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10 film da vedere se ti è piaciuto Inside Out 2

Hai amato Inside Out 2? I nostri consigli su quali film vedere simili al sequel targato Disney Pixar.
Film come Inside Out 2

Inside Out 2 ha riscosso un grandissimo successo in termini di incassi al box office, ma in pochi giorni il sequel Disney Pixar ha già spopolato anche sul piano degli apprezzamenti. Gli estimatori del primo capitolo del 2015 avranno probabilmente rispolverato ciò che accade durante l’avventura di Gioia e Tristezza nella mente di Riley per poi dirigersi al cinema (dal 19 giugno 2024 in Italia) per seguire l’introduzione delle nuove emozioni, nonché gli ostacoli che la bambina – ormai adolescente – deve fronteggiare. Insomma, in poco tempo questo film d’animazione ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo, e allora di seguito forniamo una lista di 10 film da vedere se ti è piaciuto Inside Out 2.

I film come Inside Out 2

Gli eventi mostrati in Inside Out 2 sono stati addolciti dal rapporto tra le emozioni, ma soprattutto tra queste e Riley. In vari film è possibile riscontrare delle somiglianze con l’atteso sequel Pixar per comicità e commozione, e in tanti non a caso hanno ancora voglia di restare nella mente di Riley per saperne di più sul suo conto e sul mondo che la circonda, sia all’esterno che – soprattutto – all’interno. Vediamo allora quali sono i film come Inside Out 2.

1. Toy Story 2 (1999), di John Lasseter

Un film come Inside Out 2 è per certi versi Toy Story 2, un altro sequel apprezzatissimo di un capolavoro assoluto della storia del cinema. Ciò che accomuna questi due titoli è la crescita del bambino di riferimento, da un lato Riley e dall’altro Andy, per cui Gioia e Woody si ritrovano distanti da loro e cercano in tutti i modi di tornare a casa, seppur per motivazioni differenti. Anche altri giocattoli/emozioni partecipano però all’avventura, come per esempio Buzz, Slinky, Mr. Potato, Rabbia, Tristezza, Paura, Disgusto, ragion per la quale ci sono vari parallelismi.

Tuttavia, è nel primo Toy Story che Andy sembra essersi stancato del suo sceriffo preferito, portandolo all’allontanamento, mentre nel secondo capitolo semplicemente lo perde per errore. Di simile con Inside Out 2, Toy Story 2 ha invece l’introduzione di nuovi giocattoli, come Wheezy, Mrs. Potato, Jessie ed il cavallo Bullseye (al pari di Ansia, Invidia e così via), ed il caos iniziale trova poi il suo equilibrio nel finale.

2. Il favoloso mondo di Amélie (2001), di Jean-Pierre Jeunet

La protagonista eponima del film Il favoloso mondo di Amélie potrebbe essere considerata una sorta di Riley ante litteram, in quanto fin dall’incipit del lungometraggio si raccontano le rocambolesche avventure della piccola Amélie, fino al raggiungimento dell’età adulta e della scoperta dell’amore. Il fatto peculiare e interessante di questo film è quello di vedere come Amélie, nonostante la crescita e lo sviluppo fisico e mentale, mantenga inalterate alcune caratteristiche e comportamenti che già presentava da bambina, come la sua persistente ingenuità e curiosità nei confronti del mondo che la circonda.

Ciò che accomuna Il favoloso mondo di Amélie a Inside Out e a Inside Out 2, oltre al fatto di accompagnare un personaggio dalla nascita fino alla maturità nell’arco del film, è la modalità di narrazione con cui si esternano i pensieri, i gusti, i sapori, gli oggetti del desiderio, tutto ciò che a lei piace o non piace, che contribuiscono a rendere Amélie ciò che è veramente, così come accade per Riley in Inside Out.

3. Osmosis Jones (2001), di Peter Farrelly, Bobby Farrelly, Tom Sito e Piet Kroon

Il film in tecnica mista, diretto persino da quattro registi (due per le scene live action e due per quelle d’animazione), è considerato da alcuni come una delle principali ispirazioni di Inside Out, sebbene Pete Docter non l’abbia mai menzionato durante le interviste. L’opera infatti mostra il corpo umano diviso in varie città, della quale ognuna ha una specifica funzione per mandare avanti la vita di Frank Detorre, interpretato in live action da un sempre carismatico Bill Murray. L’idea di rappresentare un globulo bianco (Osmosis Jones) come un poliziotto ed un virus (Bacter) come un terrorista ricercato riesce a rendere il film una commedia d’azione divertente ed originale.

