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I film di Makoto Shinkai dal peggiore al migliore

Suzume classifica film Shinkai

Accolto positivamente dalla critica internazionale e, soprattutto, acclamato dal grande pubblico amante non solo degli anime del Sol Levante, l’animatore, sceneggiatore e regista giapponese Makoto Shinkai è sicuramente uno degli autori di riferimento per il cinema d’animazione contemporaneo. Con “Suzume”, il regista raggiunge il suo 7° lungometraggio e di seguito si offrirà la classifica dei film di Makoto Shinkai dal peggiore al migliore.

Makoto Shinkai: i temi presenti all’interno dei suoi film

Nato al centro dell’isola giapponese nel 1973, Shinkai all’università frequenta la facoltà di letteratura, avvicinandosi fortemente ai racconti di Haruki Murakami, tra gli scrittori giapponesi contemporanei più importanti ed influenti nel panorama mondiale, dalle cui opere sono emersi anche adattamenti cinematografici di successo come “Burning” e “Drive my car”. Murakami sarà fondamentale per la crescita artistica di Shinkai, per via delle sue opere che vedono al centro quasi sempre storie sentimentali di forte impatto emotivo, ma raccontate con un certo piglio avventuristico e con l’elemento della magia spesso determinante.

 

Ma un altro maestro di Shinkai viene proprio dal suo cinema, quello d’animazione, colui che ha sostanzialmente impostato un certo schema tanto narrativo quanto stilistico, ovvero Hayao Miyazaki. Il regista classe ’73 si è sempre definito un grande appassionato delle opere dello Studio Ghibli (in particolare “Laputa: Castello nel cielo”), ma ha sempre cercato di rubare quell’immaginario per poterlo fare suo, senza emulare, attraverso la sua personale poetica d’autore. Terzo elemento particolarmente influente per la filmografia di Shinkai sono, inevitabilmente, i videogiochi, avendo iniziato a lavorare come grafico presso l’azienda Falcom subito dopo l’università. In questo periodo, attraverso gli insegnamenti letterari, cinematografici ed ora visivi, Makoto Shinkai realizzerà il suo primo cortometraggio “Kanojo to kanojo no neko” (“Lei e il gatto”) nel 1999, che vede le vicende della giornata di una ragazza seguite attraverso gli occhi del suo gatto domestico.

 

Da lì iniziò ad ottenere riconoscimenti anche internazionali, inaugurando la sua carriera con una filmografia caratterizzata da storie d’amore e di sentimento in generale, raccontate attraverso un piglio magico ed avventuristico, dove i giovani sono protagonisti di una narrazione che si divincola in un dualismo connesso, sfruttando il cinema degli anime e sperimentando anche le sue abilità grafiche nel cercare e trovare il giusto equilibrio tra disegno a mano e 3D. Di seguito la classifica dei film di Makoto Shinkai, dal peggiore al migliore.

Oltre le nuvole, il mondo promessoci clafficia film Shinkai

7) Oltre le nuvole, il luogo promessoci – 2004

<<Da piccoli eravamo così ottimisti, pensavamo che quei momenti sarebbero durati per sempre. La Torre che desideravamo tanto e che superava le nuvole divenne un luogo prezioso per me: il luogo di una promessa. In quei giorni non c’era niente che ci facesse paura.>>

 

Il peggiore film di Makoto Shinkai potrebbe essere considerato il suo debutto cinematografico, ovvero il film del 2004 “Oltre le nuvole, il luogo promessoci”. Ovviamente per “peggiore” si intende un’etichetta posta solo ai fini di classifica, poiché l’anime rimane un’opera ricca di fascino tanto per la sua componente narrativa quanto per la sua impostazione grafica, perfetto biglietto da visita per iniziare e poter entrare nel cinema di Makoto Shinkai.

 

La storia ambientata in un distopico Giappone post Seconda Guerra Mondiale, con la promessa di giovani liceali che deve essere mantenuta in un racconto fantastico che presenta anche una spiccata componente action, è forse un po’ troppo ambiziosa da mostrare al proprio debutto, con un intreccio narrativo che presenta qualche nodo, l’emotività dei personaggi che funziona ma fino ad un certo punto ed una composizione visiva acerba. Ciò non toglie che il primo film di Shinkai rimanga un’opera sì prematuramente ambiziosa, ma decisamente affascinante nella sua dimensione onirica e nella sua grandissima rappresentazione grafica, con una colonna sonora che fa volare il suo racconto.

