Attore tra i più conosciuti al mondo anche da chi non segue il cinema e non guarda spesso i film, Robert De Niro è considerato tra i professionisti maggiormente influenti della storia della settima arte proprio perché riesce a preparare con una maniacalità quasi impareggiabile i suoi ruoli, i quali sono stati perlopiù complessi. Nell’arco della sua lunghissima carriera, dalla fine degli anni ’60 con il regista Brian De Palma fino ad arrivare al 2023 con Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, l’attore ha preso parte a oltre 100 film diversi interpretando personaggi a dir poco intensi, sfaccettati e perciò nella maggioranza dei casi memorabili. A tal proposito, in virtù di quanto descritto: quali sono i migliori film con Robert De Niro?
Robert De Niro: quali sono i migliori film con lui?
Robert De Niro, nato nel 1943 e con 60 anni di carriera all’attivo, ha vinto due Oscar: da non protagonista per Il Padrino Parte II alla sua primissima nomination, e da protagonista per Toro Scatenato. L’attore ha collezionato ben 9 nomination agli Academy Awards, 6 ai BAFTA (senza mai vincere), 10 candidature ai Golden Globe più un Globe alla carriera (ma non fu candidato come non protagonista per Il Padrino Parte II), un Emmy (per The Wizard of Lies) e 3 David di Donatello come miglior attore straniero. Essendo considerato uno dei migliori attori della storia del cinema gli è stato conferito il Life Achievement Award dell’American Film Institute nel 2003, così come lo Screen Actor Guild Award alla carriera nel 2020. Dunque, essendo stato un professionista alquanto prolifico, quali sono i migliori film con Robert De Niro? Di seguito la classifica in ordine crescente.
20) Brazil (1985), di Terry Gilliam
Nel 1985, Robert De Niro è già uno degli attori più importanti non solo della propria generazione, ma dell’intera storia del cinema, con all’attivo una serie di capolavori che non verranno qui citati perché trattati successivamente all’interno di questa classifica. Brazil ne entra a far parte per un motivo molto semplice: per quanto il nome di De Niro sia sempre costantemente associato a quello di Martin Scorsese, egli è un fine cinefilo, capace di scegliere (quasi) sempre con attenzione e gusto i ruoli da interpretare. Quello ricoperto nel capolavoro di Terry Gilliam è minimo, marginale, dove non si prende troppo sul serio e talmente memorabile che non poteva non essere presente, anche perché è un ruolo spesso dimenticato di un regista sempre troppo poco considerato.
19) Jackie Brown (1997), di Quentin Tarantino
A proposito di piccoli ruoli, quello che Robert De Niro ricopre in Jackie Brown non è di certo quello del protagonista, ma guai a considerarlo minore. Il suo Louis Gara è la quintessenza del cinema di Quentin Tarantino, con alcune tra le scene più memorabili di tutta la sua filmografia, in primis l’iconica ricerca della macchina nel parcheggio del supermercato insieme a Melanie e De Niro è semplicemente strepitoso. Sarà purtroppo l’ultimo grande ruolo dell’attore newyorkese per un bel po’ di anni, ma prendere parte in uno dei capolavori di uno dei registi americani più influenti degli ultimi decenni, non è cosa da poco.
18) Ciao America! (1968), di Brian De Palma
Visto il suo lungo sodalizio con Martin Scorsese, spesso si tende a pensare che il debutto di Robert De Niro sia arrivato con Mean streets, primo lungometraggio del regista newyorkese. In realtà, il vero debutto dell’attore arrivò ben cinque anni prima con Ciao America! di un altro caposaldo della New Hollywood, ovvero Brian De Palma. Presentato in anteprima al 19esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino – dove si aggiudicò l’Orso d’argento – si tratta di un film certamente difettoso ma che trasuda amore per il cinema e voglia di affermarsi all’interno di un mondo, quello del cinema, che nel 1968 stava per cambiare per sempre. È l’inizio di tutto e, anche solo per questo, merita di essere citato.
17) The Irishman (2019), di Martin Scorsese
In The Irishman Robert De Niro riesce a diventare un protagonista memorabile perché, nonostante l’abbondanza degli effetti visivi applicati sul suo volto, è comunque capace di trasmettere determinazione, fragilità e tenerezza con il solo impiego dello sguardo. La sua espressività sembra inizialmente bloccata, ma più invecchia, più accumula esperienza e maggiore è la forza che ha con l’uso della sola faccia, delle sopracciglia e persino della bocca. In questo film di Scorsese Robert De Niro riesce ancora una volta a risultare meraviglioso, accattivante e soprattutto emozionante con il suo fare nostalgico.
