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I film di Sir Ridley Scott dal peggiore al migliore

La classifica della filmografia di Ridley Scott, i film dal peggiore al migliore

Quando si nomina Ridley Scott scatta quasi automaticamente l’associazione al film storico/biografico, poiché negli ultimi anni i progetti di questo tipo sono stati sicuramente più numerosi. La sua storia invece racconta di un autore eclettico, capace di essere sempre fedele a sé stesso in qualsiasi genere si sia cimentato. Ha saputo, insieme ad altri, portare il cinema popolare alla considerazione che merita, fare film per tutti non è un’impresa comune e riuscirci dimostra quanto ciò non significa deminutio. Ha saputo mettere al centro dei suoi progetti personaggi femminili forti, carismatici e determinati. Non ha avuto paura di raccontare favole all’interno di contesti reali, liberando l’arte cinematografica dalle catene che vogliono imbrigliare quella fantasia di cui il cinema stesso ne fa un’identità. Un regista che nemmeno i premi non vinti potranno sbiadire la luminosità del suo operato. Ecco a voi la classifica dei suoi film dal peggiore al migliore.

 

 

27) Exodus – Dei e re

Al 27esimo posto e, dunque, film peggiore di Ridley Scott c’è Exodus – Dei e re. Inedita caratterizzazione di Mosè ma in chiave più politica e sociale, completamente distaccato dalla missione religiosa tipica della fuga del popolo ebraico dalla terra d’ Egitto. La prima parte è disorganica e frettolosa mentre la magniloquenza della messa in scena risulta discontinua, con gli effetti visivi non all’altezza della situazione. La derivazione da Il gladiatore è troppo evidente e l’inserimento di alcuni personaggi è totalmente inutile.

 

26) L’ albatross – Oltre la tempesta (White Squall)

Si ricalca a piene mani il canovaccio de L’attimo fuggente con una figura adulta che entra nel cuore dei suoi ragazzi come se fosse loro padre, nonostante la bontà delle sequenze in mare non si va oltre il teen drama convenzionale mentre la parte finale è fin troppo finta per non risultare stucchevole.

 

25) Legend

Prodotto e realizzato su commissione, può benissimo rientrare nel famoso ciclo “Fantastiche avventure” di un noto canale televisivo. Da notare comunque la buonissima prova attoriale di un giovane Tom Cruise e le scenografie non sono del tutto invecchiate (sicuramente meglio dell’Isola che non c’è di Hook). Adatto per una visione post pranzo di Natale.

 

24) Soldato Jane (G.I. Jane)

Quanta fatica deve sopportare una donna per essere alla pari di un uomo? Oltre al sudore e al sangue, per ottenere ciò che le spetta diritto (le pari opportunità) deve necessariamente maschilizzarsi. Interessante come si rifletta sul fatto che una questione delicata come questa venga semplicemente strumentalizzata per un ritorno d’immagine. Peccato davvero per tutta una serie di imperfezioni quali: eccesso di didascalismo; violenza gratuita, che non gli permettono di elevarsi come potenzialmente potrebbe.

 

23) Hannibal

Sequel nettamente inferiore rispetto al suo predecessore, ma comunque in grado di intrattenere grazie ad una regia che risalta i momenti di suspence. Hopkins ancora una volta dimostra la sua straordinaria capacità nel cucirsi addosso il ruolo. C’è tanta Italia grazie alla produzione di De Laurentiis.

 

22) The Last Duel

Citando uno storico telecronista sportivo: “Tutto molto bello”, tecnicamente inattaccabile con una ricostruzione d’epoca accurata e sequenze di duello messe in scena con tutti i crismi. Ma non si vive di sola forma: la struttura tripartita alla Rashomon non funziona, data la voluta mancanza di ambiguità e la mancanza di libera interpretazione da parte dello spettatore. Nella sostanza, infatti, non cambia praticamente nulla risultando all’atto pratico pressoché inutile. Le performance di Adam Driver e Jodie Comer sono ottime, meno quelle di Ben Affleck e Matt Damon (troppo caricate).

