Angelina Jolie interpreta Maria Callas, una delle cantanti liriche più famose al mondo, nel biopic a lei dedicato. Il film diretto dal cineasta cileno Pablo Larraín, e presentato in anteprima all’81esima edizione del Festival di Venezia (il 29 agosto 2024), ha fatto discutere e farà ancora discutere di sé, come d’altronde è accaduto per i precedenti lavori del regista quali Jackie, Neruda e Spencer, ma a lasciare il segno è stato senza dubbio la conclusione della narrazione del lungometraggio. A tal proposito: come finisce Maria? La spiegazione del finale del film.
Come finisce Maria, film di Pablo Larraín?
Dopo aver ricevuto dal dottore la notizia di una morte imminente, causata dalla costante assunzione di farmaci che gradualmente hanno portato il suo cuore a cedere, Maria Callas, circondata da due persone a lei fedeli quali il maggiordomo Ferruccio (Pierfrancesco Favino) e la domestica Bruna (Alba Rohrwacher), decide di passare le ultime giornate in loro compagnia. Inoltre, la cantante tenta di riprendere a produrre musica con il suo corpo come un tempo. Ma è proprio attraverso il dialogo con il medico e l’insegnante che apprende di non poter fisicamente riuscire nel suo intento, seppur lei voglia sfoggiare per un’ultima volta le sue incredibili abilità canore soltanto per appagare il suo desiderio di libertà.
Nell’ultima scena, infatti, Maria Callas canta in maniera sublime l’opera lirica, al punto che i passanti si fermano per osservare e udire le melodie provenienti dalla finestra di casa sua. Dato lo sforzo richiesto, il cuore della Primadonna Assoluta cessa di battere causandone la morte: Ferruccio e Bruna rientrano tra le mura domestiche e prendono atto di ciò, così come i cani, i quali producono un suono lirico sull’onda dell’ultima esibizione della padrone. Maria finisce con lo sguardo quasi in camera dei due ormai amici della protagonista, commossi dal tragico evento, nonché dalla durezza degli ultimi giorni di vita della cantante greca.
Maria: la spiegazione del finale del film con Angelina Jolie
Non lascia grande spazio ad interpretazione il sentito finale del film Maria, perché il regista ha deciso di omaggiare la vita della nota protagonista con un ultimo canto, un’ultima commovente esibizione che viene accompagnata dalle immagini. Tramite il montaggio assistiamo ad un tangibile parallelismo, ovvero la ripresa di uno dei concerti di Maria Callas (passato) alternato a quanto avviene nel presente, nella fattispecie tra le mura domestiche dove la cantante si lascia andare all’amore per la lirica.
Gli ultimi giorni della sua vita sono stati segnati da un senso di libertà e di ricerca dell’identità, e non a caso durante questo lasso di tempo la protagonista interpretata da Angelina Jolie elabora ricordi, ripensa a quanto avvenuto, riflette su se stessa e sulle persone che l’hanno circondata o che la circondano tuttora, afferma di voler decidere qual è la verità, cosa è reale e cosa non lo è, come agire e per quale motivo. Si rifiuta di ascoltare i consigli di un medico, si comporta da diva soltanto perché sente di star abbandonando l’esistenza e vuole passare il tempo come meglio crede, così da percepire una maggiore gratificazione.
Tra parentesi, è proprio il rapporto tra il passato e il presente a fungere da filo conduttore per tutto il film, e l’assunzione di farmaci non fa altro che accentuare il perpetuarsi dei ricordi nella mente di Maria: nel finale vengono inquadrate delle statue, simbolo di immortalità (la musica di Maria Callas) e di quanto messo in scena da Larraín per tutto il lungometraggio (epoche passate). Infine, lo sguardo dei due amici della protagonista ne evidenziano la volontà di omaggiare, non solo cinematograficamente, la figura rappresentata nel film: la Primadonna Assoluta, la quale ha portato così tanta sofferenza al suo interno da non riuscire a disfarsene nemmeno in fin di vita.