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Recensione: Bigger than us – un mondo insieme, prodotto da Marion Cotillard

La recensione di Bigger than us - un mondo insieme

Presentato alla settantaquattresima edizione del Festival di Cannes nella sezione speciale Cinema for the Climate, distribuito nelle sale cinematografiche francesi il 22 settembre 2021 mentre in quelle italiane il 22 aprile 2023. Diretto da Flore Vasseur, coscritto insieme a Melati Wijsen e prodotto da Marion Cotillard. Hanno partecipato come protagonisti: Melati Wijsen, Memory Banda, Mohamad Al Jounde, Mary Finn, Xiuhtezcatl Martinez, Rene Silva e Winnie Tushabe. Candidato ai Cesar Awards 2022 nella categoria Miglior documentario.

 

 

La trama di Bigger than us – un mondo insieme, diretto da Flore Vasseur

Di seguito la trama ufficiale di Bigger than us – un mondo insieme, diretto da Flore Vasseur:

 

Il viaggio intrapreso da Melati Wijsen, ragazza indonesiana di 18 anni, in giro per il mondo in cui incontra dei giovani attivisti, suoi coetanei, che grazie al loro lavoro sono riusciti ad ottenere un risultato. Lottando con determinazione e perseveranza, non abbandonando mai le loro convinzioni e mossi dall’altruismo, questi giovani sono riusciti ad avere un enorme impatto nei loro rispettivi settori. Nonostante ciò, Melati avverte che il tempo è poco e il cambiamento sta avvenendo troppo lentamente. È così che la ragazza cerca di capire cosa impedisca questa trasformazione e insieme agli altri attivisti prova a elaborare un nuovo piano.

 

 

 

 

La recensione di Bigger than us – un mondo insieme, con Melati Wijsen

Nei discorsi quotidiani che avvengono nelle case o in qualsiasi altro contesto, spesso capita di constatare quanto i giovani di oggi non siano come le generazioni precedenti, si tende sempre con non poco qualunquismo a gettare sfiducia nelle loro capacità. Lontano dai riflettori e da qualsiasi visibilità, neanche cercata tra l’altro, esistono individui che insieme danno vita ad una serie di movimenti dediti al vero cambiamento, ragazzi/e di valore che non si arrendono dinanzi al mondo ingiusto che hanno ereditato, senza aspettare che sia qualcun altro ad agire per loro.

 

 

Persone comuni, normali, che dimostrano quanto non serva alcun tipo di abilità fuori dall’ordinario, ciò che conta davvero è la volontà, nata a sua volta dall’amore verso la propria casa, la propria gente, il proprio pianeta. La vera lotta che affrontano ogni giorno è contro il rischio di arrendersi, non improbabile viste le innumerevoli difficoltà che comportano i cambiamenti, soprattutto perché gli ostacoli sono rappresentati da entità in grado di spaventare chiunque, quali governi o colossi industriali. Una vera iniezione di fiducia nei confronti di un’umanità che troppo frequentemente si caratterizza per la sua ottusità o per la sua perseveranza nel proseguire verso l’autodistruzione.

 

 

 

 

Le tematiche di Bigger than us – un mondo insieme, prodotto da Marion Cotillard

La società umana contemporanea vive di connessione, ma all’atto pratico non riesce ad andare oltre il flusso di dati rimanendo così distaccata e isolata. I protagonisti di queste storie palesano invece un legame concreto, fatto di ideologia e unità d’intenti, anche se fisicamente non si conosceranno mai la loro unità è comunque viva e autentica. Si percorrono luoghi del globo diversi, si affrontano tematiche diverse (inquinamento, disuguaglianze sociali, immigrazione), ma la sostanza è sempre la stessa: non cadere nel torpore dell’indifferenza; non subire passivamente tutto ciò che di male affligge il proprio popolo; contribuire al bene universale.

 

 

La struttura sceglie di rinunciare ad una classica linearità per adottare uno stile caratterizzato da un presente a cui si alternano una serie di particolari flashbacks, solamente nella parte finale, in maniera non del tutto coerente, si decide di percorrere la strada opposta. La regia dimostra ricercatezza tecnica nelle inquadrature, valorizzando i numerosi soggetti presenti nelle varie sequenze: primi/primissimi piani rivolti verso i bambini, cioè coloro a cui si dovrà rispondere dell’operato svolto e a cui bisogna ritenersi responsabili poiché l’esempio posto difronte formerà la mentalità di quelli che saranno gli adulti di domani.

 

 

Voto:
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