Horizon: An American Saga – Capitolo 2 alimenta i dubbi sull’intero progetto

Uno dei prodotti fuori concorso più attesi di Venezia81 è stato Horizon: an American Saga – Capitolo 2: ma il film di Kevin Costner è riuscito a sorprendere?
Recensione Horizon: an American Saga - Capitolo 2, film di e con Kevin Costner Venezia81

Articolo pubblicato il 9 Settembre 2024 da Christian D’Avanzo

In seguito al tanto discusso Capitolo 1, presentato in anteprima mondiale in occasione della 77esima edizione del Festival di Cannes, si ha avuta l’occasione di guardare anche il Capitolo 2 in virtù di Venezia81, a chiudere la Mostra. Dunque, Horizon: An American Saga – Capitolo 2, film western scritto, diretto e interpretato da Kevin Costner, ha alzato l’asticella o ha mantenuto gli standard qualitativi già mostrati in precedenza? Di seguito la recensione.

La trama di Horizon: An American Saga – Capitolo 2, film di Kevin Costner

Horizon: An American Saga – Capitolo 2 è stato presentato in anteprima mondiale alla 81esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, più precisamente il 7 settembre 2024, giorno di chiusura del festival e di consegna dei premi. Riprendendo gli eventi mostrati nel precedente capitolo, di cosa parla Horizon: An American Saga – Capitolo 2? La trama ufficiale del film western di e con Kevin Costner:

“Horizon: An American Saga racconta la nascita, la morte e la rinascita di una colonia fluviale nel Territorio del Nuovo Messico del diciannovesimo secolo. Attraverso il sovrapporsi dei punti di vista spesso contrastanti di coloni e soldati, magnati delle ferrovie e mercanti di bestiame, nativi americani e lavoratori cinesi immigrati, il film racconta la storia unica, coraggiosa e concreta delle difficoltà di una giovane nazione, delle sue promesse e dei suoi peccati originali.”

La recensione di Horizon: An American Saga – Capitolo 2, un proseguo che rende l’intera operazione ancor più incerta

L’unicità di un’operazione realizzata al momento solo parzialmente si sta forse tramutando da pregio a difetto, poiché Horizon: An American Saga – Capitolo 2 non fa altro che alimentare i dubbi già sollevati dopo la visione del precedente lungometraggio. Si è giunti a metà del percorso, tuttavia non convincono le 6 ore che Kevin Costner ha voluto portare sul grande schermo per ricordare alla sua gente, gli Stati Uniti, quali sono state le difficoltà nel fondare il Paese. I motivi sono molteplici e differenti, ma è inutile ribadire quanto già scritto nella precedente recensione dedicata proprio al capitolo 1 di 4, dove comunque c’era la prima ora e mezza a suggestionare. Il montaggio alternato per presentare i confini e la rispettiva violazione, il sogno della frontiera, la disperata ricerca di una casa (o famiglia) e la paura nutrita nei confronti del prossimo trovavano riscontro anche sul piano dell’azione, poiché le sequenze – nonostante i limiti di budget – riuscivano a tenere alta l’asticella con lo scontro tra bianchi e indiani. Ciò che è assente ingiustificato nel capitolo 2 è il pathos, elemento che soffre di una messa in scena scialba, superficiale, quasi non curante del contenuto veicolato. Infatti, lo schema perpetuato durante i 190 minuti del film consiste nell’inserimento di pianti, urla e dialoghi retorici che francamente appaiono fuori tempo massimo.