 

21) Tutti i soldi del mondo

Seguendo le regole del biopic canonico si riflette su quanto il mondo sia diventato sempre più una questione d’affari in cui tutto ha un prezzo, compresi gli esseri umani. La caratterizzazione di Getty senior spicca su tutte le altre grazie anche ad un’ottima interpretazione di Christopher Plummer che da scelta di ripiego si dimostra un vero e proprio asso nella manica. Messa in scena curata e minuziosa, peccato solamente per un paio di passaggi discutibili che si potevano benissimo evitare.

 

20) 1492 – La conquista del paradiso

Al 20esimo posto nella classifica dei film di Ridley Scott trova spazio 1492 – La conquista del paradiso. Uno dei viaggi più importanti della storia dell’umanità raccontato con il classico tono epico del suo autore reso tale anche grazie all’iconica colonna sonora composta da Vangelis. Dopo la scoperta si affronta il processo di colonizzazione con la prospettiva amara dell’essere umano a causa della sua avidità e violenza depaupera la natura incontaminata. Un Depardieu forse non troppo adatto nel ruolo e qualche romanzamento di troppo con tanto di villain “da cinefumetto” ridimensionano un’opera, comunque, degna di essere presa in considerazione.

 

19) The counselor – Il procuratore

Basta una sola scelta sbagliata per rovinare per sempre la propria vita e di chi ti sta vicino. Un cast delle grandi occasioni per una pellicola semplice nell’intreccio ma efficace nel contenuto. Ci si potrebbe aspettare più dinamismo per un prodotto di questo genere ma alcuni dialoghi sono ispirati e il modo in cui si elabora la sessualità non affatto banale.

 

18) Chi protegge il testimone (Someone to watch over me)

La storia d’amore non convenzionale tra un poliziotto e una testimone da proteggere è anche l’incontro tra due ceti sociali diversi e apparentemente inconciliabili. Un thriller equilibrato con una grande gestione della suspence. Interessante come Scott giochi con le aspettative dello spettatore potenzialmente ingannato dalle apparenze.

 

17) Alien Covenant

Tipico caso in cui la riuscita generale della pellicola è dovuta all’autore dietro la macchina da presa. Uno spettacolo visivo ben orchestrato con una regia briosa capace di alimentare ritmo e intrattenimento fino alla conclusione. Dal punto di vista contenutistico si nota una stanchezza generale del brand: pare infatti abbia esaurito tutto ciò che doveva dire, con situazioni e cliché collaudati e parecchio prevedibili. Alien Covenant trova, per questo motivo, spazio al 17esimo posto nella classifica dei film di Ridley Scott, ordinati dal peggiore al migliore. 

 

16) Prometheus

Nell’ambito della classifica dei film di Ridley Scott, al 16esimo posto c’è PrometheusLe domande che l’uomo si è sempre posto fin da quando ha avuto coscienza di sé rischiano di non avere risposte e se qualora ci fossero potrebbero essere deludenti. Ogni creatura di questo film fa i conti con la consapevolezza di una realtà ben al di sotto delle proprie aspettative, così anche per lo xenomorfo. La cornice visiva sempre al top, con effetti visivi semplicemente magnifici, ma non mancano nemmeno i soliti cliché narrativi.

 

15) Robin Hood

Per usare un linguaggio cinefumettistico, Robin Hood si può considerare a tutti gli effetti  un film di origini: la nascita della leggenda che tutti conoscono. Non si limita però a raccontare i fatti di un individuo, al contrario la geopolitica e lo spionaggio occupano uno spazio di rilievo, riflettendo sulla crisi della classe dirigente occupata a soddisfare i propri interessi personali. Ennesima conferma di un cineasta completamente a suo agio in un altro kolossal in costume magniloquente. Lady Marion emerge grazie ad una caratterizzazione scottiana al 100%.

