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Recensione – Weathering With You: un già visto che continua ad illuminare gli occhi e scaldare il cuore

Weathering with you recensione Shinkai

Distribuito nelle sale giapponesi nell’estate del 2019, “Weathering with you” è il sesto lungometraggio animato del regista nipponico Makoto Shinkai, successivo all’enorme successo di critica e pubblico ottenuto con “Your Name.” del 2016. Di seguito la recensione del film diretto da Shinkai “Weathering with you”.

Weathering with you anime

Weathering with you: la trama del sesto film di Makoto Shinaki

L’ambizioso sedicenne Hodaka decide di fuggire di casa per trasferirsi a Tokyo. Inizialmente, la vita nella grande metropoli è davvero dura, date le insidie della città e l’impossibilità di trovare un lavoro per via della giovane età. Fortunatamente il giovane riesce per caso a trovare un impiego presso un’agenzia giornalistica che si occupa di servizi di occultismo ed esoterismo. In giro alla ricerca di qualche notizia Hodaka fa la conoscenza di Hina, una ragazza rimasta a fare da balia al fratellino Nagi dopo la morte della loro madre e cercando di essere di per sé indipendenti e sufficienti.

 

Ma Hina non è una ragazza come le altre e si scoprirà essere una “portatrice di sereno”, ovvero con le capacità mistiche di riuscire a rasserenare il meteo cacciando le nubi e facendo arrivare il sole. I due ragazzi cercano così di sfurttare la cosa economicamente a loro vantaggio, dato che la città di Tokyo sta vivendo un lunghissimo periodo di piogge torrenziali. Purtroppo però questo potere ha un deteriorante effetto su di Hina, perdendo man mano la propria esistenza sulla Terra. Oltre a questo, Hodaka dovrà fare i conti con la polizia che è sulle sue tracce – per via della fuga di casa ma non solo – ma anche su quelle di Hina e Nigi, per consegnarli ai servizi sociali.

Weathering with you – la Recensione: dopo il successo planetario Shinkai non replica ma continua a convincere

<<Questa storia la conosciamo solo io e lei. La storia del più grande segreto del mondo.>>

 

Il regista ed animatore giapponese Makoto Shinkai con “Weathering with you” riconferma tutto il suo talento nel catturare le emozioni del pubblico, in un racconto costruito su un magico rapporto fra i suoi protagonisti che si rivela essere più forte del tempo in cui viviamo. Mentre nella precedente opera del 2016, lo “spazio-tempo” a cui ci si riferisce tendeva a ricollegarsi alle coordinate cronologiche dei loop temporali, qui viene direttamente rinvigorito dalle precipitazioni atmosferiche e dalla struttura stessa del mondo.
La stessa Pioggia si rivela essere un terzo protagonista del sesto lungometraggio di Shinkai: sempre incessante, sempre presente, ma capace di cambiare anch’essa la propria funzionalità tanto narrativa quanto stilistica, da accompagnatrice ad opprimente tormento.

 

A differenza dei precedenti film però, qui il dualismo – che inevitabilmente contraddistingue la filmografia stessa dell’autore – si fa decisamente meno marcato e che quasi tende a passare sottotraccia, per quanto resti impossibile non notare il connubio tra modernità (rappresentata sempre dalla popolosa ed affarista Tokyo ipertecnologica) e tradizione (preghiera e misticismo delle sacerdotesse portatrici di sereno legato alla Natura primordiale). Materialismo e spiritualismo continuano quindi a convivere nelle opere del regista giapponese, strettamente legato l’intreccio qui alla condizione climatica e al continuo disfacimento della nostra Casa ad opera dell’uomo, intento a voler cambiare il clima anche solo per far andare nei migliore dei modi una semplice festa di compleanno.


Cielo e Uomo sono dunque distanti eppure così inevitabilmente influenzabili tra loro, in un “pallino” che continua a tornare nel cinema di Shinaki, quando il protagonista del suo “Il giardino delle parole” Takao se ne usciva riflettendo sul ruolo della pioggia: <<quand’ero piccolo il cielo mi sembrava molto più vicino; per questo mi piace la pioggia, perché porta con sé l’odore del cielo.>>. Dualismo che colpisce e coinvolge anche il giovane protagonista di questo “Weathering with you”, in un certo modo in egual misura di quello del film del 2013. Il racconto climatico di Shinkai viene comunque accostato effettivamente anche qui ad un coming-of-age per il giovane Hokada, in un percorso sospeso tra le nuvole per crescere e poter incontrare l’altro, lo spirito di sacrificio al fine altruistico che cozza inizialmente con la sua solitaria ed ambiziosa ricerca del sé e spirito di sopravvivenza.