16) Killers of the Flower Moon (2023), di Martin Scorsese
Uno dei migliori film con Roberto De Niro è un altro recente lavoro di Martin Scorsese, questa volta in collaborazione con Apple TV+ e non con Netflix. In Killers of the Flower Moon l’attore premio Oscar è capace di incutere diverse sensazioni nello spettatore, passando prima per un’ambigua simpatia per poi passare ad un agghiacciante timore. De Niro riesce a replicare per certi versi l’esplosività di Re per una notte con l’inquietudine di Cape Fear – Il promontorio della paura, disegnando la traiettoria di un villain indimenticabile, subdolo e meschino: nella sua essenza è in un modo, mentre mostra esternamente un’altra personalità.
15) Mission (1986), di Roland Joffé
Non solo Stati Uniti. Per la regia dell’inglese Roland Joffé infatti, nel 1986 Robert De Niro è protagonista del film vincitore della Palma d’oro al 39esimo Festival di Cannes. Nonostante abbia degli evidenti problemi, Mission è un film di meritevole, che riesce a fare quello step successivo che lo rende una grande opera grazie a due fattori decisivi: il primo è la colonna sonora firmata da Ennio Morricone – che perderà, tra le polemiche, un premio Oscar che sembrava sicuro ai 59esimi Academy Awards – mentre il secondo è l’interpretazione dello stesso De Niro, che negli anni ’80 ha amato sperimentare più che in qualsiasi altro periodo della propria carriera, mettendosi così costantemente in gioco, uscendone sempre alla grande e regalando prove attoriali memorabili.
14) Cape Fear – Il promontorio della paura (1991), di Martin Scorsese
A proposito di villain iconici, il Max Cady interpretato da Robert De Niro nell’omonimo remake di Cape Fear – Il promontorio della paura, diretto da Scorsese e rilasciato nel 1991, è sensazionale da tutti i punti di vista. Nonostante non abbia in termini di sceneggiatura un background troppo approfondito, l’attore riesce qui a rendere perfettamente chiara l’idea che gli spettatori devono avere del suo personaggio, così come l’emozione che devono provare nei suoi confronti. Negli occhi gli si può leggere la follia innata e totalmente irrazionale, un essere sadico sempre nei paraggi e pronto per un nuovo agguato. Cady è diventato il vero promontorio della paura anche e soprattutto grazie all’eccentrica prestazione attoriale di De Niro, c’è poco da fare.
13) Mean Streets (1973), di Martin Scorsese
Personaggio scorsesiano per eccellenza, e tra l’altro in uno dei primissimi film di Martin Scorsese, nonché il suo primo vero capolavoro, il Johnny Boy interpretato da De Niro in Mean Streets è speciale in quanto ha consentito all’attore di ottenere prestigio consolidando il suo talento. Essendo nei panni di un delinquente imprevedibile, De Niro qui riesce a sopraelevare le sue doti recitative sia perché il più delle volte improvvisa, e lo fa con grande maturità e istinto artistico (ed è ormai noto per questo nel settore), sia perché la chimica che c’è con Harvey Keitel è centrale nel film, risultando a dir poco trascinante. Sconsiderato ed irresponsabile, Johnny Boy grazie a De Niro appare anche emotivamente vulnerabile.
12) Gli intoccabili (1987), di Brian De Palma
Se il precedentemente citato Ciao America! aveva segnato l’inizio delle carriere di Robert De Niro come attore e Brian De Palma come regista, 19 anni dopo i due si incontrano nuovamente con una smisurata consapevolezza nei propri mezzi, per la realizzazione di uno dei più grandi capolavori dell’autore di Newark. L’Al Capone che De Niro interpreta in Gli intoccabili è uno dei migliori cattivi mai visti su grande schermo, dove egli è un fiume in piena senza mai arrivare al cosiddetto overacting. Un’interpretazione straordinaria per un film che non si trova più in alto in classifica solamente perché non lo si può di certo definire il protagonista ma che, in ogni caso, non poteva non essere qui presente.
11) New York, New York (1977), di Martin Scorsese
New York, New York è un musical straziante, ma prima ancora è dolce, tenero e ammaliante per poi diventare impietoso. Si tratta di uno dei migliori film con Robert De Niro in quanto l’attore manifesta qui le sue spiccate qualità professionali a tutto tondo, un one show man come ce ne sono pochi al mondo. Il suo volto si presta alla furbizia del personaggio che interpreta, ma anche al suo essere seduttore e seducente per gli spettatori, pertanto passa dall’essere un cabarettista ad uno dei tanti gangster (qui solo concettualmente) che ha portato sullo schermo nel corso della sua lunga e rinomata carriera. Il suo Jimmy Doyle è ambizioso e talentuoso, ma al contempo risulta egocentrico; tutte le sue sfaccettature sono espresse alla grande da De Niro, rendendo il protagonista magnetico agli occhi di tutti.
