Cerca
Close this search box.

Recensione – Frantic, il noir di Roman Polanski con Harrison Ford

La recensione di Frantic

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 26 febbraio 1988 mentre in quelle italiane il 27 settembre dello stesso anno. Diretto e coscritto da Roman Polanski insieme a Gerard Brach, la colonna sonora è composta dal maestro Ennio Morricone ed il cast è composto da: Harrison Ford, Emmanuelle Seigner, Betty Buckley, John Mahoney, David Huddleston, Lauren Spielvogel, Alain Doutey e Gerard Klein.

La trama di Frantic, diretto da Roman Polanski

Di seguito la trama ufficiale di Frantic, diretto da Roman Polanski:

 

Il dottor Richard Walker (Harrison Ford) e sua moglie Sondra (Betty Buckley) arrivano a Parigi da San Francisco per un importante convegno medico. Si ripromettono però di passare un disteso e tranquillo soggiorno, in ricordo della luna di miele di vent’anni prima, in un albergo al centro della capitale francese. Arrivati nella lussuosa suite, Sondra non riesce ad aprire la valigia, probabilmente ne ha ritirata una non sua all’aeroporto. Mentre Richard fa la doccia, squilla il telefono, la moglie risponde e dice qualcosa che lui non sente. Quando esce dal bagno, Richard si accorge che la consorte è sparita. Dapprima pensa sia uscita per delle compere, ma passano le ore e non si vede. Richard contatta il direttore e il poliziotto dell’hotel, la polizia e l’ambasciata, ma tutti lo trattano con scetticismo e ironia, nessuno gli dà importanza. Decide allora di indagare da solo finché non farà la conoscenza di Michelle, proprietaria dell’altra valigia. Insieme scopriranno che in palio c’è qualcosa di molto più grosso e che sono stati coinvolti, a loro malgrado, in un intrigo internazionale.

 

 

 

 

La recensione di Frantic, con Harrison Ford

Roman Polanski dimostra grande capacità nel combinare insieme la messa in scena post-moderna, parlando un linguaggio contemporaneo, rispettando appieno gli stilemi di appartenenza. Tutte le caratteristiche principali del genere vengono rappresentate: a sbrogliare l’intreccio narrativo spetta infatti ad un medico, un personaggio quindi non appartenente alla polizia o qualsiasi altro organo delle forze dell’ordine; l’ambientazione è notturna e metropolitana, nella bella Parigi il buio rende ancora più instabile la situazione, infatti Richard si trova fin da subito in una situazione di svantaggio poiché è uno straniero, non conosce la lingua, quindi potenziale vittima di atteggiamenti ostili, ogni angolo può riservare un pericolo, ogni individuo è una potenziale minaccia pronta a fregarlo da un momento all’altro, una mancanza di fiducia destabilizzante; la figura della femme fatale rappresentata da Michelle invece è frutto di un intelligente rielaborazione lasciandosi alle spalle il ruolo della dark lady per diventare un solido supporto ma ovviamente l’elemento seduttivo che fa vacillare il protagonista non manca.

 

 

 

 

Le tematiche di Frantic, con la colonna sonora di Ennio Morricone

Harrison Ford si dimostra credibile nel ruolo fornendo un performance convincente, riesce perfettamente a calarsi nei panni di un individuo spaesato, lasciato solo e costretto a lottare contro forze più grandi di lui, ma sono proprio queste avversità che fanno emergere un carattere e una determinazione tipica dei personaggi noir. Il suo rapporto con Michelle è genuino e ben sviluppato, un legame che cresce in maniera costante minuto dopo minuto, i due riescono a collaborare abbattendo nello stesso tempo due barriere convenzionali: in primis tra loro vi è un evidente differenza d’età che non manca di essere notata, sia nei diversi modi di fare o più banalmente nel modo di parlare; in secundis appartengono a due classi sociali opposte, lui un altoborghese affermato nel campo della medicina, abituato agli agi e ai lussi, lei invece una ragazza del popolo che vive nella precarietà, “costretta” periodicamente ad inserirsi nell’illegalità per racimolare qualche somma.

 

 

Le difficoltà attraversate insieme mettono i personaggi sullo stesso piano, rendendosi conto che, man mano il tempo passa, aumentano le affinità e gli aspetti in comune. Richard verrà si messo in difficoltà dal fascino sensuale di Michelle, ma ciò che veramente risalta è l’empatia umana con cui il suo sguardo osserva la ragazza, rendendosi conto di quanto positivo e autentico ci possa essere in lei nonostante l’apparenza la possa etichettare come una “poco di buono”. Al contrario, le istituzioni si rivelano inaffidabili e approfittatrici: dapprima si rifiutano di prendere sul serio la situazione liquidandola come una semplice questione coniugale per poi invece intervenire prepotentemente una volta chiarita la posta in palio, dimostrandosi quasi indifferenti ad eventuali perdite anzi considerandole necessarie allo scopo di impossessarsi dell’oggetto.

Voto:
4/5
Andrea Boggione
3/5
Gabriele Maccauro
3.5/5
Riccardo Marchese
4/5
Alessio Minorenti
4/5
Matteo Pelli
3.5/5
Bruno Santini
3/5