Come avvenne già nelle precedenti opere, continua l’inevitabile accostamento di Shinaki al nome di Miyazaki sotto i più svariati punti di vista, con l’etichetta sempre respinta comunque al mittente dallo stesso autore. Oltre al continuo rimando alla difesa dell’ambiente e alla valorizzazione della potenza salvifica della Natura – che qui diviene anche pieno protagonista – e al ruolo determinante della tradizione sulla modernità e viceversa, protagonisti del racconto continuano ad essere adolescenti/bambini soli ed indipendenti, con i genitori che (se non vengono trasformati in maiali) sono principalmente venuti a mancare e con gli adulti in generale, non solo impacciati ed impotenti davanti ai problemi reali del racconto, ma anche – più che la minaccia effettiva – un ostacolo al raggiungimento del fine utile per tutti e alla sconfitta di un’entità che rimane ineluttabilmente superiore: che sia la Morte, lo spazio-tempo o la condizione climatica in continua sofferenza.

Weathering with you – la Recensione: un già visto che continua ad illuminare gli occhi e scaldare il cuore

Dopo l’enorme successo di critica e pubblico del precedente “Your Name.”, l’autore nipponico Makoto Shinkai torna in pompa magna sulle scene internazionali 3 anni dopo, e realizza un’altra grande opera perfettamente in linea con la sua filmografia ma, forse, proprio per questo dal sapore di “già visto”. L’unica nota che potrebbe risultare stonata in “Weathering with you” sembrerebbe proprio quella di seguire da copione tanto gli stilemi narrativi e grafici quanto l’impianto emotivo architettato nelle precedenti opere del regista nipponico. Addirittura, come avvenne già nel precedente capolavoro del 2016 – quando compare un chiaro riferimento all’antecedente “Il giardino delle parole” – in questo anime continua quello che potrebbe costituirsi un vero e proprio “Shinkai Cinematic Universe” con la presenza nel film sia di Taki che di Mitsuha di “Your Name.”.

 

Se è vero che sapersi reinventare è quasi sempre un’enorme qualità d’apprezzare per un autore nel corso della sua carriera, è anche vero che il termine “autore” viene attribuito proprio ad un artista (in questo caso regista, sceneggiatore, animatore ed altro) per identificare un certo stile identificativo nella realizzazione delle sue opere, tanto visivo quanto narrativo, cosa che appartiene pienamente allo stesso Shinkai e tanto da respingere l’accezione indecorosa di “minestra riscaldata”. Quello del regista di “Your Name.” e “Viaggio verso Agartha” è un cinema d’animazione che vira tutto sul catturare sane emozioni dal suo pubblico, attraverso una storia nella quale il dualismo tra sogno e realtà, tra magia e materiale è immancabile e dove protagonisti tornano ad essere giovani personaggi finemente scritti.

 

“Weathering with you” non fa sconti nel panorama del “già visto”, ma quello che si vede è realmente ricco di fascino e potenza visiva fuori dal comune. Torna l’impatto grafico che ha reso grande “Your Name.”, con una maturazione eccezionale di abilità creativa nella costruzione dell’immagine partendo dai particolari, unendo in un magico mix il disegno a mano e il tocco digitale, che esalta su tutti la meraviglia del panorama di Tokyo bagnato dalla pioggia e con i successivi squarci solari, la necessaria forza rinvigorente della Natura, ma anche i vicoli bui della capitale (anche metaforicamente, portando su schermo criminalità, povertà e prostituzione minorile). Se il film quindi deve essere un ritorno al cinema di Shinkai attraverso i suoi consolidati elementi caratteristici, non poteva certo essere da meno il comparto sonoro che potenzia ulteriormente l’esperienza sensoriale, forte della bellissima colonna sonora composta dalla band Radwimps che, dopo il successo planetario con “Your Name.”, torna a collaborare con il regista giapponese.

Valutazione
4/5
Giovanni Urgnani
4/5
Andrea Barone
4/5
Christian D'Avanzo
3.5/5