4. Monsters & Co. (2001), di Pete Docter

Altro film simile ad Inside Out ed Inside Out 2 è Monsters & Co., anche perché il regista è lo stesso del primo capitolo del 2015, ossia Pete Docter. Le somiglianze sono evidenti su più fronti, ma soprattutto nella rappresentazione incredibilmente creativa di un mondo immaginario: da un lato la mente di Riley, dall’altro l’azienda di Mostri che ha bisogno dell’energia provocata dalle urla dei bambini, quindi dalla paura.

Da questo punto di vista, in entrambi i film Pixar la centralità dell’immaginazione nell’infanzia delle due bambine è evidente, tant’è che una ha bisogno di Bing Bong, amico immaginario che deve lasciarsi alle spalle per crescere, l’altra ha invece è stata traumatizzata dai Mostri che escono dall’armadio; in comune c’è quindi il superamento, poiché Riley accetta le sue emozioni, Boo trasforma un sentimento negativo in qualcosa di positivo, ovvero la risata. Inoltre, Mostropoli è pur sempre un macrocosmo costruito ad hoc per il film, così come la mente di Riley, e in ambedue prende vita, in aggiunta, una raffigurazione dell’azienda capitalista.

5. Se mi lasci ti cancello (2004), di Michel Gondry

Se esistesse un macchinario che potesse cancellare tutti i nostri ricordi, accumulati nel corso della vita, che cosa faremmo? Questo è il quesito che si pongono Jim Carrey e Kate Winslet nei panni dei due protagonisti di Se mi lasci ti cancello, due giovani che dopo essersi incontrati per caso su un treno, si innamorano follemente l’uno dell’altra fino a raggiungere un punto di non ritorno in cui comprendono di farsi solo del male, per cui scelgono di cancellarsi dalla loro memoria. Il tema della cancellazione dei ricordi è per certi versi analogo a quello mostrato nel primo Inside Out e approfondito nel sequel, in cui gli smemoratori si occupano di sbarazzarsi delle sfere colorate contenenti momenti da dimenticare.

I personaggi di Joel e Clementine potrebbero essere dei perfetti soggetti per Inside Out, in quanto sembrano essere pienamente fuori controllo poiché costantemente sbattuti dalla tempesta delle emozioni che si ritrovano a provare l’uno per l’altra. Inoltre, nel film sono presenti alcune scene che simulano i ricordi di infanzia – e non solo – dei due personaggi, catapultando lo spettatore nella loro mente, così come accade nel quartier generale di Inside Out in cui le emozioni protagoniste osservano tramite un’unica fessura che simula il fenomeno ottico della vista.

6. Piacere Dave (2008), di Brian Robbins

La commedia con protagonista Eddie Murphy mostra un popolo alieno dalle dimensioni microscopiche che, per mimetizzarsi tra gli umani, si nasconde all’interno di un androide a grandezza naturale i cui comandi sono un grande omaggio a Star Trek. La prospettiva degli alieni, che osservano il mondo attraverso lo schermo proiettato con gli occhi di Dave (il nome del robot) è molto simile a quella delle emozioni di Inside Out. Le costanti scene comiche mostrano infatti i piccoli esserini che non conoscono i sentimenti umani e li apprendono per la prima volta grazie all’esperienza come Dave, le cui scene dove cerca di adattarsi ai cittadini (come quella del ballo in discoteca) sono bizzarre ed esilaranti.

7. Up (2009), di Pete Docter

La creatività ed il genio di Pete Docter meritano un’esplorazione approfondita, e la filmografia di questo brillante cineasta presenta un altro capolavoro: Up. Il protagonista, Carl Fredricksen, è in realtà ormai anziano, ma come in Inside Out 2 viene mostrata una sequenza di montaggio per mettere al corrente gli spettatori di quanto avvenuto in passato, mettendo dunque in risalto i momenti salienti. Nel caso di Up si tratta di una sequenza certamente più lunga, e per ovvi motivi, ma ciò che permette di accomunare entrambe le opere d’animazione Pixar è il tema dell’amicizia – tra Riley e le sue due migliori amiche; tra Carl e il giovane esploratore di nome Russell -, nonché il senso d’avventura. Tuttavia, sono proprio le toccanti emozioni ad emergere, sia all’inizio che alla fine di Up, e nel finale di Inside Out 2.