Gli indiani qui non hanno un ruolo, mentre l’unico giovane della tribù presente figura come pretesto per costruire una forma di rapporto tra loro e i bianchi, attualmente allo sbando. Tale passaggio è ancora una volta rappresentato in forma epidermica, discorso in pratica estendibile a qualunque fattore costituente Horizon: An American Saga – Capitolo 2. Il villain interpretato da Giovanni Ribisi, il quale è stato “promesso” al pubblico nel finale del capitolo precedente, ha sì e no 5 minuti di spazio, e non accresce in alcun modo la curiosità, l’attesa e la preoccupazione che teoricamente si dovrebbero nutrire nei suoi confronti. Insomma, sono passate poco più di 6 ore tra questi due film e la storia non si è ancora sviluppata, procede a passi lenti e mal distesi attraverso un minutaggio per nulla calibrato: ciascuna linea narrativa ha ancora il freno a mano tirato, eppure mancano altre 6 ore circa alla conclusione dell’epopea. A tal proposito, senza il giusto pathos e la corretta dose di tensione è difficile riuscire a percepire i pericoli, le insidie e persino i sentimenti che ogni personaggio dovrebbe trasmettere, dunque i problemi non riguardano soltanto la resa estetica, bensì lo script. Tra didascalismi e una violenza censurata, più a causa del budget ridotto che per altre furbe motivazioni (dato che è stata inserita nel capitolo 1), il progetto di Kevin Costner fa fatica a procedere e si dimostra incerto.

Una nota positiva c’è: i personaggi femminili stanno compiendo un percorso davvero stimolante e rappresentano il solo ed unico grande pregio del capitolo 2. Ciascuna donna è in grado di rispondere con forza per prendere in mano le redini del proprio destino, a fronte della malvagità di alcuni uomini nello specifico. Ciononostante, la brutalità – come premesso – è assente, manca forse un po’ di audacia nell’elaborazione di concetti ben introdotti che, per l’appunto, restano abbastanza astratti (come per esempio l’uso delle armi). Il personaggio di Costner non è stato invece per nulla approfondito: ha dalla sua circa 15 minuti di scene per ribadire quanto già visto nel capitolo 1, e siccome sono passate 6 ore appare una scelta francamente insoddisfacente. Horizon: An American Saga – Capitolo 2 si conclude ancora una volta promettendo, con una sequenza di montaggio non introdotta bensì inserita in maniera forzata giusto per dare una chiusura, e per di più la sua durata è davvero spropositata. In questa sorta di trailer ci sono oltre 5 minuti di scene d’azione, fattore però assente in questo capitolo, ragion per cui appare come un disperato tentativo per invitare a mantenere fede all’intera operazione.

Cosa aspettarsi dal futuro? Domanda da un milione di dollari alla quale non esiste ancora risposta, eppure Horizon: An American Saga – Capitolo 2 sembra più una serie TV formata da filler che un’epopea western capace di indurre sia l’emozione che la riflessione. Il western al momento è più forma che contenuto, quindi siamo ben lontani dall’assistere alla propagazione cinematografica dei temi tanto cari al genere, così come non si intravede alcun tentativo di rielaborazione: tutto è incredibilmente fiacco. Il cambio di rotta potrebbe arrivare, chissà, ma ora come ora è soltanto una speranza, un atto di fiducia in attesa di scrutare e di celebrare l’orizzonte fino a varcarne i confini.

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Locandina e recensione Horizon - Capitolo 2
Horizon: An American Saga - Capitolo 2
Horizon: An American Saga – Capitolo 2

Proseguo attesissimo dopo la presentazione fuori concorso a Cannes77, Horizon: an American Saga - Capitolo 2, film western di e con Kevin Costner, è stato invece proiettato in anteprima mondiale a Venezia81.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:
Regia:

Kevin Costner

Cast:

Kevin Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Jena Malone, Danny Huston, Giovanni Ribisi, Ella Hun, Abbey Lee, Will Patton, Luke Wilson, Isabelle Fuhrman, Thomas Haden Church, Glynn Turman, Kathleen Quinlan

Genere:

Western

PRO

L’evoluzione dei personaggi femminili
Il minutaggio dedicato a ciascuna linea narrativa è ancora più sbilanciato rispetto al capitolo 1
Dopo oltre 6 ore di contenuto ci si interroga sulla finalità dell’opera complessiva: quanto è realmente andata avanti la storia fin qui?
Manca quasi totalmente l’azione, e il pathos difficilmente viene trasmesso con la messa in scena
Visivamente è tutto abbastanza fiacco: non ci sono sequenze interessanti come nella prima ora e mezza del capitolo 1