6) 5 cm al secondo – 2007

<<“Ti amo ancora”: ecco cosa mi aveva scritto nel suo messaggio quella ragazza che avevo frequentato per tre anni, ma anche se ci siamo scambiati mille messaggi i nostri cuori non si sono avvicinati di un millimetro.>>

 

Lo step immediatamente successivo con “5 cm al secondo” rappresenta per Shinkai un passo in avanti non da poco per il suo cinema, avendo trovato la chiave vincente della sua poetica d’autore ovvero il rapporto e il legame tra i suoi personaggi. La dolcemente cinica opera seconda del regista nipponico viene infatti divisa in tre episodi – separati dal tempo nell’età della giovinezza, adolescenziale ed adulta – e che vedono protagonisti i personaggi di Takaki e Akari, amici per la pelle destinati forse a qualcosa di più ma separati dallo spazio e dal tempo.

 

Molto intenso il racconto di Shinkai sull’amore, l’amicizia e le insidie della vita che nella distanza può far sfumare un rapporto così forte, rappresentando con un’ottima impostazione grafica ed una grande colonna sonora un racconto delicato come il petalo di un ciliegio, bellissimo ed inesorabile nel cadere e morire nella neve 5 cm al secondo. Ma se con l’opera prima Shinkai decise di accentuare quasi esclusivamente il lato action ed avventuristico senza calcare la mano sul lato sentimentale, con questo nuovo film accade l’esatto contrario, mentre la mirabile realizzazione tecnica rimane praticamente inalterata. Arriverà l’equilibrio perfetto.

5) Il giardino delle parole – 2013

<<Il rombo del tuono nel cielo nuvoloso. Forse pioverà. E quando accadrà, resterai con me?>>
<<Il rombo di tuono nel cielo nuvoloso. E anche se non piovesse, resterò con te.>>

 

Al 5° posto della classifica dei film di Makoto Shinkai è presente il suo quarto film della quale diventa difficile usare il termine “lungometraggio” per via della sua durata di appena 46 minuti. Tuttavia, il regista riesce incredibilmente in così poco tempo a disposizione a raccontare il “suo” tormentato amore contro il tempo, in questo caso la differenza di età che attanaglia il sentimento nella morsa della moralità sociale, soprattutto in un Paese tradizionalista come quello giapponese.

 

Poeticamente delicato nel trattare il tema, si esprime tutta la potenza visiva e sonora delle opere del regista: la dolce colonna sonora accompagna le spettacolari immagini che traggono la loro forza nella natura del periodo delle piogge…ogni tanto è vitale prendersi il proprio tempo, lontano da tutto, nel proprio angolo di paradiso. Al di là poi della componente emotiva e narrativa, “Il giardino delle parole” presenta appunto una nuova composizione dell’immagine che denota lo stacco netto dalle precedenti opere, risultando anche forse un esperimento artistico per quello che sarà (attualmente) il suo capolavoro.

4) Weathering With You – 2019

<<Questa storia la conosciamo solo io e lei. La storia del più grande segreto del mondo.>>

 

Il sesto anime di Makoto Shinkai già per i detrattori rappresenta la cosiddetta “anfora vuota”, nel senso che dopo solo 5 film il regista sembrerebbe aver terminato le cose da dire riproponendo sempre i suoi stilemi e la sua poetica. Questo è infatti quello che fa ogni volta un autore, riproponendo in diverse occasioni il proprio cinema, i propri stili grafici-narrativi, con la sua abilità che deriva invece dalla capacità di sapersi reinventare. È questo il caso di “Weathering with you” che cavalca l’onda del successo del precedente film per offrire una nuova sfaccettatura del cinema di Shinkai, pur muovendosi in un racconto avventuristico tra personaggi divisi tra spazio e tempo, tradizione e modernità.

 

Nella sua innocenza narrativa il regista cerca anche di illuminare i vicoli bui della capitale (criminalità, povertà e prostituzione minorile), affronta temi ambientalisti (Cielo e uomo sono così distanti eppure così influenzabili tra loro), ma costruisce anche un ponte tra la reale quotidianità e gli altri mondi, attraverso un incantevole impianto grafico e sonoro da brividi che lascia senza parole.

