Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2024 da Andrea Barone
In Joker: Folie À Deux i personaggi di Joker e Harley Quinn non sono le uniche icone provenienti dai fumetti DC, dal momento che nel film è presente anche il personaggio di Harvey Dent, conosciuto nelle storie di Batman in quanto alter ego di Due Facce, uno dei villain più iconici dell’Uomo Pipistrello. Eppure, nonostante la sua presenza nel film abbia poco spazio rispetto agli altri personaggi, in realtà proprio la figura stessa di Due Facce diventa fondamentale per uno dei concetti principali di Joker: Folie À Deux. Qual è quindi il significato della visione di Harvey Dent voluta da Todd Phillips nel sequel? Si avverte che per spiegarla seguiranno forti spoiler.
Il significato di Harvey Dent in Joker – Folie À Deux
In Joker: Folie À Deux Harvey Dent è il viceprocuratore distrettuale che muove il capo d’accusa contro Arthur Fleck. Durante il processo, seguito in televisione da tutta Gotham, lui si impegna in tutti i modi affinché l’ex comico venga riconosciuto come un criminale pericoloso che possa essere condannato, tanto da chiedere la pena di morte. Alla fine, Harvey Dent riesce a vincere il processo, ma, proprio mentre viene emanata la sentenza, una bomba piazzata dai fanatici del Joker esplode nell’aula del tribunale, ferendo tutti presenti in sala che vengono travolti dall’urto. Tra le varie persone cadute a terra, soltanto Arthur si rimette in piedi e, prima di uscire dall’aula, nota Harvey Dent che ha mezzo volto ferito a causa dell’esplosione. La ferita di Harvey Dent richiama proprio alla caratteristica principale di Due Facce, il quale nei fumetti presenta metà della faccia sfigurata. Quello che sembra essere un semplice easter egg in realtà racchiude molto di più.
Il significato di Due Facce in Joker – Folie À Deux
In Joker: Folie À Deux viene affrontata molto la tematica dell’immagine scelta dalla società, la quale decide di assegnare ad Arthur Fleck l’identità del Joker ad ogni costo, venendo attratta soltanto dalla sua maschera da killer senza prestare attenzione all’umanità del malato di mente. A questo concetto si crea anche un parallelismo metacinematografico attraverso il rapporto che il regista Todd Phillips ha con i fan del personaggio di Joker: tutti sono ossessionati soltanto dal vedere il clown del crimine che sovvertirà le strade di Gotham, lasciandosi trascinare dalla fedeltà nei confronti della materia fumettistica, senza interessarsi minimamente, di conseguenza, a quello che il personaggio di Arthur Fleck ha da dire al di là dell’attinenza al materiale originale. Quando Arthur afferma di non voler più essere Joker, mostrando la delusione dei fan che decidono di abbandonarlo, la scena è anche una frecciata al pubblico che non vuole scoprire strade diverse e pretende di avere da un’opera soltanto ciò che vuole, proprio come promettono altri blockbuster che preferiscono inseguire le tendenze.
L’esplosione del tribunale è stata organizzata dai fanatici per liberare Arthur Fleck: l’operazione infatti è un ultimo disperato tentativo di poter scatenare Joker, facendolo diventare la figura violenta e reazionaria che tutti si aspetterebbero dopo la fine del primo film. Harvey Dent, di conseguenza, rimane vittima di questa ossessione dei fan, trasformandosi in una versione molto più fedele ai fumetti attraverso il volto sfigurato dalla bomba. Tuttavia in questa trasformazione non c’è nulla di trionfante, dal momento che l’unica volta in cui si vede Due Facce quest’ultimo è a terra sanguinante, debole e incapace di muoversi. Harvey Dent, diventato Due Facce, rappresenta quindi anche un personaggio costretto a essere qualcosa contro la sua volontà a causa del fanatismo del pubblico. Il significato di Due Facce è quello di un personaggio che è stato già rovinato dalla furia degli appassionati, a differenza di Arthur Fleck che si ribella alla personalità del Joker nelle ultime scene del film, anche se non riuscirà a sfuggire all’ira dei fan nel tragico finale.
