Recensione – Perfect Days, il nuovo film di Wim Wenders premiato a Cannes76

Wim Wenders è tornato. Perfect Days è stato premiato a Cannes76, ma avrà atteso le aspettative di pubblico e critica?
Immagine tratta da Perfect Days, il nuovo film del regista tedesco Wim Wenders

Articolo pubblicato il 5 Gennaio 2024 da Bruno Santini

Perfect Days è il nuovo film diretto da Wim Wenders con protagonista Kōji Yakusho, premiato al 76esimo Festival di Cannes come miglior attore, in uscita nelle sale italiane dal 4 gennaio 2024. A seguire, trama e recensione di Perfect Days.

La trama di Perfect Days, diretto da Wim Wenders

Prima di passare alla recensione del film, segue la tanto bella quanto semplice trama del nuovo film di Wim Wenders. Perfect Days racconta della vita quotidiana di Hirayama (Kōji Yakusho), addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, uomo che parla poco ma che vive una vita serena. Seguiamo dunque la sua routine da quando si sveglia a quando va a dormire, con nel mezzo le cose più semplici che una persona potrebbe fare: annaffiare le piante, lavarsi, fare la lavatrice o mangiare fuori. Tante immagini, poche parole, per un’opera che lascia il segno.

La recensione di Perfect Days: un’altra volta è un’altra volta, adesso è adesso

Ricordare è importante. Per esempio, ci ricordiamo quando 6 anni fa con Submergence e 5 anni fa con Papa Francesco-Un Uomo di Parola – rispettivamente ultimo lungometraggio e documentario da lui realizzati – Wim Wenders fu subissato dalle critiche e dato da molti per finito. D’altronde, stiamo parlando di un regista classe 1945 che realizza film da oltre 50 anni, quindi che qualcuno abbia visto una flessione, ci può anche stare (nonostante Submergence resti un grandissimo film incompreso). Wenders sembra sia stato conscio di ciò che si diceva sul suo lavoro e forse proprio per questo è riuscito a tornare dopo anni, nel corso del 2023, con due nuove opere. Un documentario, Anselm, lo vedremo in sala in Italia a marzo, mentre il lungometraggio si chiama Perfect Days, è stato presentato in anteprima a Cannes76, dove il suo protagonista Kōji Yakusho si è aggiudicato il premio per il miglior attore ed è nelle sale italiane dal 4 gennaio 2024. E, nonostante si tratti di un termine estremamente abusato di questi tempi, non abbiamo paura a dirlo: Perfect Days è un capolavoro ed uno dei migliori lavori mai realizzati dal regista di Düsseldorf in tutta la sua carriera.

“Se soltanto potessimo filmare così come apriamo gli occhi talvolta, solo guardare, senza voler provare nulla”: parole di Wim Wenders ai tempi in cui lavorava ad uno dei suoi tanti lavori meravigliosi, ovvero Tokyo-Ga, il documentario da lui realizzato nel 1985 come tributo ad uno dei suoi autori preferiti, Yasujirō Ozu. C’è sempre stato un profondo legame tra Wenders e il Giappone e forse proprio quest’anno c’è stato il massimo tributo che il paese del Sol Levante potesse fargli. In un anno in cui sono usciti Il Male non Esiste di Ryusuke Hamaguchi – premiato a Venezia80 – e Il Ragazzo e l’Airone di Hayao Miyazaki – che segna il suo ritorno alla regia a 10 anni di distanza da Si Alza il Ventoil Giappone ha infatti preso la fortissima decisione (soprattutto se si considera il modus operandi e la cultura di questo paese) di selezionare proprio Perfect Days per rappresentarlo ai prossimi Oscar. Un tedesco a rappresentare il Giappone, dunque. Ciò che meraviglia però, senza nulla togliere a questi altri grandi autori, è come Wenders sia riuscito, in un certo senso, a parlare di Giappone meglio dei giapponesi. E non riesce neanche a sorprenderci così tanto.

Con Perfect Days, Wim Wenders raggiunge quel livello di semplicità e minimalismo da lui stesso sempre inseguito e tipico proprio del cinema di Ozu, realizzando una poesia più che un film: un lavoro sulla dignità umana e su come la bellezza si annidi ovunque, tra le foglie di un albero come in un sorriso. Un film sui gesti e che lavora soprattutto sulla potenza delle immagini, con dialoghi ridotti all’osso e con un Kōji Yakusho semplicemente straordinario che riesce, con un personaggio praticamente muto, a dire più di quanto le parole avrebbero mai potuto dire. Perfect Days è un inno alla vita, un elogio dei più deboli, di tutti coloro che vengono giudicati dalla copertina, in maniera superficiale: quante volte si è sentito dire, ad un ragazzo che andava male a scuola o che faceva fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro, che così facendo sarebbe finito per pulire i bagni (anzi, diciamolo, sono sempre stati apostrofati come “cessi”, in maniera estremamente dispregiativa)? Eppure Hirayama è un uomo umile ma pieno di cultura, che legge, ascolta musica – e che musica – e che si diletta nella fotografia, tenendo da parte delle immagini, per l’appunto, perfettamente catalogate di mese in mese. Per ricordare.

Perfect Days è però anche un film sull’elaborazione del lutto, della perdita. La vita di Hirayama è però un punto interrogativo: il passato è, come direbbe Wong Kar-wai,qualcosa che può vedere ma non toccare, dove tutto ciò che si vede è sfocato e indistinto ed è evidente, dai meravigliosi intermezzi in bianco e nero e dall’incontro con sua sorella, che qualcosa nella sua vita lo ha piegato, ma ha avuto la forza di rialzarsi. Ed è forse proprio grazie ad un lutto che è stato poi in grado di capire davvero ciò che di bello c’è nella vita e di godere di ogni suo attimo, con gratitudine, senza un briciolo di cattiveria ma anzi, sempre con un sorriso sulle labbra. È solo, non parla molto, non sembra avere dei veri amici ed è evidente, soprattutto dalla meravigliosa sequenza finale, come lui soffra ancora, tanto evidente quanto il fatto che, però, sia felice. Felice perché vivo, perché presente su questo mondo, pronto per godersi delle giornate perfette, una dopo l’altra, perché il passato è passato, il presente va vissuto ed il futuro è ancora tutto da scrivere.

5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Kōji Yakusho nella locandina ufficiale di Perfect Days, diretto da Wim Wenders
Perfect Days
Perfect Days

Il ritorno alla regia di un lungometraggio da parte di Wim Wenders è poesia pura, una delle sue opere migliori di sempre ed il suo ennesimo tributo ad una terra che ha sempre amato.

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

04/01/2024

Regia:

Wim Wenders

Cast:

Kōji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa Nakamo, Aoi Yamada, Yumi Aso

Genere:

Drammatico

PRO

L’interpretazione di Kōji Yakusho
Il perfetto uso dei silenzi
Una colonna sonora eccezionale
Wim Wenders al suo massimo splendore
Nessuno