Il quarto film del Marvel Cinematic Universe è un progetto particolare, lontano dal fanta-tech di Iron Man e decisamente più difficile da trasporre. Tuttavia Kenneth Branagh con l’esordio di Thor riesce a gestire in maniera ottimale tutte le forze in campo. Ecco la recensione di Thor, primo film sul Dio del Tuono made in Marvel, del 2011 con Chris Hemsworth, Natalie Portman e Tom Hiddleston.
La trama di Thor
Nel 965 d.C. in Norvegia, i Giganti di Ghiaccio invadono la Terra tentando di soggiogarla al loro volere. I piani di conquista di Re Laufey tuttavia vengono impediti dall’arrivo di Odino (Anthony Hopkins), padre degli Dei, e degli Asgardiani giunti in difesa del popolo terrestre: dopo una furiosa battaglia, Odino riesce a scacciare gli invasori impossessandosi dello Scrigno degli Antichi Inverni, l’antica reliquia usata dagli Jotun in grado di trasformare qualsiasi forma di vita in ghiaccio. Mille anni dopo, alcuni Giganti di Ghiaccio tentano di intrufolarsi ad Asgard per rubare lo Scrigno, interrompendo la cerimonia d’incoronazione del nuovo Re di Asgard, il giovane e potente Thor (Chris Hemsworth), primogenito di Odino. Preso dalla rabbia per la cerimonia interrotta, l’arrogante principe decide di invadere Jotunheim con un manipolo di guerrieri tra i quali il fratello Loki (Tom Hiddleston) ma solo l’intervento di Odino in persona impedisce che lo scontro degeneri in un massacro. Deluso dalle azioni del figlio, presuntuoso e guerrafondaio, Odino bandisce Thor da Asgard privandolo dei suoi poteri, spogliandolo dell’armatura e del suo martello Mjolnir, mandando il figlio sulla Terra.
La recensione di Thor di Kenneth Branagh
La scena post-credit di Iron Man 2 non lasciava molto spazio all’immaginazione, Mjolnir dentro un cratere in New Mexico voleva dire una cosa sola: il Dio del Tuono stava per arrivare. Thor non ci mise troppo tempo per approdare sul grande schermo, un anno dopo la seconda avventura di Tony Stark ecco approdare al cinema le gesta di uno dei supereroi più potenti dell’interno roster della Casa delle Idee. Creato nel 1962 da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby, Thor si rifà al mito norreno ed è proprio grazie a questo retaggio che il Dio del Tuono risulta tuttora uno dei personaggi più apprezzati dai fans Marvel di tutto il mondo. La natura stessa dell’eroe chiedeva un cambio di rotta piuttosto radicale dalla tecnologia sbruffona di Tony Stark vista in Iron Man 2, fu nel 2008 che Kenneth Branagh firmò per girare il film, prendendo il posto di Matthew Vaughn che era stato avvicinato da Kevin Feige già nel 2007. L’attore-regista, allievo di Laurence Olivier, grazie al suo bagaglio personale fatto di opere shakespeariane (Enrico V, Molto rumore per nulla, Hamlet), sulla carta era il regista giusto per un personaggio così aulico come Thor ed effettivamente il film, nelle parti più ragionate, funziona alla grande.
Branagh mostra i muscoli in tutta la prima parte ambientata ad Asgard, rappresentata in maniera eccellente grazie ad una resa visiva che rende omaggio a Jack Kirby, funziona ed è messa in scena quasi come se fosse una piece teatrale. A farla da padrone è Anthony Hopkins nei panni di Odino, l’ex Hannibal Lecter riesce a guidare perfettamente sia Chris Hemsworth che Tom Hiddleston: grazie al talento dell’anziano attore britannico, i due giovani caratteristi si esaltano e riescono ad esprimersi al meglio delle loro possibilità. Specialmente Chris Hemsworth, qui al suo primo ruolo da protagonista assoluto, risulta insopportabile e pieno di sé, incarnando perfettamente l’ego smisurato del principe di Asgard in una prova d’attore decisamente buona.
Se tutta la prima parte su Asgard vince e convince, a farne le spese (purtroppo) è la seconda metà del film ambientata su Midgard, il nome norreno della Terra. Il team di scienziati che soccorre Thor quando quest’ultimo viene bandito, composto da Natalie Portman, Stellan Skarsgard e Kat Dennings, procura alla pellicola una brusca battuta d’arresto, tanto nella narrazione quanto nella drammaticità degli eventi.
Nonostante Hemsworth ci provi con tutte le sue forze a far sembrare Thor uno straniero in terra straniera, è proprio l’inspiegabile scelta di ambientare tutto il setting in New Mexico che non convince, relegando il ritrovamento di Mjolnir ad un becero MacGuffin: Thor ritrova la sua umanità e torna ad essere degno dei suoi poteri a scapito della pazienza degli spettatori, decisamente annoiati da un rallentamento e da una mancanza di ritmo troppo importante se paragonato all’ottimo primo atto messo in scena dal regista di Assassinio sull’Orient Express. Se a questo aggiungiamo delle sequenze action decisamente poco ispirate, troppo scure e poco fruibili, allora la spada di Damocle si abbatte sulla testa del Dio del Tuono: Branagh si conferma un ottimo narratore di storie ma un pessimo regista di film d’azione, dimostrando che non è il suo campo e probabilmente mai lo sarà.
Dove vedere Thor in streaming
Il quarto film del Marvel Cinematic Universe e primo film solista su Thor è un film che convince a metà, pur rimanendo ben saldo nell’economia dell’universo condiviso creato da Kevin Feige. Il Dio del Tuono ne esce vincitore ma con riserva, pur avendo dalla sua una prima parte decisamente godibile, purtroppo a farne le spese è una seconda parte troppo noiosa e poco intrigante. Kenneth Branagh riesce a giostrare in maniera ottimale il variegato cast nelle parti più chiacchierate, perdendo la bussola nelle sconclusionate scene d’azione e nelle reiterate gag decisamente troppo stupide, che mandano in vacca tutta la raffinatezza di un personaggio potenzialmente aulico come Thor. Ad ogni modo, l’esordio del principe di Asgard nel MCU risulta convincente, in un film non perfetto ma sicuramente divertente. Il primo film sul Dio del Tuono, insieme al resto del Marvel Cinematic Universe, è disponibile nel catalogo di Disney+.