Articolo pubblicato il 31 Luglio 2024 da Arianna Casaburi
Dopo un primo annuncio della conferma della partecipazione del film The Room Next Door di Pedro Almodóvar in concorso a Venezia81, l’attrice Tilda Swinton svela un’altra sua collaborazione al Festival del Cinema in quanto voce narrante del documentario Impulse, in concorso nella sezione Venice Immersive. Seguono tutti i dettagli su Tilda Swinton che dà voce al documentario Impulse a Venezia81 e di che parla Impulse, il documentario in concorso nella sezione Venice Immersive.
Tutti i dettagli su Tilda Swinton che dà voce al documentario Impulse in concorso al Venice Immersive 2024
L’attrice Tilda Swinton presterà la sua voce per essere la narratrice del documentario Impulse: Playing With Reality co-realizzato da Barry Gene Murphy e May Abdalla che sarà presentato in anteprima in concorso nella sezione Venice Immersive all’81esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Come indicato nella pagina ufficiale della Biennale, si tratta di un documentario sul deficit dell’attenzione dell’ADHD ibrido tra l’installazione e la cosiddetta mixed reality, ossia la commistione tra realtà fisica e quella virtuale. Per Tilda Swinton questa sarà la seconda volta a partecipare solo come voce in un prodotto audiovisivo, dopo la sua collaborazione con l’opera VR dal titolo Goliath, in cui si racconta l’esperienza personale della psicosi di un uomo, presentata in anteprima nel 2021 a Venezia78, dove si è aggiudicata il Gran Premio della Giuria come Miglior Opera Immersiva VR.
Tutti i dettagli su Impulse: di cosa parla il documentario in concorso nella sezione Venice Immersive
Per entrare nello specifico e comprendere di cosa parla veramente Impulse, il documentario a cui dà voce Tilda Swinton, in concorso nella sezione Venice Immersive all’81esima edizione del Festival del Cinema occorre approfondire il lavoro che c’è stato alle spalle. Innanzitutto, Impulse è il secondo capitolo della serie antologica Playing With Reality del produttore inglese Anagram. Con questo progetto si cerca di sensibilizzare e portare il pubblico a una maggiore consapevolezza su un disturbo molto diffuso e di cui si sente parlare sempre più frequentemente, come quello dell’attenzione conosciuto con la siglia ADHD. I realizzatori hanno scelto per rendere l’esperienza maggiormente immersiva l’alternanza della rappresentazione della realtà fisica con quella virtuale, tramite il racconto di quattro personaggi affetti dal disturbo per mostrare agli occhi dello spettatore il loro punto di vista. Il complesso lavoro è stato elaborato sulla base di più di 100 ore raccolte dalle testimonianze di pazienti ADHD, rendendo così l’esperienza fedele e reale.