La recensione di Kobieta Z, il nuovo film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert presentato in anteprima all’80esima Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia. nel cast MaÅ‚gorzata Hajewska-Krzysztofik, Joanna Kulig, Bogumila Bajor e Mateusz Wieclawek. Di seguito, ecco trama e recensione del film.
La trama di Kobieta Z, diretto da Malgorzata Szumowska e Michal Englert
Prima di passare all’analisi e recensione del film, ecco la sinossi di Kobieta Z: “Sullo sfondo della trasformazione della Polonia nel passaggio dal comunismo al capitalismo, Kobieta Z attraversa quarantacinque anni della vita di Aniela WesoÅ‚y, raccontando il suo percorso alla ricerca della libertaÌ€ come donna trans. La protagonista affronta difficoltaÌ€ in famiglia e situazioni complicate nell’ambiente dove vive. Quali scelte dovraÌ€ fare Aniela per diventare chi eÌ€ veramente?“.
La recensione di Kobieta Z, il nuovo film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert
L’80esima Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia è stata piuttosto strana, per usare un eufemismo. Nata con aspettative altissime e piena di grandi nomi – nonostante sia stata fatta in pieno sciopero degli attori – si è rivelata improntata più sulla quantità che sulla qualità , più sulla sicurezza che sulla scommessa, con tanti titoli onestamente non degni del più antico festival cinematografico del mondo e squilibrato tra le sue varie categorie: d’altronde, titoli come Tatami ed Hokage avrebbero meritato premi in concorso e sono invece stati relegati ad Orizzonti e lo stesso discorso vale per opere come Hit Man o Daaaaaali!, presentate invece fuori concorso. Allo stesso tempo, si fa fatica a capire come un film come Holly possa essere stato portato al Lido. Per carità , non esiste una formula perfetta da seguire, ogni anno ci sono discussioni fondate sui se e sui ma ed i premi stessi non sono altro che un gioco, visto che non c’è cosa più insensata dell’assegnare dei premi in ambito artistico. Eppure resta una sorta di rammarico per un’edizione che poteva certamente dare di più.
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All’interno del concorso ufficiale di Venezia80 – dunque tra i film che si giocano l’ambito Leone d’oro – c’è poi un’opera passata abbastanza in sordina e che, tra i 23 film presenti, si è posizionata 15esima come media dei voti della critica italiana ed internazionale. Il film in questione è Kobieta Z (Donna di), il nuovo film di Malgorzata Szumowska e Michal Englert, che alla Mostra del Cinema di Venezia77 avevano già presentato il loro precedente lavoro, Non Cadrà più la Neve. Kobieta Z è un lavoro ambizioso, semplice solo apparentemente, che ripercorre 45 anni di storia della Polonia attraverso il dramma di Aniela Wesoly, che ha vissuto per decenni come uomo in un paese in cui essere transgender porta non solo problemi dal punto di vista burocratico e legislativo, ma anche e soprattutto a livello sociale, dove sono poche le persone che riescono a rendersi conto della sua natura e che, soprattutto, giudicano e criticano senza avere un minimo spirito critico o la volontà di accettare il pensiero altrui. Si parla di dramma non a caso infatti, perché la condizione di Aniela è sofferenza e la salvezza sembra un lontano miraggio.
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Aniela nasce come Andrzej, ama una donna, si sposa, fa due figli e mette su famiglia. Eppure, in questo lungo periodo di tempo, nonostante sia un padre e marito premuroso, egli vive una realtà che non gli appartiene. Quando decide definitivamente di vivere la propria vita senza vergognarsi e senza costrizioni, la libertà si presenterà invece sottoforma di gabbia e i due registi, Malgorzata Szumowska e Michal Elgert, sono bravissimi nel mostrarci il tutto non solo attraverso i vari personaggi che Aniela incontra nella propria vita, ma anche raccontandoci un intero paese ed una Polonia rappresentata come, ancora oggi, estremamente arretrata per quanto riguarda il mondo LGBTQ+. Un’opera che diventa epopea, una storia struggente e che trova nei suoi protagonisti – Malgorzata Hajewska-Krzysztofik e Joanna Kulig, nota soprattutto per il meraviglioso Cold War di Pawel Pawlikowski – delle interpretazioni semplicemente eccezionali e che restituiscono allo spettatore tutto il dolore provato dai loro protagonisti. Insomma, nonostante stia passando abbastanza inosservato a Venezia80, grazie alla distribuzione che il film per fortuna avrà in Italia, Kobieta Z è un film da non perdere.