatale; tutto lascerebbe presagire un cambio di prospettiva tra “i due”, marito e moglie, alla Gone Girl – L’amore bugiardo (2014). Però non è ciò che accade e, al contrario, le immagini manifestate restano quasi tutte reali, ed è quello il vero orrore. Infatti, è il comportamento, l’attitudine e l’approccio degli esseri umani dinanzi ad una specifica situazione a poter trasformare il proprio ed altrui destino, a volte facendo del bene, a volte del male. A sovvertire il modo tramite cui si sono osservati gli eventi è invece la ludica dicotomia del “culo” o della “sfiga”, oltre a quella classica del bene e del male, introdotta in Il corpo dall’ironico ispettore. Non è un caso che il film si chiude suggerendo un lento calare di una palpebra, quella dell’occhio della macchina da presa e di chi ha sbirciato nella vita di questi sregolati personaggi.
Il thriller noir di Vincenzo Alfieri schiera anche un cast azzeccatissimo per l’occasione, sia per questioni produttive che per la fisicità/espressività mostrata/adottata nei rispettivi ruoli. La Gerini è una femme fatale (oppure no?) perfetta: seduce e colpisce; Battiston è un ispettore umoristico e al contempo accattivante; Di Luigi è un giovane marito il cui ruolo emana continuamente un’aura di mistero sensuale, pericolosa, cinica, forse da condannare (forse no?). Il corpo, in sala dal 28 novembre 2024, è perfettamente fruibile al grande pubblico proprio perché posiziona tutto al suo posto e al momento giusto, ma anche perché ha un cast in grado di attirare un target potenzialmente diversificato. Si tratta di un’operazione furba, in positivo, intelligente per come costruisce e decostruisce un genere cinematografico, in una maniera così giocosa da risultare irresistibile; per tali motivazioni Il corpo si inserisce bene nel panorama contemporaneo, divertendo e al tempo stesso offrendo un contenuto stimolante. Bisogna valutare se il film riesca a reggere l’impatto della prima visione anche in occasione di un secondo o terzo rewatch, poiché essendo tutto chiaro potrebbe non invogliare a rivederlo più volte.