Distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 14 febbraio 2024, diretto e coscritto da Giovanni Veronesi, con protagonisti Sergio Castellitto, Pilar Fogliati, Alessandro Haber e Margherita Buy. Qual è il risultato di Romeo è Giulietta? Di seguito la trama e la recensione del film.
La trama di Romeo è Giulietta, di Giovanni Veronesi
Di seguito la trama ufficiale di Romeo è Giulietta, diretto da Giovanni Veronesi:
“Vittoria è un’attrice che ha commesso un grosso errore: spacciare per proprio un testo teatrale, ricavandone un’accusa di plagio e l’impossibilità di presentarsi ai casting. Federico Landi Porrini è un regista teatrale geniale ma intrattabile che ha disperatamente bisogno di un successo per ritornare in auge, e spera di ottenerlo mettendo in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto un Romeo e Giulietta originale. La stessa Vittoria, miracolosamente arrivata ad ottenere un provino per la parte di Giulietta, viene allontanata malamente da Landi Porrini. La giovane donna allora decide di imbastire un imbroglio ai danni del regista, travestendosi da uomo e proponendosi per il ruolo di Romeo.”
La recensione di Romeo è Giulietta, con Sergio Castellitto
Come può la tragedia più conosciuta al mondo essere riproposta in modo da poter suscitare interesse sul pubblico odierno? È la domanda e allo stesso tempo la sfida che deve affrontare Landi Porrini, il regista interpretato magistralmente da Sergio Castellitto, per mettere in scena il suo spettacolo. Il contesto teatrale è perfettamente funzionale per offrire un pretesto di partenza, per poi addentrarsi nelle vicende dei personaggi e mettere in luce la complessità dei loro rapporti, facendo da sfondo ad una commedia degli equivoci a tutti gli effetti, riuscendo finalmente a far ridere ed allo stesso tempo sviscerare tematiche attuali in maniera matura e naturale.
Il teatro, come il cinema, vive assegnando dei ruoli, ben precisi e definiti, esattamente come succede, o quantomeno è sempre successo fino ad ora, nella vita reale: ruoli assegnati dalla convenzione morale, costruita artificialmente dalla società umana, predisponendo già dalla nascita il sentiero da seguire per i suoi membri. Lo stesso protagonista sopracitato sta effettivamente interpretando un ruolo “consono” alla sua posizione: quello del maestro scorbutico, maleducato, rigido, capace d’inventarsi gli insulti più pittoreschi, manco fosse il capocuoco della cucina di Hell’s Kitchen; intransigente nel suo metodo di lavoro e nelle richieste ai suoi produttori. Ciò non è altro che un espediente per nascondere la sua fragilità e la sua difficoltà, infatti, tutto funge da tappeto per coprire la polvere della crisi creativa e della consapevolezza di trovarsi nella piena e irreversibile parabola discendente professionale, a cui il lustro del passato pare non basti più.
Il particolare casting su cui ruota l’intreccio narrativo, permette di focalizzare uno degli aspetti fondamentali, sempre a proposito di ruoli e convenzioni, che incidono in modo determinante sulla ricerca interiore dell’identità, in questo caso sessuale e di genere; l’essere umano non nasce, per sua natura, con un orientamento preciso, ma, come una creatura perennemente in movimento, lo sviluppa nell’arco della sua esistenza, non rimanendo per forza fisso nel suo piacere, al contrario la fluidità caratteristica tiene aperta la possibilità di cambiamento qualora si presentasse la giusta occasione. All’uomo del nuovo millennio il compito di revisionare le vecchie etichette e le vecchie mentalità, che per secoli hanno voluto impostare un modello da cui non vi era possibilità di sfuggire.
Le tematiche di Romeo è Giulietta, con Margherita Buy e Pilar Fogliati
Sotto il segno di una delle coppie più famose della storia, la pellicola di Veronesi intende in particolar modo soffermarsi su precise dinamiche, diverse in base ai soggetti in esame. Ad esempio, il personaggio interpretato brillantemente da Maurizio Lombardi catalizza la sofferenza e la frustrazione scaturita dall’amare e dal convivere con gli artisti, soprattutto se affermati. Quest’ultimi si distinguono dal resto per essere i più egocentrici, viziati, nevrotici e incapaci di chiedere scusa quando sbagliano, manifestando il loro amore in una maniera del tutto particolare; i problemi generati da tale insieme di elementi causano inevitabilmente dolori, sofferenze e scontri, messi in scena adeguatamente senza eccedere nella platealità, in cui ognuno si può rispecchiare, senza dover per forza frequentare un VIP, a prescindere dall’orientamento dei due.
Vittoria, interpretata da una magistrale Pilar Fogliati, col suo compagno ha intenzione d’intraprendere uno step importante, forse però senza che i due si conoscano nel profondo; la “nuova identità” di lei permetterà invece di cementare la loro unione (?), esprimendosi appieno, come mai era stato fatto prima d’ora, superando paure, presunti segreti o esperienze passate. Romeo è Giulietta si dimostra una proposta sanvalentiniana diversa da quella che ci si può aspettare, senza rinunciare al romanticismo e al sentimento nemmeno alla risata, aggiungendo però diverse sfumature e diversi spunti di riflessione, allontanandosi dalla piattezza generale, evitando di lasciare allo spettatore la sensazione di vedere un prodotto finto e ingessato.