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Loki: La Spiegazione del Finale della Seconda Stagione

Loki: La Spiegazione del Finale della Seconda Stagione

Loki è una serie tv targata Marvel che già con la sua prima stagione ricevette il plauso da parte di pubblico e critica e che, con la seconda stagione appena terminata – seconda ed ultima, visto che una terza stagione non si farà – ha posto le basi anche per il futuro di tutto il MCU (Marvel Cinematic Universe). Nello specifico, il finale di quest’ultima stagione ha lasciato tutti a bocca aperta, ma cos’è successo? E cosa significa? Di seguito, ecco la spiegazione del finale della seconda stagione di Loki.

Il finale della seconda stagione di Loki, la serie Marvel di Disney Plus

Prima di passare alla vera e propria spiegazione del finale, è bene spendere due parole sul suo contenuto, ovvero ciò che accade in Gloriosi Propositi, l’ultimo episodio di Loki. Il nostro protagonista (Tom Hiddleston) continua a saltare nel tempo per cercare una soluzione a ciò che sembra ormai inevitabile: la distruzione ed il collasso del telaio temporale. Sfruttando questo suo nuovo potere egli passa decenni, secoli ad imparare da Ouroboros (Ke Huy Quan) tutto ciò che c’è da sapere sul moltiplicatore di portata che lui e Victor Timely (Jonathan Majors) hanno ideato. Non si riesce a trovare una soluzione neanche in questo modo però, visto che non esiste uno strumento in grado di contenere gli infiniti rami temporali presenti. Loki decide dunque di portare avanti un ultimo e disperato tentativo, tornando dove tutto è iniziato: al momento della morte di Colui che Rimane.

La spiegazione del finale della seconda stagione di Loki, ideata da Michael Waldron

Il finale della prima stagione di Loki non è altro che un MacGuffin – oltre che il più classico dei Cliffhanger – per l’intera seconda stagione: Colui che Rimane aveva infatti previsto tutto ed è ben consapevole che l’unica soluzione è che lui resti in vita e che Sylvie venga fermata. È però in questo momento che Loki si rende conto di quale possa essere davvero il suo ruolo all’interno dell’enorme storia che il MCU ci racconta dal lontano 2008: decide dunque di fare di testa sua e sacrificarsi, andando a prendere fisicamente il posto del telaio e divenendo a tutti gli effetti il custode dell’intero multiverso

 

Scopriamo inoltre che, dopo il sacrificio di Loki, la TVA esiste ancora ed ha l’obiettivo di rintracciare tutte le varianti di Colui che Rimane, inclusa quella che abbiamo visto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania e che Mobius (Owen Wilson) cita quando fa riferimento a qualcosa che è avvenuto vicino Terra-616, confermando che è proprio questa la linea temporale principale di tutto il MCU. Nonostante sia stato confermato che lo rivedremo in futuro, per Loki questa è la chiusura di un arco narrativo portato avanti per anni e con lo stesso titolo dell’episodio, Gloriosi Propositi, che è un evidente richiamo ad una sua celebre battuta in The Avengers del 2012.

 

Loki ha finalmente compreso il suo ruolo all’interno della macro storia Marvel e, con il suo nuovo ruolo di custode del multiverso, diventa anzi fondamentale per tutte le storie che verranno narrate da qui in poi su grande e piccolo schermo. Oltre alla citazione interna al titolo stesso della puntata, c’è anche da notare come i vari rami temporali vengano trasformati da Loki in una sorta di albero che non può non portarci alla mente Yggdrasil, l’albero asgardiano della mitologia norrena. Si conclude dunque quella che, senza troppi dubbi, è ad oggi la miglior serie tv Marvel mai realizzata, nonché la più importante per una storia che avrà certamente ancora molto da dirci nel prossimo futuro. 

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