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Recensione – Loki 2×05: come riscrivere la storia?

Recensione – Loki 2×05: come riscrivere la storia?

SCHEDA DEL FILM

Titolo della serie: Loki 2

Genere: fantascienza, azione

Anno: 2023

Durata: 45 minuti

Regia: Justin Benson & Aaron Moorhead

Sceneggiatura: Eric Martin

Cast: Tom Hiddleston, Owen Wilson, Ke Huy Quan, Sophia Di Martino

Fotografia: Isaac Bauman

Colonna Sonora: Natalie Holt

Paese di produzione: USA

Si può riscrivere la storia? Fin dal suo primo episodio di Loki, la realtà è diventata qualcosa di sempre più relativo, mutabile e modificabile. Come in ogni opera targata Marvel che si rispetti, c’è qualcosa di più grande ed intangibile che muove le scelte e le decisioni dell’universo e, anche in questo caso, la capacità di capire la propria “funzione” in un quadro degli eventi che è infinitamente più grande di noi. Il Loki che ci viene presentato nella serie è un uomo fuori dal tempo che porta avanti la sua missione per puro spirito di redenzione e, soprattutto, per capire di essere qualcosa di più di un semplice villain destinato al fallimento. Nella 2×05, puntata emozionante ma allo stesso tempo di transizione per quello che si prospetta essere un finale al cardiopalma, Loki comprende, finalmente, dopo due stagioni, la sua vera ragione di vivere e di lottare. Gradualmente ci stiamo avvicinando sempre di più alla definitiva chiusura di un ciclo, cominciato in Avengers: Endgame dove un Loki, incapace di arrendersi alla sconfitta, ruba il Tesseract durante il caos causato da una delle “spedizioni” di Steve, Tony & Co nel tempo alla ricerca delle Gemme. La 2×05 è solo un’ennesima conferma dell’enorme maturazione emotiva di un personaggio che, per anni, era stato relegato alla figura di antieroe.

La trama della 2×05 di Loki, diretta da Justin Benson e Aaron Moorhead

La 2×05 di Loki ha l’enorme pregio di essere un episodio di transizione che, come raramente succede nelle serie Marvel, riesce a dare un imput importantissimo per crescita emotiva del protagonista. Oltre a gettare le fondamenta per il finale di stagione, il nuovo episodio mette in piedi un racconto capace di rendere finalmente tangibile la grande evoluzione di cui è stato protagonista Loki nel corso delle due stagioni. Dopo la “distruzione” della TVA, il Dio degli Inganni ricomincia ad essere vittima del disturbo vissuto nei primi episodi: i salti temporali. Nonostante abbia ancora difficoltà a controllarli, in maniera casuale ogni salto lo riporta in una linea temporale abitata da uno dei suoi amici, svelandoci chi erano prima di essere portati alla TVA. Vediamo Casey (in realtà Frank) negli anni ’60 in fuga da Alcatraz, Mobius (Don) padre single e venditore di moto d’acqua, B-15 che nel 2012 è una pediatra e O.B. scrittore di libri di fantascienza e professore di fisica. L’intero episodio ha come obiettivo far capire a Loki il motivo per cui sta combattendo e come riuscire a controllare la violenza e l’irruenza dei salti temporali in modo da sfruttarli a suo favore. Lo sgretolamento del piano di riunire tutto il gruppo per cercare di ritornare indietro nel tempo e la distruzione graduale di tutte le ramificazioni darà a Loki la motivazione giusta per imparare a controllare la propria abilità e ritornare indietro nel momento precedente alla distruzione della Sacra Linea Temporale.

Recensione Loki 2x05. come riscrivere la storia

La recensione della 2×05 di Loki: l’apice di un percorso lungo due stagioni

In pochi se ne sono accorti ma, negli ultimi tre anni è andata in scena la graduale costruzione di un personaggio che solo ora è riuscito a mostrare tutto il suo potenziale. L’idea si era già palesata nei primi episodi quando, l’intenzione degli autori, sembrava essere quella di distruggere totalmente la figura di Loki e tutte le sovrastrutture da villain e antieroe che si era costruito in più di dieci anni di apparizione sul grande schermo. La destrutturazione sempre più graduale non ha visto Loki perdere le sue caratteristiche ma crescere e capire la necessità di puntare a difendere qualcosa di più grande e a trovare un proprio posto nel mondo. Con la 2×05 di Loki si va a chiudere un cerchio che ha visto il personaggio diventare una versione più matura, aggiornata e consapevole delle proprie forze di quell’ antieroe che, con il primo Thor nel 2011, aveva fatto innamorare milioni di fan.

 

Per parlare dell’intero episodio, che condensa un viaggio in cui Loki diventa l’unica speranza per la salvezza, si potrebbe fare un interessante parallelismo con un film che ha fatto storia nella fantascienza recente: Interstellar. Oltre al tempo, una delle costanti che Nolan rende protagonista all’interno del suo film è l’amore. Tutto il viaggio di Cooper è svolto in funzione di sua figlia Murph e rappresenta l’amore nella maniera più pura possibile, definito uno dei cardini fondamentali delle leggi umane dell’uomo. La 2×05 di Loki non porta avanti un ragionamento molto diverso. Per riuscire a controllare il suo “ritrovato” potere, il Dio degli Inganni ha bisogno di una nuova “ragione” per cui vivere. Nel bellissimo discorso fatto con Sylvie davanti ad un bicchiere di burbon, viene chiarita quella che è la vera maturazione fatta dal personaggio negli ultimi anni. Da persona che vive solo per se stesso e per la propria realizzazione, Loki impara ad avere un motivo per cui vivere e un obiettivo per cui lottare: i suoi amici. L’amore verso di loro e l’obiettivo di tornare indietro e salvarli, rende il Dio degli Inganni capace di controllare la propria abilità, rendendolo l’unica difesa utile tra la salvezza e la fine del tempo

Recensione Loki 2x05: si può riscrivere la storia?

L’MCU è sempre più nelle mani di Loki?

A differenza del resto delle serie Marvel andate in onda fino a questo momento, nonostante il quinto episodio di Loki 2 sospenda la narrazione all’interno della TVA, riesce ad approfondire la crescita del personaggio e, allo stesso tempo, dare tasselli utili e fondamentali per il finale di stagione. Dal punto di vista narrativo e d’azione tutto il valore della puntata si racchiude negli ultimi 10 minuti che fanno da ponte necessario per il finale. Ci si avvicina a grandi passi al finale di un loop cominciato con la prima stagione che, allo stato dei fatti, potrebbe avere conseguenze impressionati nella macrotrama del Marvel Cinematic Universe. La possibilità di portare avanti una storia al di fuori dei canoni classici del racconto interno alla TVA, ha dato modo alla 2×05 di essere uno degli episodi visivamente più belli e stimolanti. Il modo in cui viene rappresentata la “spaghettificazione” delle linee temporali riporta la Marvel ai bei tempi passati in cui l’utilizzo coerente della CGI portava a prodotti di altissima qualità visiva. In particolare, la scena della disintegrazione della linea temporale di Sylvie, ambientata nel negozio di dischi, riesce a dare ad un processo così distruttivo addirittura un’aura mistica e solenne. Il finale lanciato sullo schermo rende chiaro quanto Loki, tornato indietro nel tempo al momento prima della distruzione della TVA, farà di tutto per evitare che questo avvenga. Riuscendo, finalmente, a riscrivere la storia.  

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