10) Heat – La sfida (1995), di Michael Mann
Nonostante abbia raggiunto dei picchi clamorosi tra gli anni ’70 e ’80, Robert De Niro è riuscito a ritagliarsi più di un ruolo memorabile dal 1990 in poi. Il 1995 resta per esempio un anno magico per lui, data la sua partecipazione nel cast di Heat – La sfida di Michael Mann, il primo film che vedrà contemporaneamente in scena Robert De Niro ed Al Pacino. I due danno vita ad una coppia a dir poco incredibile, una lotta continua tra guardia e ladro con quel tocco di malinconia tipico del cinema di Mann, dove i due si danno battaglia, si sfidano facendo leva sull’altro per tirar fuori il meglio da se stessi. Uno degli ultimi ruoli perfetti da lui ricoperti in carriera.
9) Quei bravi ragazzi (1990), di Martin Scorsese
In Quei bravi ragazzi Robert De Niro interpreta un altro gangster a dir poco memorabile, un personaggio di culto per gli appassionati di cinema così come per lo spettatore medio, e ciò non è per nulla scontato. Dunque, data la premessa, Jimmy Conway rappresenta uno dei migliori ruoli dell’attore perché, con grande accentuazione, riesce a risultare sia affascinante che minaccioso. Questa duplice personalità viene resa alla perfezione: trasmette carisma, addirittura dolcezza, ma in realtà De Niro manifesta sfumature pericolose e un modo di fare crudele. L’atmosfera di Quei bravi ragazzi è tale per meriti divisi tra Scorsese e il suo cast, tra un Joe Pesci fuori controllo e un Ray Liotta, il protagonista, sensazionale nella maggior parte delle scene, ma anche e soprattutto per la tensione (prima nascosta e poi svelata) generata da De Niro.
8) Casinò (1995), di Martin Scorsese
Ancora un film di Scorsese in una top 10 ricca di capolavori, perché Sam “Ace” Rothstein è un personaggio che senza De Niro non sarebbe tale. Si tratta di un brillante gestore di casinò con un talento innato per i numeri e le scommesse, quindi un gigante come il già citato premio Oscar ha avuto la capacità (che altri non avrebbero avuto) di mostrarsi controllato, preciso al millimetro come un chirurgo. De Niro è stato sublime nel catturare idealmente l’essenza di un uomo rigido a causa delle manie di controllo e ossessionato dall’ordine, eppure ha una fragilità intrinseca che lo condanna gradualmente ad una drammatica disfatta. Inoltre, probabilmente le interazioni che ha De Niro con gli altri attori/personaggio in Casinò sono le migliori tra quelle nei film di Scorsese per intensità nel mostrare emozioni che vanno dalla gelosia alla frustrazione (In Toro Scatenato, invece, spicca molto di più quella con Joe Pesci).
7) Novecento (1976), di Bernardo Bertolucci
Le collaborazioni di Robert De Niro con l’Italia sono state poche, ma di un peso specifico clamoroso. La prima arriverà nel 1976 – un anno molto importante soprattutto per un film che verrà citato successivamente – per la regia di Bernardo Bertolucci. Nonostante fosse già un regista di enorme livello, lavorare con il regista di Parma non era poi visto dai più così bene in quel periodo visto che, pochi anni prima, aveva diretto il controverso Ultimo tango a Parigi. De Niro è però interessato solamente al cinema e Bertolucci è un’artista, finendo per avere, come (quasi) sempre, ragione. Novecento è un’opera grande e stratificata, che fa leva su attori eccezionali come Gérard Depardieu ed il compianto Donald Sutherland in cui però, ancora una volta, a spiccare è l’attore newyorkese, che sembra fare le prove generali per il ruolo che ricoprirà 8 anni dopo. Ma questa è un’altra storia.
6) Il cacciatore (1978), di Michael Cimino
Nel 1978, Robert De Niro decide di chiudere un decennio a dir poco perfetto con uno dei film più importanti nella storia del cinema americano. Diretto da Michael Cimino, Il Cacciatore è un’opera che tratta il tema della guerra e gli strascichi che essa lascia nelle vite piatte ed anonime dei suoi protagonisti. Un capolavoro che non si trova più in alto in classifica solamente perché – oltre ad una concorrenza agguerrita – il vero mattatore della pellicola è un gigantesco Christopher Walken (premio Oscar ai 51esimi Academy Awards) ma De Niro qui è all’apice della carriera e nel ruolo forse più fisico di sempre dove, anche solamente con sguardi e gesti, riesce a trasportare lo spettatore nella storia.
