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Maria è un Biopic più necessario che bello

Presentato in anteprima nella sezione Première del 77esimo Festival di Cannes, Maria è il film diretto da Jessica Palud sulla figura dell’attrice Maria Schneider, che si concentra principalmente sui fatti avvenuti sul set di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci.
Anamaria Vartolomei in una scena di Maria, diretto da Jessica Palud e presentato a Cannes77

La recensione di Maria, il nuovo film di Jessica Palud incentrato sulla figura di Maria Schneider – qui interpretata dall’attrice francese Anamaria Vartolomei – e la sua esperienza sul set di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. Presentato in anteprima nella sezione Première del 77esimo Festival di Cannes e adattamento del romanzo Tu t’appelais Maria Schneider di Vanessa Schneider, seguono trama e recensione di Maria.

La trama di Maria, presentato al Festival di Cannes 2024

Prima dell’analisi e recensione del film, segue la trama – in questo caso più semplice che mai – del nuovo lungometraggio diretto da Jessica Palud. Maria è infatti un Biopic incentrato sulla figura di Maria Schneider, dalla turbolenta infanzia e rapporto con la madre all’inizio della sua carriera d’attrice, arrivata da giovanissima, fino alla sua morte. A soli 20 anni viene infatti scelta da Bernardo Bertolucci come protagonista, al fianco di Marlon Brando, di Ultimo Tango a Parigi, uno dei film più celebri del regista italiano, ma macchiato da ciò che avvenne dentro e fuori dal set – questione che verrà toccata nella recensione del film – e che segnò in maniera decisiva la vita della giovane attrice parigina.

Anamaria Vartolomei e Matt Dillon in una scena di Maria, film di Jessica Palud presentato a Cannes77

La recensione di Maria, il film sull’esperienza di Maria Schneider sul set di Ultimo Tango a Parigi diretto da Jessica Palud

È il 1972 quando un poco più che 30enne Bernardo Bertolucci realizza uno dei suoi più grandi capolavori, Ultimo Tango a Parigi, che otterrà due candidature ai 46esimi Academy Awards. Per il regista di Parma, gli Oscar arriveranno qualche anno più tardi, quando riscriverà la storia del premio con L’ultimo Imperatore, che nel 1987 si aggiudicò 9 riconoscimenti su 9 candidature. Il film con protagonista Marlon Brando viene oggi considerato come un capostipite del cinema italiano ed internazionale, ma si tratta di un lungometraggio tanto bello quanto macchiato da uno dei più grandi scandali nella storia della settima arte.

La storia è nota ormai a tutti: nella famosa scena del burro di Ultimo Tango a Parigi, Maria Schneider è stata violentemente abusata dall’attore statunitense, con il regista italiano perfettamente consapevole di cosa stava per accadere e che, al momento delle riprese, realizzando cosa stesse succedendo, ha lasciato andare la macchina da presa senza intervenire. Una scena sì presente in sceneggiatura, ma modificata in corso d’opera, con l’attrice parigina inconsapevole di ciò che stava per accadere. Con Maria, Jessica Palud ci racconta la sua vita e, nonostante si focalizzi principalmente questo evento, tratta anche la sua giovinezza ed il rapporto burrascoso con la madre Marie-Christine.

Maria è un film più necessario che bello: la regia appare piuttosto piatta ed asettica e le interpretazioni di Giuseppe Maggio e Matt Dillon hanno il sapore della parodia, cosa che a tratti rende faticosa la visione di un Biopic che, però, ha finalmente il coraggio di parlare per immagini di una delle pagine più nere nella storia del cinema. Dove si trova infatti il limite tra uomo ed artista? Tutto è lecito se il fine ultimo è quello di creare arte? Nonostante alcuni inciampi, l’obiettivo di Jessica Palud sembra essere quello di riportare i fatti nel modo più oggettivo possibile, per poterne poi riflettere, all’interno della pellicola come nella sala cinematografica stessa, creando dibattito e riportando alla luce una questione vecchia ormai di più di 50 anni ma drammaticamente ancora attuale.

Con la conclusione di Cannes77, qui si è infatti riflettuto sullo stato del cinema mondiale e su come un cambiamento sia effettivamente iniziato nel 2017. Ecco, per quanto gli anni ’70 siano stati picco assoluto nella cinematografia mondiale, si è anche trattato di un periodo storico se non privo di regole, quasi. Questo ha sicuramente aiutato la produzione globale ma, allo stesso tempo, non si può dire che ci fosse la stessa attenzione di oggi sui set, soprattutto per quanto riguarda il ruolo delle donne. In questo senso, Maria Schneider è stata forse la figura che ha davvero, più di qualsiasi altra, dato il via a quello che oggi chiamiamo movimento Me Too.

Maria è dunque un Biopic estremamente classico come struttura, ma con una propria filosofia e con un obiettivo ben chiaro: sta allo spettatore riflettere su ciò che è avvenuto e tentare di dare una risposta alle domande poste in precedenza. Ciò di cui non si può però discutere, è che quello che successe sul set di Ultimo Tango a Parigi va condannato, sperando che almeno in futuro qualcosa del genere possa non accadere mai più.

3,0
Rated 3,0 out of 5
3,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Maria
Maria

Presentato al 77esimo Festival di Cannes, Maria è il film diretto da Jessica Palud sull'esperienza di Maria Schneider sul set di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

21/05/2024

Regia:

Jessica Palud

Cast:

Anamaria Vartolomei, Matt Dillon, Yvan Attal, Marie Gillain, Stanislas Merhar, Céleste Brunnquell, Giuseppe Maggio, Jonathan Couzinié, Alexis Corso

Genere:

Biografico, Drammatico

PRO

L’interpretazione di Anamaria Vartolomei
La regia di Jessica Palud
Le interpretazioni di Matt Dillon e Giuseppe Maggio