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5 Film da Vedere su Mubi a Maggio 2023

5 film consigliati direttamente da Mubi per il mese di maggio 2023.
The Tribe, un film di Myroslav Slabospyc'kyj

Nuovo appuntamento con l’approfondimento sulle piattaforme streaming, una rubrica che ha l’obiettivo di consigliare, non recensire, 5 film a prescindere dal loro genere, dalla loro durata e dall’anno di uscita con un nuovo articolo ogni settimana, ciascuno inerente una diversa piattaforma. Questa settimana è il turno di Mubi. Di seguito, ecco i 5 titoli di maggio 2023.

Il Passato – Asghar Farhadi (2013)

Presentato in anteprima alla 66esima edizione del Festival di Cannes – dove Berenice Bejo ha vinto il Prix d’Interpretation FeminineIl Passato è la conferma del talento assoluto di Asghar Farhadi, regista iraniano che pochi anni prima aveva già lasciato il segno con il capolavoro Una Separazione. Nonostante l’Iran sia rimasto infastidito dalla scelta di promuoverlo come il film rappresentante del paese per gli 86esimi Academy Awards del 2014 perché ritenuto un film più francese che iranianoOscar per il Miglior Film Straniero che si andò poi ad aggiudicare Paolo Sorrentino con La Grande Bellezza – si tratta comunque di un’opera eccezionale di uno dei migliori registi in circolazione e che ci ricorda come il cinema iraniano sia a tutti gli effetti vivo ed uno dei migliori degli ultimi decenni. Il Passato è un film drammatico a tinte thriller, un’opera in pieno stile Farhadi e dunque autoriale e che terrà certamente ogni spettatore col fiato sospeso.

Il Passato, un film di Asghar Farhadi

Meeting the Man: James Baldwin in Paris – Terence Dixon (1970)

27 minuti di durata per un breve documentario diretto da Terence Dixon in cui egli raggiunge James Baldwin a Parigi per intervistarlo e seguirlo nella sua routine. James Baldwin, scrittore statunitense d’importanza storica, è dal 1948 nella capitale francese ma non è fuggito perché “dove potrebbe andare un nero se volesse fuggire?”. Una riflessione acuta, attenta, intima e rabbiosa della condizione dell’uomo nero nella società del tempo e che, purtroppo, appare ancora oggi fin troppo attuale e che porta Baldwin anche a maltrattare lo stesso Dixon, reo di tentare di comprendere una cultura ed uno status che egli non potrà mai davvero capire, non potrà mai davvero comprendere cosa significhi essere neri negli Stati Uniti. Un’intervista fiume in cui il volto e gli occhi enormi dello scrittore la fanno da padrone, una riflessione meravigliosa recuperabile grazie alla sua presenza nel catalogo di Mubi Italia e, dunque, da non perdere per nessun motivo al mondo.

Mon Roi – Maiwenn (2015)

Presentato in anteprima alla 68esima edizione del Festival di Cannes – dove Emanuelle Bercot si è aggiudicata il Prix d’Interpretation Feminine ex aequo con Rooney Mara per CarolMon Roi è forse il punto più alto della carriera di Maiwenn, che si trova attualmente fuori concorso a Cannes76 con il film d’apertura del Festival, ovvero Jeanne du Barry con Johnny Depp nei panni di Luigi XV. In Mon Roi la protagonista Tony, dopo un incidente sugli sci, durante la sua riabilitazione ripensa alla turbolenta storia d’amore che ha avuto con Georgio, riflettendo sulle scelte fatte e sui momenti, belli e brutti, passati insieme a lui. Una storia molto semplice ed una poetica, quella di Maiwenn, minima ed implicita, nascosta e che trova proprio nel personaggio interpretato da Vincent Cassel quel fattore di imprevedibilità necessario per scatenare l’opera stessa ed accendere la miccia. Il film, insieme a Polisse, più quadrato di una regista che nasce attrice ma che qui resta (giustamente) dietro la macchina da presa, concentrandosi solo sui personaggi e sulla loro chimica, per raccontare una storia che può sembrare banale ma che tale non è. Da recuperare.

It is Night in America – Ana Vaz (2022)

Presentato in anteprima all’ultimo Festival di Locarno, It is Night in America è stato distribuito in Italia direttamente su Mubi, senza un passaggio in sala, ed è un documentario di soli 65 minuti diretto dall’artista Ana Vaz. Una riflessione acuta sul rapporto tra uomo ed animale e sulla violenza perpetrata su questi ultimi, che condensa nella sua breve durata un’opera di una potenza eccezionale e che, dopo due atti in cui si esplora separatemente il mondo degli animali prima e dell’uomo poi, si conclude con un terzo atto in cui questi due mondi si incontrano, mostrando come ciò possa essere – o, spesso e volentieri, è – spaventoso per gli animali, in un mondo che pare non tollerare più la presenza di specie selvatiche in natura e dove l’uomo è invece il vero pericolo, in un documentario che finisce per rivelarsi, per molti versi, addirittura horror. Un’opera che, almeno in Italia, è passata totalmente in sordina ma che, grazie alla sua presenza nel catalogo di Mubi, è ora fruibile da tutti e che, vista anche la sua brevità, non può non essere consigliata.

The Tribe – Myroslav Slabospyc’kyj (2014)

Presentato in anteprima alla Settimana Internazionale della Critica della 67esima edizione del Festival di Cannes e vincitore del premio Fassbinder alla 27esima edizione degli EFA (European Film Awards), The Tribe è il meraviglioso esordio alla regia dell’ucraino Myroslav Slabospyc’kyj, ad oggi ancora suo unico lungometraggio. La storia di Serhij, giovane che entra in un istituto per ragazzi sordi dove, tra violenza e prostituzione, tenterà di uscire dall’anonimato per entrare invece nel giro di chi comanda e che troverà l’amore in Anja, fino ad un finale tanto potente quanto terribile, con un climax pazzesco. Un classico film da Festival, che non ha avuto un grande successo nelle sale – soprattutto italiane – ma che rappresenta un vero e proprio gioiello, riflettendo in maniera intelligente sulla sordità ma sfruttandola anche come fattore cruciale nelle scelte e nelle azioni dei suoi personaggi. Un film che crudo, violento, non adatto ad una serata in compagnia ma che va visto ed osservato con attenzione ma che, sempre grazie alla sua presenza nel catalogo di Mubi Italia, non può non essere recuperato.

The Tribe, un film di Myroslav Slabospyc'kyj