5) Re per una notte (1982), di Martin Scorsese
Come inevitabile che fosse, questa classifica è piena di ruoli che Robert De Niro ha interpretato in film diretti da Martin Scorsese. Alcuni di questi però, per quanto siano noti, non vengono così spesso citati e Re per una notte è uno di questi. Il film – in parte riscoperto grazie alle tante citazioni presenti in Joker di Todd Phillips in cui recita lo stesso De Niro – è Re per una notte ed è uno dei fiori all’occhiello nella mastodontica carriera dell’attore di New York, che qui è semplicemente perfetto ed incontenibile, una forza della natura che tiene in piedi il film con una prova attoriale magnetica dove commedia e dramma si alternano per raccontare una storia di ordinaria follia, una metafora dei tempi che correvano diretta ed interpretata magistralmente.
4) Il Padrino – Parte II (1974), di Francis Ford Coppola
Primo premio Oscar alla prima nomination per Robert De Niro, uno dei migliori film con lui è Il Padrino – Parte II, dove interpreta nei flashback un giovane Don Vito Corleone che costruisce attorno a sé il suo impero malavitoso partendo dal nulla. L’interpretazione dell’attore è sensazionale, ed anche se non è protagonista è talmente indimenticabile da pareggiare la performance del protagonista Michael Corleone, ossia Al Pacino. De Niro qui parla un mix tra italiano e siciliani e lo fa con grande credibilità, omaggia Marlon Brando e al contempo costruisce un nuovo personaggio facendone emergere tratti distinti come l’astuzia, la determinazione e l’intelligenza. Qui come in nessuno altro film l’attore appare pacatissimo, equilibrato, eppure agisce con concretezza quando Vito Corleone prende una decisione brutale ma necessaria.
3) Toro Scatenato (1980), di Martin Scorsese
Quella di De Niro in Toro Scatenato non solo è una delle sue migliori interpretazioni, ma è anche comunemente considerata una delle migliori in assoluto nella storia del cinema. Jake LaMotta è un pugile aggressivo sia dentro che fuori dal ring, e per entrare nel ruolo l’attore ha dovuto prendere molto peso mettendo massa muscolare. Ma ciò che ha stupito tutti è il cinismo con il quale De Niro muove i fili del personaggio. Infatti, l’impegno è totale, ossessivo; nessuno crederebbe mai che Jake LaMotta sia un’interpretazione cinematografica e basta, perché di fatto l’attore è immerso nella parte, è diventato Jake LaMotta, un pugile brutale per cui è stato capace e caparbio nel catturare e nell’esprimere la sua complessità emotiva. Per tutto il film di Scorsese si assiste dunque ad un lotta, che sia contro un avversario o contro i propri demoni interiori.
2) C’era una volta in America (1984), di Sergio Leone
Bernardo Bertolucci è stato il primo regista italiano con il quale ha collaborato Robert De Niro, ma colui che lo ha portato nell’Olimpo dei più grandi attori di sempre – rendendolo di fatto immortale – è stato Sergio Leone. 8 anni dopo Novecento infatti, De Niro è protagonista dell’ultimo lungometraggio del regista romano: C’era una volta in America. un’epopea gigantesca, un flusso continuo di idee, un’opera mondo priva di difetti, come si può affermare davvero di pochissime pellicole in tutta la storia della settima arte. L’attore newyorkese qui è statuario, con una recitazione fatta di tanta sottrazione in cui tutto va per il verso giusto. Nonostante questo, dovendo considerare sia la qualità del film che ruolo ed interpretazione di Robert De Niro, C’era una volta in America si piazza al secondo posto di questa classifica. Perché, nonostante tutto, la prima posizione è quella che un po’ tutti si aspettavano.
1) Taxi Driver (1976), di Martin Scorsese
Il miglior film con Robert De Niro è Taxi Driver, un capolavoro firmato da Martin Scorsese che è diventato tale per un insieme di elementi, tra cui la sceneggiatura di Paul Schrader e l’interpretazione iconica di Robert De Niro, la più intensa della sua carriera. Tutte le caratteristiche fin qui elencate vengono compresse dall’attore premio Oscar in Travis Bickle, un personaggio complesso sia sul piano emotivo che su quello psicologico. Essendo un reduce del Vietnam, da veterano è ormai alienato, mentalmente instabile, dunque non sa bene come muoversi nella giungla urbana new yorkese. De Niro sfoggia una mastodontica precisione nel far fuoriuscire gradualmente la paranoia del protagonista (celebre la scena in cui parla a se stesso davanti allo specchio), così come la sua disperazione e infine la rabbia. Tirando le somme, Travis Bickle è stato reso da De Niro uno dei personaggi maggiormente emblematici, complicati e affascinanti di tutta la storia del cinema.