3) Viaggio verso Agartha – 2011

Se vogliamo dividere il cinema di Shinkai comodamente in due elementi cardine come l’aspetto narrativo e quello visivo, il suo terzo film “Viaggio verso Agartha” (titolo internazionale “Children who chase lost voices”) è anche al terzo posto della classifica dei suoi film. Sebbene infatti quest’ultimo aspetto, quello grafico-visivo, sia praticamente perfetto ma comunque acerbo ed ancora fortemente ancorato all’animazione tradizionale rievocando anche esplicitamente le opere dello Studio Ghibli, quello narrativo è, a tratti, fuori scala, rappresentando un’opera eccezionale.

 

Con il viaggio della giovane orfana Asuna in cerca del Portale della Vita e della Morte, nel leggendario mondo di Agartha, Shinkai non solo riesce a trovare un preciso equilibrio tra il dinamismo dell’intrattenimento adventure-action e l’emotività sentimentale dei personaggi, ma intreccia una narrazione “alta” che, nella sua elaborazione del lutto, si erge a bellissima introspezione sul valore della Vita e rispetto della Morte.

2) Suzume – 2023

<<In Giappone, è consuetudine tenere un jichin-sai prima che inizi la costruzione di un nuovo edificio o casa, ma non facciamo nulla quando li chiudiamo. Volevo dunque esprimere l’impatto che ho provato durante il terremoto e lo tsunami, invece di continuare a descriverlo come una metafora>>

 

Al secondo posto sul podio della classifica dei film di Makoto Shinkai, si pone il suo ultimo film uscito nelle sale nel 2023, ovvero “Suzume”. La storia della giovane protagonista che dà titolo all’anime, rievoca i dolori e gli incubi del passato recente del popolo nipponico, riferendosi nello specifico al disastro del Tōhoku del 2011, ma allargando il discorso alla situazione delle catastrofi naturali quotidianamente viva nella mente di ogni giapponese.

 

Il racconto è un’avventura fantastica che fa pieno uso degli insegnamenti del cinema di Hayao Miyazaki, con un intrattenimento esaltante ed una parte emotiva particolarmente spiccata e coinvolgente. Il film probabilmente più “maturo” di Shinkai, tanto nella sua narrazione che fa perno sulla drammatica questione reale sull’isola del Sol Levante, quanto nell’abilità tecnica della composizione dell’immagine e nella gestione registica del racconto, reggendo alla perfezione realtà e magia, orrore e sano divertimento comico. L’esperienza sensoriale sul grande schermo è poi qualcosa di realmente potente, con il comparto sonoro e soprattutto l’impianto grafico che restituisce allo spettatore una visione da brividi.

Your Name classifica film Shinkai

1) Your Name. – 2016

<<Tasokare. È il termine da cui deriva tasogare-doki, il crepuscolo. Sapete cos’è il crepuscolo, giusto? È il momento della sera in cui non è né giorno né notte, quando il mondo sembra sfumare e si può incontrare qualcosa di non propriamente umano.>>

 

Per quanto sia di mirabile bellezza il lavoro svolto su “Suzume”, il miglior film di Makoto Shinkai resta attualmente quello del 2016 “Your Name.”. Acclamato dalla critica ed uno dei successi commerciali più importanti degli ultimi anni, il 5° film del regista giapponese rappresenta un vero e proprio capolavoro del cinema d’animazione contemporaneo, forte della sua narrazione appassionata ed appassionante messa in scena con uno spettacolare quadro visivo.

 

La storia dei giovani Taki e Mithsua che iniziano misteriosamente a scambiarsi i corpi a vicenda, fino a che verranno costretti dalle forze del destino ad intraprendere un viaggio per potersi ritrovare oltre la dimensione spazio-temporale, è una meraviglia tanto nella sua costruzione tecnica – che regala illustrazioni di rara bellezza – quanto nella forza emotiva sprigionata nel cuore dello spettatore. Questa muove infatti da un racconto che trova nei suoi protagonisti una chiave particolarmente vincente, dalla colonna dei Radwimps che ha spinto l’anime al successo, ed una trattazione tematica che bilancia perfettamente il dualismo sempre presente nelle opere di Shinkai. Attualmente “Your Name.” è quello che più di tutti rappresenta il manifesto estetico e poetico del cinema del regista giapponese.