 

14) Un’ottima annata – A good year

Un’ottima annata rappresenta una frizzante commedia sentimentale in cui si ricompongono tasselli del passato per ritrovare l’identità perduta nel benessere e nel materialismo. La ristrutturazione della tenuta di campagna è un’immagine azzeccata per mettere in scena questo concetto, le sequenze flashback sono sovrapposte al presente in maniera assai funzionale. Un arco evolutivo che mostra quanto l’apparenza non sia sinonimo di eleganza e, casomai ce ne fosse stato bisogno, Russell Crowe dimostra tutta la sua versatilità.

 

13) I duellanti

La classifica dei film di Ridley Scott si arricchisce anche di I duellanti, al 13esimo posto: esordio davvero convincente dove viene messo in scena in maniera tutt’altro che banale l’assurdità del senso malato dell’onore. Le sequenze di duello con la spada sono belle da vedere e la ricostruzione storica è di livello più che buono con gli attori protagonisti veramente azzeccati. A Cannes gli valse il premio come miglior opera prima alla presenza di Roberto Rossellini presidente di giuria.

 

12) Black Rain – Pioggia sporca

La trasferta giapponese non si limita alla classica lezione sull’accettare una cultura diversa ma diventa fondamentale per capire cosa vuol dire essere un poliziotto e quali responsabilità nascono dal rappresentare lo stato e come indossare la divisa non sia un privilegio che permetta di balzare le regole. Fantastico il significato dietro l’espediente narrativo delle banconote di dollari false, per un Black Rain in 12esima posizione.

 

11) Nessuna verità (Body of lies)

Ai piedi della top 10, nella classifica dei film di Ridley Scott, c’è Body of Lies. La controversa “questione dell’Iraq” ricca di strumentalizzazione da entrambe le parti, chi utilizza la propria fede religiosa per fare del male e l’occidente che dietro alla difesa dei propri valori gioca sporco sia con i propri alleati che con i suoi stessi “figli”, allo scopo di raggiungere strategici interessi. A pagarne il prezzo sono sempre le persone innocenti e questi uomini mandati sul campo con ambigue ragioni. Nessuno ne potrà mai uscire davvero vincitore, resta solamente il tempo per fasciarsi le proprie ferite.

 

10) American Gangster

Raccontando la vita di due individui si racconta la storia di un intero paese. Il sogno americano è sviscerato in maniera cruda e veritiera, due uomini che rappresentano altrettante entità caratterizzate da contraddizioni e ipocrisie. Sicuramente debitore della trilogia capolavoro di Francis Ford Coppola con qualche contaminazione di Heat – La sfida di Michael Mann seppur Scott mantenga il suo stile di regia. La società americana viene sottratta dalla sua patina propagandistica in un mondo in cui distinguere il bene dal male è praticamente impossibile.

 

9) Il genio della truffa (Matchstick Men)

Commedia brillantissima piena di ritmo e montaggio serrato, un gioco a scatole cinesi che tiene il pubblico attaccato allo schermo per poi scioccarlo con un finale da lasciare a bocca aperta. Un colpo di scena capace di sbigottire anche dopo una serie di visioni perché costruito con intelligenza e perfettamente contestualizzato, eppure riesce nell’impresa di non esserne dipendente, merito di una struttura ricca di sentimenti e tridimensionalità psicologiche.

 

8) House of Gucci

All’ottavo posto nella classifica dei film di Ridley Scott c’è House of Gucci. Ispirandosi a fatti realmente accaduti, il regista racconta un mondo fatto di sola apparenza, il lusso e lo sfarzo nascondono veleni, inimicizie e rancori, in un gioco al massacro dove sopravvive (?) chi si mantiene a galla a furia di doppie, triple facce. Un cast stellare e azzeccato in ogni singolo ruolo, in una cinica e realista parabola, dall’ascesa alla caduta, del capitalismo multinazionale. Date le frettolose e pretestuose critiche ricevute, può considerarsi già uno dei lungometraggi più sottovalutati e fraintesi del nuovo millennio.

 

7) Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto

Il modo migliore per rappresentare una sconfitta: senso di claustrofobia; mancanza di attimi di tregua (con il tempo cinematografico che dà la sensazione di mischiarsi al tempo effettivo); continui imprevisti uno dietro l’altro. La regia e il montaggio lavorano all’unisono mantenendo il livello di adrenalina altissimo. Lo spettatore si sente preso a pallate esattamente come i personaggi e nonostante l’azione sia spettacolare non c’è traccia di alcun trionfalismo o retorica militarista.

