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His Three Daughters è molto più che un dramma familiare

Ha esordito direttamente su Netflix, nel nostro paese, His Three Daughters di Azazel Jacobs, con Elizabeth Olsen, Carrie Coon e Natasha Lyonne: ma vale la pena recuperarlo?
La recensione di His Three Daughters, il film Netflix con Elizabeth Olsen, Carrie Coon e Natasha Lyonne

Dopo aver esordito nel contesto del Toronto International Film Festival del 2023, trovando anche la distribuzione cinematografica negli Stati Uniti a settembre del 2024, ha fatto il suo esordio su Netflix il nuovo film di Azazel Jacobs, His Three Daughters, che porta contemporaneamente sullo schermo Elizabeth Olsen, Carrie Coon e Natasha Lyonne, in un nuovo film drammatico che racconta la storia di tre sorelle che si confrontano con l’imminente morte del padre. Il risultato è un lungometraggio della durata di 104 minuti: ma vale la pena recuperarlo? Per comprenderlo, è importante prendere in esame la trama e la recensione di His Three Daughters.

La trama di His Three Daughters, il nuovo film con Elizabeth Olsen

Prima di procedere con la recensione di His Three Daughters, il nuovo film di Azazel Jacobs con Elizabeth Olsen, Carrie Coon e Natasha Lyonne, è importante sottolineare innanzitutto la trama del lungometraggio in questione, distribuito direttamente su Netflix. Katie, Rachel e Christina sono tre sorelle che sono sempre state molto distanti nella loro vita e che si ritrovano alla stessa casa in virtù dell’ormai imminente morte del loro padre Vincent; quest’occasione rappresenta, per loro, la possibilità di confrontarsi e scoprirsi, soprattutto a proposito del loro passato e di quelle differenze che hanno vissuto fin da piccole, mentre giorno per giorno lo stato del loro padre peggiora costantemente.

La recensione di His Three Daughters: la bellezza del teatro in un dramma di grande delicatezza

Tentare di condensare la narrazione all’interno di spazi ristretti è oggetto della ricerca di numerosi registi, negli ultimi anni, soprattutto se appartengono alla scuola del cinema indipendente: recenti tentativi, osservati in Shiva Baby e soprattutto Storia di un matrimonio, dimostrano che riuscire ad ottenere un setting sparso rappresenta la base di partenza di film che puntano tutto sulla forza dei dialoghi e delle interpretazioni; spesso, però, il risultato di tale processo è l’overperformance degli attori e la sovrabbondanza dei meccanismi di messa in scena – specie per quanto riguarda la scrittura di un film – che traducono il film in un oggetto teatrale informe. Non è esattamente il caso di His Three Daughters, il nuovo lungometraggio di Azazel Jacobs che, a dire il vero, aveva già dimostrato come la potenza della scrittura potesse rappresentare il reale elemento di forza del suo cinema, al di là di qualsiasi altro connotato estetico e strutturale di una pellicola; il film, che vede contemporaneamente Carrie Coon, Elizabeth Olsen e Natasha Lyonne sullo schermo, prende le mosse da un meccanismo narrativo assolutamente conosciuto – forse addirittura banale – ma lo plasma e lo modella fino a trasformarlo in un prodotto assolutamente riuscito ed essenziale nella sua forma.

Le fondamenta del successo di His Three Daughters sono sotto gli occhi di tutti: il dramma familiare, rappresentato dall’imminente morte di un padre, rappresenta la base di partenza della costruzione delle personalità delle tre donne che interagiscono, in un ritratto intimo e delicato che permetta di svelare (anche qui, nulla di nuovo) tutto il non-detto delle vite di queste. In un setting povero, che prevede la presenza di pochi altri personaggi quasi sfumati nella loro forma, His Three Daughters riesce in ciò che manca in quei film che precedentemente si citavano: racconta allo spettatore, non necessariamente con urla vigorose o vene sulla fronte, la complessa sofferenza di tre donne che non riescono a trovare un loro posto all’interno del piccolo ambiente in cui vivono, con forzata compresenza, i momenti di un’imminente morte. Quello che lo spettatore ha la possibilità di osservare è un film delicato, che evidentemente prende le sue mosse dalla tradizione teatrale: i movimenti delle attrici sono compassati, così come è delicato il movimento della macchina da presa, che nella maggior parte dei casi si affida a riprese fisse e a brevi raccordi per inquadrare la porzione interna dell’appartamento.

E ancora gli altri personaggi, nel loro entrare e uscire dalla scena sempre attraverso una porta, sembrano quasi ricalcare l’esperienza della maschera teatrale: dall’infermiere che continua a sottolineare insistentemente quanto Vincent stia per morire al fidanzato di Rachel, che inquadra le persone senza neanche aver bisogno di sentir loro parlare, quei personaggi che interagiscono di tanto in tanto con le tre donne sono tutt’altro che brevi comparse; anzi, colorano, danno forma e definiscono quell’equilibrio che delicatamente tenta di costruirsi all’interno della narrazione, in cui lo spettatore quasi brama una rottura degli indugi che – per fortuna, poiché la vita non è necessariamente un’esplosione di urla e atteggiamenti rabbiosi – non arriva mai. La forza di His Three Daughters, chiaramente, ritorna tutta alle tre attrici: ognuna di esse si fa portatrice di una personalità differente, di un modo di esistere diverso e di un’espressione del volto che appare così tanto netta da diventare (anche in questo caso) caratteristica del personaggio da palcoscenico; Carrie Coon, Elizabeth Olsen e soprattutto Natasha Lyonne – la migliore del trio – riescono però a non banalizzare mai i loro personaggi, vivendo sì di contrasti ma non scadendo in una caricaturale dicotomia: in questo è sublime anche il trattamento dell’insieme che viene offerto da Azazel Jacobs, che inquadra le tre prima singolarmente, poi inserendole di volta in volta all’interno dello stesso spazio, fino a farle coesistere quando necessario. Quella di His Three Daughters, insomma, è una delicata e riuscita rappresentazione del dramma familiare che porta il film a essere molto più di quanto la sua etichetta suggerisca: un lungometraggio, in fin dei conti, da recuperare assolutamente.

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His Three Daughters
His Three Daughters

Ha fatto il suo esordio direttamente sulla piattaforma di streaming di Netflix: His Three Daughters è il nuovo film di Azazel Jacobs con Elizabeth Olsen, Carrie Coon e Natasha Lyonne protagoniste.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

20/09/2024

Regia:

Azazel Jacobs

Cast:

Carrie Coon, Elizabeth Olsen, Natasha Lyonne, Jay O. Sanders, Jovan Adepo, Rudy Galvan

Genere:

Drammatico

PRO

La forza della scrittura
La gestione di ogni personaggio secondario
L’interpretazione delle attrici protagoniste, soprattutto Natasha Lyonne
Nessuno