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The Bear 3 non è più soltanto cucina (e va bene così)

The Bear giunge alla sua terza stagione e, in attesa del futuro della serie, è importante tentare di definire quale sia lo stato attuale del prodotto: le aspettative per The Bear 3 sono state rispettate?
The Bear 3 non è più soltanto cucina (e va bene così)

Distribuita in streaming direttamente a partire dal 16 agosto in Italia, The Bear 3 era particolarmente attesa da parte degli spettatori e costituisce la terza stagione della serie su Disney Plus, con Jeremy Allen White protagonista e con, ancora, Christopher Storer in funzione di ideatore e regista di numerosi episodi. Ancora una volta, la serie compie un passo in avanti verso il progressivo allontanamento del solo (costrittivo) mondo della cucina, per parlare di qualcosa di altro: ma con quale risultato? Di seguito, si indica la trama e la recensione di The Bear 3.

La trama di The Bear 3: di che parla la terza stagione della serie?

Prima di procedere con la recensione di The Bear 3, vale la pena indicare innanzitutto quale sia la trama della terza stagione della serie, che muove i suoi passi dal momento in cui Carmen resta nella cella frigorifera durante la sera dell’inaugurazione del nuovo locale: a seguito di un flashback nella prima puntata, la serie prosegue con il percorso del ristorante nonostante le difficoltà economiche e personali di ognuno dei suoi addetti ai lavori, oltre che con un costante confronto con il passato di Carmen e non solo.

La recensione di The Bear 3: non più soltanto cucina

Non è facile, per qualsiasi serie, superare uno scoglio rappresentato dai picchi che The Bear ha saputo velocemente raggiungere: superata quella naturale genuinità che il prodotto aveva portato con sé nella sua prima stagione, The Bear aveva saputo lambire il capolavoro con una seconda stagione pressoché perfetta, calibrando gli inserimenti dei cameo e delle guest star, allargando i suoi orizzonti e, soprattutto, espandendo la narrazione verso un qualcosa di nuovo. Aspettarsi un qualcosa di simile, o forse addirittura di migliore, era un’opera ardita, eppure ci si ritrova ancora una volta a dover prendere fiato e ammettere che The Bear non ha soltanto una mente geniale alla sua base – Cristopher Storer – ma anche una capacità incredibile di andare oltre ogni suo limite, spostando l’asticella un po’ più in là e dimostrando che il futuro della televisione ha (almeno) un titolo.

L’epoca in cui The Bear come prodotto nasce è quella della riscoperta del ruolo dello chef: non esattamente un ruolo pacifico, come anni di televisione e di cinema hanno tentato di raccontare, ma un luogo mentale di frenesie, ansie, difficoltà e tempi difficili da sostenere; del resto, una delle migliori puntate dell’intera serie resta La recensione, settima della prima stagione, in cui si assiste a 21 minuti di perfetto delirio. Eppure, The Bear aveva già dimostrato di voler ottenere qualcosa di diverso, allontanandosi da quella che ormai si è radicalizzata come retorica, raccontando anche la vita al di fuori della cucina e arricchendo – quasi con un processo di world building al contrario – la storia di ogni personaggio; è questa, forse, la magia più grande di The Bear: sono ormai due anni che la narrazione è sostanzialmente ferma, che la storia del ristorante rilevato da Carmy Berzatto avanza di qualche ora o qualche giorno al massimo. Ciò che emerge, puntata dopo puntata, nel fascino di The Bear 3 è ciò che c’è prima, quel che potrebbe essere naturalmente escluso ma che invece trova spazio in una disposizione asincrona di elementi, che mescolano presente e passato, flashback con elementi di realtà, anche grazie ad un superbo lavoro di montaggio che si intravede fin dal primo episodio della stagione (Domani), in cui si può ascoltare anche il bellissimo tema musicale che accompagna i personaggi di The Bear 3 in numerosi momenti della stagione.

Cristallizzazione, dunque: là dove c’è spesso il desiderio di avanzare, di prendere spazio, di catturare l’attenzione dello spettatore con l’epopea del nuovo, The Bear torna indietro, ridefinisce il suo passato, collega i puntini, colma delle lacune e aggiunge dei dettagli, restituendo così una storia complessa e completa, che fa emergere la persona oltre il personaggio, l’umano oltre il cuoco, la vita al di là della cucina. Si conosce di più sul passato difficile di Tina, si può apprezzare nuovamente la superba interpretazione di Jamie Lee Curtis in un episodio dedicato, si scopre qualcosa di più a proposito del matrimonio fallito di Ritchie, e ancora si colora l’immagine complessiva di figure come Marcus, Natalie o i Fak, non più soltanto “linee comiche” dell’intera serie. Lo studio complessivo dietro The Bear 3 è quasi spasmodico: ogni personaggio merita il suo spazio, la sua attenzione, così come in una brigata che viene sì coordinata, ma che diventa funzionale al lavoro della cucina tramite un microorganismo che sa agire insieme, attraverso la somma delle parti, ognuna delle quali merita la sua importanza e il suo riconoscimento.

Naturalmente, non si potrebbe ottenere un risultato simile se non con delle interpretazioni pregevoli: se Jeremy Allen White (due volte premiato ai Golden Globe per il suo ruolo) ancora una volta spicca con Ayo Edebiri, è impossibile non rendersi conto dell’estrema qualità di ogni attore calato nel contesto della serie, anche se per pochi secondi o in un cameo fugace, come nel già citato caso di Jamie Lee Curtis o come in altre presenze quali quelle di Joe Bernthal, Josh Hartnett o addirittura John Cena. È, allora, quasi rinfrancante notare quanta passione possa essere investita in un progetto di tale fattura, in grado di dimostrare che non soltanto un futuro esiste, ma anche che appare totalmente radioso: The Bear è già presente e futuro della serialità, proprio perché ogni momento, ogni persona, ogni addetto ai lavori è prezioso. Proprio perché – parafrasando la serie – ogni secondo conta.

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The Bear 3
The Bear 3

The Bear 3 ha esordito in Italia in occasione del 16 agosto 2024: particolarmente attesa dai fan, è la terza stagione della serie del momento con Jeremy Allen White e Ayo Edebiri protagonisti.

Voto del redattore:

9 / 10

Data di rilascio:

16/08/2024

Regia:

Cristopher Storer e altri

Cast:

Jeremy Allen White, Ayo Edebiri, Ebon Mass-Bachrach, Abby Elliott, Matthy Matheson, Molly Gordon

Genere:

Drammatico

PRO

L’interpretazione di tutti gli attori
La rappresentazione singolare di ogni carattere
Il tema musicale della serie
La cristallizzazione della narrazione
Nessuno