 

6) Il gladiatore

Chi ha stabilito che non si possa raccontare una favola dentro un contesto storico? Tutti gli aspetti che riguardano questo film, Il gladiatore, hanno profondamente cambiato il corso della storia cinematografica. L’essenza del cinema popolare, destinato a tutti senza che ciò influisca negativamente la qualità artistica, semplice non significa banale e lineare non è sinonimo di piattume. Paga sicuramente un debito di riconoscenza verso i kolossal del passato quali Ben-Hur e La caduta dell’Impero Romano.

 

5) Sopravvissuto – The Martian

L’ingegno umano messo al servizio del vero progresso, le migliori menti del pianeta si impegnano a costruire per il bene e la tecnologia è sviluppata per salvare vite e non per distruggerle. Superando i confini politici e territoriali i terrestri si possono rendere conto di avere più cose che li accumunano piuttosto che quelle che li dividono. Una messa in scena che non sbaglia un colpo, tecnicamente da antologia e con un attore protagonista (Matt Damon) che regala la performance più convincente della sua carriera: The Martian merita assolutamente il quinto posto nella classifica dei migliori film di Ridley Scott. 

 

4) Thelma & Louise

Al quarto posto tra i migliori film di Ridley Scott trova spazio Thelma & Louise. Strizzando l’occhio al genere western: si punta il dito su una società diseguale e ingiusta e le vittime non si possono difendere. Il deserto è ostile all’uomo quanto il nostro mondo è ostile alle donne. Sbalordisce per la lucidità e per la preveggenza con cui sia stato trattato un tema così delicato e non sempre ben approfondito nonché perennemente irrisolto. Capolavoro senza se e senza ma con un finale a dir poco iconico.

 

3) Le crociate – Kingdom of Heaven

Tutto quello che un film epico dovrebbe avere: personaggi carismatici intrepretati da un grande cast; tematiche profonde; grandi battaglie. L’assedio di Gerusalemme è da far studiare nelle scuole di cinema su come si realizza una sequenza d’azione. Regna equilibrio tra narrazione e combattimenti e la durata (facendo riferimento alla versione cinematografica) raggiunge la perfezione, ma l’aspetto più stimolante è la capacità dell’autore nel mettere in scena una realtà passata riuscendo a rappresentare la contemporaneità. Il fanatismo religioso dietro le crociate non è altro che la stessa strumentalizzazione sfoderata durante l’invasione dell’Iraq post 11 settembre. Le crociate – Kingdom of Heaven trova, per questo motivo, un meritato spazio nella terza posizione dei migliori film di Ridley Scott. 

 

2) Alien

Al secondo posto nella classifica dei film di Ridley Scott non poteva non essere presente Alien. Capolavoro imprescindibile della fantascienza. Oltre a garantire un solido intrattenimento si dimostra profondo nelle tematiche sviluppate: dall’incapacità dell’essere umano di capire che non può controllare la natura alla rappresentazione di una società americana dispari e in profonda crisi mediante un piccolo equipaggio. Già i titoli di testa fanno capire la genialità del prodotto, il resto è storia.

 

1) Blade Runner

Si giunge, finalmente, al primo posto nella classifica dei migliori film di Ridley Scott, con Blade Runner. La prova lampante che i film sono opere d’arte che hanno bisogno di studio e discussione anno dopo anno, raggiungendo lo status che può vantare oggi dopo aver conquistato l’attenzione degli addetti ai lavori e non solo. Più lo si guarda più si possono riscontrare chiavi di lettura diverse. Una pellicola che concentra su di sé tantissimi sottotesti e temi diversi tra loro: distopia; filosofia; spiritualità etc. Ogni aspetto è diventato iconico, stampato nelle menti di tutti e vivo in tutti i cuori. Non c’è nulla da fare, più lo si guarda più lo si ama.