MaXXXine: come finisce? La spiegazione del finale del film horror con Mia Goth

MaXXXine conclude la trilogia slasher di Ti West con Mia Goth: ma come finisce il film horror in questione? La spiegazione del finale.
la spiegazione del finale di MaXXXine

Articolo pubblicato il 23 Luglio 2024 da Christian D’Avanzo

Il nuovo film di Ti West MaXXXine con protagonista Mia Goth, ha una sequenza conclusiva forse enigmatica ma sicuramente in tema con il resto della pellicola. Ma come finisce MaXXXine di Ti West? Di seguito la spiegazione del finale del film.

ATTENZIONE, si avvisa i lettori che, come suggerisce il titolo dell’articolo, quanto segue è SPOILER sulla trama e in particolare sul finale del film MaXXXine.

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Come finisce MaXXXine? Le ultime scene del film

Nelle ultime scene di MaXXXine la protagonista finisce, coadiuvata dai due poliziotti, per sgominare la setta satanica colpevole di aver ucciso numerose attrici esordienti prima di lei. Come conseguenza Maxine assurge agli onori della cronaca e viene intervistata in numerosi talk show, inoltre il film horror di cui è protagonista subisce un’impennata di interesse da parte del pubblico, curioso di scoprire chi sia questa nuova stella di Hollywood. Nelle ultime sequenze il personaggio interpretato da Mia Goth si dimostra ben contento della piega presa dalla sua carriera e il film si chiude con un breve dialogo con la regista del film in cui esprime esplicitamente come vorrebbe che quel momento di fama non finisse mai.

A questa breve interlocuzione segue un’inquadratura della finta testa di Maxine poggiata su un letto, in attesa che venga registrata la scena della sua morte nel film.

La spiegazione del finale di MaXXXine

Nel finale di MaXXXine, Tie West ci tiene a specificare in modo piuttosto ridondante il rapporto tra finzione e realtà, legato al cinema vero e proprio e dunque per estensione anche all’industria hollywoddiana tutta. La finta testa di MaXXXine simboleggia da una parte il potere del cinema di rendere immortale tutto, persino ciò che ci separa dalla vita stessa, d’altro canto il fatto che si tratti di un trucco va a esplicare la natura ingannatrice dell’immagine cinematografica, che, per raggiungere la suddetta immortalità, deve contraffare la realtà, piegarla alle sue logiche di pura finzione. Estendendo questo ragionamento al film in questione si può facilmente argomentare che quella testa mozzata e l’aver ripreso il casting iniziale della protagonista nelle ultime battute del film, rappresenti senza troppi giri di parole la spregiudicatezza di Maxine, una giovane ragazza che fin da subito sembra integrarsi della logica spietata dell’industria dell’intrattenimento USA.