8. Sette minuti dopo la mezzanotte (2016), di J.A. Bayona

Pur essendo completamente diversi per tecnica e narrazione, Sette minuti dopo la mezzanotte e Inside Out 2 sono accomunati dalle forti e incontrollate emozioni dei due giovani protagonisti. Riley sta crescendo e deve ambientarsi al liceo, Conor deve affrontare la malattia terminale della madre. Va da sé che si tratta di situazioni complesse, seppur differenti, dove l’accettazione di sé e delle proprie condizioni di vita in preda al cambiamento è un aspetto essenziale per sentirsi meglio.

Se da un lato per Riley la personificazione delle sue emozioni risulta fondamentale in modo tale da ottenere una guida, dall’altro è il “mostruoso” albero che prende vita per aiutare Conor ad elaborare quanto sta accadendo, e lo fa raccontandogli diverse storie. In ambedue le casistiche si osserva un processo di maturazione e di accettazione della realtà in seguito ad un momento di transizione, arrivando dunque ad un nuovo equilibrio. Infine, in Sette minuti dopo la mezzanotte ci sono diverse sequenze animate e vengono impiegati gli effetti visivi per trasmettere le lezioni emotivi e simboliche che il giovane protagonista deve assorbire.

9. Soul (2020), di Pete Docter e Kemp Powers

Soul ha in comune con Inside Out 2 il raggiungimento di una nuova consapevolezza, l’introspezione psicologica e l’avventura in un mondo vicino all’umanità ma ancora inesplorato: da un lato l’Altromondo e l’Antemondo, dall’altro la mente di Riley e degli individui a lei vicini. Ancora una volta c’è Pete Docter, ancora una volta cotanta immaginazione viene accompagnata da profonde questioni esistenziali e filosofiche con un approccio maturo, raggiungendo dei veri e propri picchi nella filmografia Pixar. Insomma, in entrambi i casi si riflette sulla complessità degli esseri umani e, tramite un finale commovente e poetico si fornisce una risposta adatta sia ai più piccini che (maggiormente) agli adulti.

10. Spider-Man: Across the Spider-Verse (2023), di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson

Un film per certi versi come Inside Out 2 sul fronte animazione e nell’ambito della comicità, in grado di raggiungere un target universale, è il recente Spider-Man: Across the Spider-Verse. Infatti, in entrambi i casi si scherza con gli spettatori proponendo personaggi differenziati dalla tecnica di animazione stessa: in Inside Out 2 ci sono due personaggi nello specifico, il primo bidimensionale proveniente da cartoni per bambini come Dora l’esploratrice, il secondo sembra uscito da Final Fantasy. Quest’ultimo si muove esattamente come se fosse in un videogame, e dunque risulta un elemento così spiazzante da divertire; l’altro è talmente fuori contesto (in positivo) da essere memorabile. Nel secondo capitolo Sony dedicato a Spider-Man ci sono diversi uomini ragno provenienti da mondi differenti, per cui lo stile d’animazione varia a seconda della loro origine, affascinando o dilettando.

Extra: Senti chi parla (1989), di Amy Heckerling

Per aggiungere un extra e per consigliare un film leggero, Senti chi parla appare una soluzione efficace per coloro che cercano qualcosa come Inside Out. La commedia di culto con John Travolta e Kirstie Alley ha in comune con il sequel Pixar l’esternazione del mondo interiore dei protagonisti, e in entrambi i casi si parte dalla nascita, solo che mentre Senti chi parla si ferma lì, in Inside Out e in Inside Out 2 prosegue il percorso di crescita di Riley. Un altro elemento condiviso da questi due titoli, oltre alla prospettiva unica con un punto di vista interno – nel senso più stretto del termine -, è l’umorismo: i personaggi e la comicità accompagnano temi più complessi. Nel finale di entrambi c’è poi il raggiungimento di un nuovo equilibrio, poiché in Senti chi parla sottolinea l’imprescindibilità della comprensione nelle relazioni familiari, mentre in Inside Out 2 si evidenzia l’importanza di accettare se stessi con pregi e difetti.