Cerca
Close this search box.

Recensione – DanDaDan 1×06: Una donna pericolosa

Giunto al suo sesto episodio, DanDaDan dimostra di avere ancora tantissimo da raccontare: ma qual è il suo risultato e com’è la puntata 1×06 su Netflix?
Recensione - DanDaDan 1x06: Una donna pericolosa

Continua fragoroso il percorso di DanDaDan, il nuovo anime portato sullo schermo grazie al lavoro di Science SARU, che adatta l’omonimo manga di grandissimo successo e che racconta della storia di due personaggi molto eccentrici e apprezzati dallo spettatore, Momo Ayase e Okarun. Dopo aver osservato un piccolo stop – soprattutto nelle caratterizzazioni – nell’ambito del quinto episodio del prodotto in questione, DanDaDan prosegue con la puntata 1×06, che prende il nome di Una donna pericolosa e che si occupa dell’introduzione di un nuovo interessantissimo personaggio: ma con quale risultato? Per comprenderlo, si chiama in causa la recensione del sesto episodio di DanDaDan.

La trama di DanDaDan 1×06: Una donna pericolosa

Prima di procedere con la recensione di DanDaDan 1×06, Una donna pericolosa, è importante sottolineare innanzitutto quale sia la trama del sesto episodio dell’anime in questione. Okarun e Momo Ayase continuano ad andare alla ricerca delle parti intime del primo, che gli permetteranno di superare definitivamente la possessione di Turbo Nonna; intanto, mentre nel contesto scolastico continuano i problemi tra i due, soprattutto nel rapporto e in virtù di una falsa voce che viene diffusa tra i banchi, si distingue ancor più la figura della ragazza più carina della scuola, che si rivela essere in grado di vedere i fantasmi. Tra questi, c’è quello di un nuovo personaggio che brama di farsi chiamare “mamma”.

La recensione del sesto episodio di DanDaDan: il postmoderno fatto ad arte

È stato, a quanto pare, breve e poco significativo lo stop che chi scrive aveva sottolineato per quanto riguarda il quinto episodio; o meglio, era uno stop necessario, forse addirittura programmato, per reintrodurre nuove personaggi e rappresentazioni già a partire dal sesto episodio di DanDaDan. Come nei migliori circuiti automobilistici (e quello dell’auto è un suono che si ascolta, in uno dei tantissimi elementi metatestuali di questo episodio) in cui c’è bisogno di siglare un gran tempo, talvolta il pit stop è necessario per montare gomme nuove e far registrare un ottimo tempo. DanDaDan è un anime che si dimostra essere, ancora una volta, intelligentissimo per tutti gli elementi che riesce a portare sullo schermo e ancora una volta non delude, con una messa in scena mozzafiato e con una sovrabbondanza – forse addirittura kitsch – di elementi estetici, stilistici e narrativi.

Procedendo con ordine, è impossibile non notare quanto marcato sia il piede sull’acceleratore per quanto riguarda quell’ambiguità sessuale che continua ad essere portata avanti nel corso dell’anime: se ne avverte la pulsione, in un gioco costante di doppi sensi che si serve del corpo, e delle sue intimità, in quanto motore fondamentale della narrazione. “Come si fanno a trovare delle palle così piccole?”, si chiede Momo Ayase nella primissima scena dell’episodio, indirizzando immediatamente là dove ci si aspetta: con un’opening posta dopo 7 minuti, quasi a voler spezzare anche il ritmo classico della sigla degli anime, l’episodio 1×06 di DanDaDan è una piccola grande dimostrazione di tutto ciò che il postmoderno è e può essere, in virtù di una capacità senza pari di mettere in scena elementi contrastanti, sarcastici e addirittura fuori posto che, però, nell’ideale mosaico globale dell’anime sappiano generare quell’incredibile risultato che si osserva sullo scena. Lo spirito di un fantasma ultra-secolare intrappolato in un gatto può mangiare un hamburger? A quanto pare sì, e può anche soffiarci sopra se cade a terra e cerca di pulirlo; qual è il vero motivo per cui una ragazza dovrebbe salvare il mondo? Semplice, è la più bella. Può essere un testicolo dorato strumento di lotta contro il male? Per DanDaDan può essere considerabile addirittura come un oggetto celeste.

Elementi di questo genere sono tanti, reiterati e soprattutto posti in qualsiasi angolo dello schermo, quasi a comporre un ideale gioco alla citazione che alimenta la perversione dello spettatore: è un anime che ha pochissime settimane di vita, DanDaDan, ma che, nonostante questo, sa già insegnare tantissimo a proposito di come si possa costruire un rapporto do ut des con lo spettatore, fatto di preziosismi, estetica e sensazionalismi visivi. L’introduzione di un nuovo personaggio – con l’ennesimo nomen omen – non fa altro che gettare ulteriore carne sul fuoco, per un nuovo rapporto stilistico (in questo caso a dominare è il gradiente fucsia) e per nuovi rapporti di potere che si generano all’interno della narrazione; ne conseguono il fuoco che incendia i capelli dello spirito, la classificazione in “spirito di bassa lega” da parte di Turbo Nonna e l’immaginare che l’intero universo di DanDaDan sia ricco di mostri, spiriti e fantasmi che dovremo ancora vedere; e che, a dirla tutta, non vediamo l’ora di ritrovare sullo schermo.

0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO