Articolo pubblicato il 4 Luglio 2024 da Gabriele Maccauro
Nato nel 1955, Willem Dafoe è uno dei volti più ricorrenti tra gli attori che lavorano ad Hollywood, essendo in attività da oltre 40 anni e avendo partecipato a più di 40 film, con una media di un lungometraggio all’anno. In carriera Dafoe ha ottenuto 4 nomination agli Oscar, 4 ai Golden Globe e ai 4 agli Screen Actor Guild Awards, senza mia vincerne in alcuna cerimonia. Tuttavia, L’attore ha ricevuto di recente una stella sulla Hollywood Walk of Fame e gli è stata assegnata la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Venezia con il film Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità. Siccome Willem Dafoe ha dato vita a dei ruoli memorabili rendendo determinati personaggi alquanto memorabili, quali sono i migliori film con lui?
20) Inside man (2006), di Spike Lee
Quando si parla della carriera di Willem Dafoe, si tende sempre a sottolineare quanto egli sia eclettico e talentuoso ed abbia lavorato praticamente con tutti. Ecco, tutti significa davvero tutti: in Inside Man ed altri titoli presenti in classifica, il ruolo dell’attore statunitense è secondario, marginale, ma riesce sempre a rubare la scena e dimostrarsi perfettamente in linea col pensiero cinematografico dell’autore – in questo caso Spike Lee – motivo per cui anche il suo John Darius riesce a ritagliarsi una posizione qui dentro.
19) eXistenZ (1999), di David Cronenberg
Poteva andare peggio a Willem Dafoe, visto che conclude gli anni ’90 con una collaborazione d’eccezione. eXistenZ è stato un caposaldo del genere, un’opera oggi piuttosto dimenticata che ha però dato il via ad un filone di grande successo ed ispirato autori in tutto il mondo. Il personaggio di Gas è totalmente marginale e sono invece Jude Law e Jennifer Jason Leigh i protagonisti assoluti della pellicola ma, come con Inside Man, anche qui la presenza di Dafoe dà colore e la sola presenza rende felici gli spettatori.
18) Cuore selvaggio (1990), di David Lynch
Sono pochi i ruoli con un minutaggio così basso eppure così efficaci e memorabili. Uno di questi, uno dei principali, è senza ombra di dubbio Bobby Peru in Cuore Selvaggio. Il film – che, per quanto non sia il più citato tra quelli di David Lynch, è quello che gli ha consegnato la Palma d’oro al 43esimo Festival di Cannes – è un caposaldo della cinematografia americana degli anni ’90, con una Laura Dern eccezionale e, forse, Nicolas Cage nel miglior ruolo in carriera. Willem Dafoe, anche in questo caso, si ritaglia il suo spazio, collabora con delle leggende e porta a casa un’interpretazione memorabile, con un personaggio tanto ripugnante quanto affascinante, ricordato da tutti per il modo in cui (senza fare spoiler) finisce fuori dalle scene.
17) Kinds of kindness (2024), di Yorgos Lanthimos
Nonostante la discutibile qualità del film di Yorgos Lanthimos, in Kinds of Kindness l’attore che riesce a emergere ancor più degli altri – e nel cast ci sono Jesse Plemons ed Emma Stone – è Willem Dafoe, il quale in tutte e tre le storie del lungometraggio di circa 3 ore interpreta due personaggi su tre che sono memorabili. Nel primo racconto risulta quasi angosciante, determinato e per certi versi subdolo, nel terzo e ultimo di Kinds of Kindness è invece un capo (di una setta) che sa sedurre al momento giusto, ha il controllo di tutto e di tutti tramite il corpo e le parole pronunciate con particolare convinzione, nonché enfasi.
16) American psycho (2000), di Mary Harron
Se con le posizioni precedenti si è voluto omaggiare piccoli ruoli che, molto probabilmente, sarebbero stati dimenticati se interpretati da altri attori, il Detective Donald Kimball di American Psycho resta sì un personaggio secondario in un’opera in cui Christian Bale è mattatore assoluto, ma il minutaggio aumenta e, soprattutto, a differenza delle pellicole citate in precedenza che sono ricordate principalmente dai grandi cinefili, il film di Mary Harron è diventato uno dei più grandi cult di inizio secolo e viene ancora oggi citato dagli appassionati di tutto il mondo, con citazioni e meme. In un certo senso poi, si tratta anche di un ruolo che tira fuori il vero Dafoe, quello tanto sregolato e pazzo quanto elegante ed equilibrato. Una commistione che ribadisce quanto un posto nella storia del cinema Willem Dafoe se lo sia meritato.
15) Un sogno chiamato Florida (2017), di Sean Baker
Un sogno chiamato Florida è un film del 2017 diretto da Sean Baker nel quale Willem Dafoe interpreta Bobby, personaggio complesso che gestisce un motel fatiscente. Si tratta di un protagonista con il cuore d’oro e un elevato senso di responsabilità, sia per gli inquilini che per i loro bambini, ecco perché appare al pubblico come un attore non protagonista pratico, così come empatico e premuroso. Bobby è un gran lavoratore che tende a voler aiutare gli altri, Dafoe si dimostra quindi incredibilmente realistico nel manifestare la personalità del personaggio, e la chimica con Bria Vinaite, l’attrice che veste i panni di Halley, è davvero speciale. Senza esagerare con le emozioni, Dafoe rende Bobby profondamente umano, utilizza gesti ed espressioni facciali per costruirsi una certa credibilità.
14) Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), di Wes Anderson
Uno dei migliori film con Willem Dafoe è Le avventure acquatiche di Steve Zissou, uno dei primi film di Wes Anderson. La performance dell’attore è capace da sola di aggiungere profondità e umanità al lungometraggio, equilibrando in maniera ancor più funzionale i momenti di commedia e quelli maggiormente toccanti. Klaus con la sua sincerità è sì strano ma risulta comunque adorabile in quanto leale ed emotivo. Dafoe riesce a rendere Klaus memorabile carpendo al meglio il tono che Anderson ha voluto imprimere nel film, e perciò è riuscito a mescolare eccentricità e vulnerabilità anche con la mimica facciale.
13) Il collezionista di carte (2021), di Paul Schrader
In uno dei film più recenti di Paul Schrader, risalente al 2021 e con Oscar Isaac protagonista, Willem Dafoe nel ruolo del Maggiore John Gordo è in abile nel trasmettere tensione in quanto materializza la glaciale brutalità e il peso morale del passato appartenenti al militare. Trattandosi di un ex ufficiale che ha commesso e ha a sua volta commissionato crimini di guerra, la performance dell’attore qui è significativa perché aggiunge impeto allo sviluppo del film, esplorando sia le colpe che la voglia di redenzione del personaggio.
12) Spider-Man (2002), di Sam Raimi
Uno dei migliori film con Willem Dafoe è senza alcun dubbio il primo Spider-Man della trilogia diretta da Sam Raimi, dove l’attore studia minuziosamente il villain dell’uomo ragno nella sua matrice fumettistica e lo rende indimenticabile sul grande schermo. Green Goblin è considerato comunemente uno dei cattivi più temuti e riusciti nel mondo del cinema proprio grazie all’interpretazione inquietante, folle, determinata e a tratti tenera, nella subdola essenza, di Willem Dafoe. Pur essendo molto sopra le righe, la trasformazione e le paranoie di Norman Osborn vengono espresse anche vocalmente oltre che espressivamente dall’attore: il sorriso e il tono sono letteralmente agghiaccianti.
11) Mississipi burning (1988), di Alan Parker
Scegliere le posizioni in classifica per un’artista come Willem Dafoe è, allo stesso tempo, divertente e complicatissimo: troppi i ruoli iconici e con un peso specifico rilevante, troppi i film cui ha preso parte che, al netto del suo minutaggio e ruolo – da protagonista o non protagonista che fosse – hanno scritto la storia e sono stati diretti da maestri della settima arte non solo americani ma internazionali.
Mississipi Burning si pone dunque al centro della classifica, visto che il grande protagonista resta Gene Hackman, ma quello dell’agente speciale Alan Ward è uno dei migliori ruoli nella carriera di Willem Dafoe ed il film è uno dei più importanti mai realizzati negli Stati Uniti negli anni ’80, portandolo ad ottenere 7 candidature ai 61esimi Academy Awards ed a vincere l’Oscar per la miglior fotografia.
10) Così lontano così vicino (1993), di Wim Wenders
Se Mississipi Burning è, in un certo senso, il classico film americano con una certa struttura e che fa incetta di candidature ai premi Oscar, Così lontano così vicino rappresenta l’esatto opposto: diretta dal grandissimo Wim Wenders, la pellicola vinse il Grand Prix speciale della giuria al 46esimo Festival di Cannes e Willem Dafoe ne interpreta un personaggio sì non protagonista, ma di grande rilevanza e forse chiave per comprendere anche l’evoluzione del pensiero del regista a 6 anni di distanza dal precedente Il cielo sopra Berlino. La sua presenza è però anche l’ennesimo attestato di stima nei suoi confronti da parte del cinema europeo e lui li ripaga con una performance davvero stupenda.
9) Vivere e morire a Los Angeles (1985), di William Friedkin
Tornando negli Stati Uniti, Willem Dafoe è riuscito sin dagli albori della sua carriera a lavorare a progetti clamorosi. Uno di questi arriva nel 1985 per la regia di nientemeno che William Friedkin. Il regista, nonostante sia noto per Il braccio violento della legge e L’esorcista, ha diretto molti titoli fondamentali ed uno di questi è Vivere e morire a Los Angeles. Anche in questo caso, il vero protagonista non è lui ma William Petersen, eppure il suo ruolo anche in questo caso, è fondamentale per la riuscita della pellicola, grazie alla straordinaria capacità di Dafoe di adattarsi ad ogni set ed ambiente cinematografico e, a soli 30 anni, mise immediatamente in chiaro di che pasta fosse fatto.
8) La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (2021), di Guillermo Del Toro
Tra i migliori dieci film con Willem Dafoe c’è La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, lungometraggio che porta la firma di Guillermo Del Toro. Qui Willem Dafoe interpreta Clem Hoatley, il quale gestisce la rinomata bestia all’interno della fiera, e la sua performance è itinerante, inquietante quanto basta per rendere gli spettatori consapevoli del cinismo e della crudeltà del personaggio. Dafoe è abilissimo nel veicolare un senso di pericolo latente, e nonostante compaia poco rispetto al resto del cast del film la sua presenza è memorabile e significativa ai fini dello sviluppo e del proseguo del racconto poiché rende l’atmosfera ancor più misteriosa, oscura.
7) Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (2018), di Julian Schnabel
Il ruolo che gli è valso la Coppa Volpi al Festival del cinema di Venezia è quello di Van Gogh nel film di Julian Schnabel, il quale è un lungometraggio alquanto toccante poiché si concentra sugli ultimi difficoltosi anni della vita di uno dei più grandi pittori della storia. Willem Dafoe qui non scade mai nel melenso e nel melodrammatico nonostante le difficoltà, e anzi, la sua performance è un tributo all’emblematica figura di Van Gogh perché ne incarna la complessità emotiva. Infatti, la sua relazione professionale con gli altri attori cattura un tratto essenziale del pittore, ovvero la sua dipendenza dalle connessioni emotive con gli altri. Dafoe si carica sulle spalle l’intero lavoro di Julian Schnabel e centra in pieno le intenzioni del regista, ma soprattutto è stato sublime nel restituire al mondo l’eccentrica e al contempo silente figura del pittore.
6) Platoon (1986), di Oliver Stone
Se in precedenza si sottolineava l’importanza di Vivere e morire a Los Angeles un anno dopo, nel 1986, l’ascesa di Willem Dafoe inizia in maniera spedita grazie al ruolo del sergente Elias K. Grodin in Platoon. Il film di Oliver Stone ebbe un successo stratosferico, incassando 140 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di soli 6 ed ottenendo ben 8 candidature ai 59esimi Academy Awards – tra cui una proprio per Dafoe come miglior attore non protagonista – portandosi a casa 4 premi Oscar tra cui miglior film e regia. Basterebbe quell’immagine con le braccia al cielo per definire la grandezza della sua interpretazione e del film nella storia del cinema americano e non, anche se con gli anni l’opera è stata abbastanza rivalutata e l’esaltazione degli anni ’80 è andata diminuendo.
5) The Lighthouse (2019), di Robert Eggers
Solitamente, raggiunta la seconda fase della propria carriera e con l’età che avanza, molti attori perdono mordente e si adagiano sugli allori, consapevoli del fatto che possono campare di rendita per ruoli interpretati anni – se non decenni – prima. Questo non è il caso di Willem Dafoe, che continua invece a sperimentare e mettersi alla prova e la sua collaborazione con Robert Eggers ne è una delle dimostrazioni più lampanti. The Lighthouse ha diviso il pubblico, ma se c’è una cosa indiscutibile è proprio la performance di Dafoe e la chimica che è riuscito a creare, ancora una volta, con i suoi colleghi, in primis con Robert Pattinson. Al netto di una tecnica sopraffina, l’opera si regge infatti sulle loro interpretazioni e ciò basterebbe per dare una chance ad un film grandioso come questo.
4) Lo spacciatore (1992), di Paul Schrader
Se Il collezionista di carte non è riuscito a scalare le posizioni di questa classifica, c’è però un altro film diretto da Paul Schrader che invece lo merita eccome. Nonostante sia uno dei titoli meno citati del regista di American gigolò e sceneggiatore di Taxi driver, Lo spacciatore è una pellicola straordinaria e che regala a Dafoe uno dei pochi ruoli da vero protagonista nella sua decennale carriera. L’attore di Appleton lo ripaga con un’interpretazione a dir poco clamorosa, toccando una delle massime vette degli anni ’90. Nonostante non sia così noto, Lo spacciatore è parte fondamentale nella storia artistica sia di Schrader che di Dafoe e non poteva non trovarsi così in alto, anche se solamente ai piedi del podio.
3) Povere creature! (2023), di Yorgos Lanthimos
Uno dei migliori film con Willem Dafoe è il recentissimo Povere creature!, di Yorgos Lanthimos, dove l’attore porta su di sé un abbondante trucco prostetico per creare un personaggio memorabile, ossia quello del Dr. Godwin Baxter. Nonostante ci fosse il rischio di risultare troppo ingessato proprio a causa della quantità di trucco su di lui, Dafoe riesce alla grande a rendere sensibilmente umano lo sguardo del personaggio, così come a tramutare le imperfezioni corporali in pretesti umoristici di raffinata qualità. Quando si tratta di interagire con altri attori, con Emma Stone su tutti, è sensazionale nel pronunciare un’alternanza tra frasi basate su fatti scientifici e altre grottesche. Insomma, Willem Dafoe in Povere creature! sfoggia una delle migliori interpretazioni della sua carriera, si dimostra emozionante, bilanciato e perfettamente funzionale all’atmosfera del racconto.
2) L’ultima tentazione di Cristo (1988), di Martin Scorsese
In L’ultima tentazione di Cristo Willem Dafoe interpreta il protagonista, per l’appunto Gesù, un personaggio che nel film di Scorsese è abbastanza atipico come figura rispetto alle precedenti trasposizioni e perciò l’attore è clamorosamente eccelso nell’esplorare, sia nel tono che nell’espressività, le lotte interiori e i dubbi spirituali insiti in Cristo. Si tratta di un’interpretazione così toccante da manifestare la costante tensione del personaggio diviso tra due mondi, ovvero quello divino e quello umano. Da questo punto di vista, Dafoe è imprescindibile proprio per umanizzare il protagonista, per esternarne la complessità e soprattutto per costruire attorno a lui un’autenticità impareggiabile.
1) Antichrist (2009), di Lars von Trier
Nel ruolo di un uomo in lutto che si ritira con la moglie in una casa situata in una foresta isolata, Willem Dafoe è sensazionale nello spettacolarizzare senza fastidiosi eccessi il tormento interiore del personaggio, il quale è vulnerabile, addolorato e persino impaurito. Dunque, questo mix di sensazioni e di emozioni non è assolutamente facile da bilanciare sul grande schermo, eppure un magnetico Dafoe sa essere così disturbante da costruire da sé l’inquietante atmosfera di Antichrist. Ciò è dato sia dal rapporto con Charlotte Gainsbourg – nel ruolo della moglie -, con cui entra parossisticamente in conflitto, che dal meticoloso studio effettuato dall’attore per rendere angosciante la fisicità del personaggio.