Articolo pubblicato il 2 Aprile 2023 da Vittorio Pigini
Torna l’appuntamento del mese per i consigli dei 10 migliori horror da vedere in streaming, sulle principali piattaforme, nel mese di aprile.
I 10 Migliori film horror da vedere in streaming ad aprile sulle principali piattaforme
Spaziando dal gotico al torture-porn, dal thriller psicologico a quello investigativo, per non tralasciare possessioni, streghe e sette sataniche, si consigliano 10 film horror da vedere in streaming carichi di suspense.

The Visit, di M. Night Shyamalan – 2015 (AppleTv)
Undicesima opera del regista di culto di origini indiane M. N. Shyamalan che, dopo i pesanti buchi nell’acqua post “The Village”, torna alla ribalta con un horror indipendente (quasi 100mln$ di incasso al fronte dei 5 di budget) che sfrutta la tecnica del falso documentario per la prima volta nella sua filmografia.
La trama di “The Visit” narra di due fratellini Rebecca e Tyler che, con la madre divorziata che approfitta della cosa per una crociera con il suo nuovo compagno, vengono mandati a stare dai nonni per poterli conoscere per la prima volta, dopo tanti anni che la madre aveva troncato i rapporti con loro.
Inutile aggiungere come la peculiarità della filmografia di Shyamalan si farà sentire anche in questo caso, con i plot-twist sempre dietro l’angolo che impreziosiscono un racconto dell’orrore che fa perno sulla reale malattia e con lo spettro della vecchiaia che si fa sempre più asfissiante attraverso i trucchi funzionali del mockumentary.
Hostel, di Eli Roth – 2005 (Netflix)
Dopo 3 anni dal grande successo della sua opera prima “Cabin Fever”, il regista Eli Roth – celebre Orso Ebreo in “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino – torna dietro la macchina da presa con quello che rappresenta un forte esponente del torture-porn di inizio anni ‘2000.
L’horror diretto da Roth narra della spericolata vacanza degli statunitensi Paxton e Josh, alla ricerca di alcol, droga e quartieri a luci rosse per un InterRail in Europa. Quello che a tutti gli effetti sembrerebbe un road-movie divertente e demenziale, si trasformerà infatti in un thriller-horror violentissimo e ricco di sangue e squartamenti. D’altronde, lo stesso Quentin Tarantino parteciperà alla realizzazione di “Hostel” in qualità di produttore esecutivo (accreditato), sceneggiatore e montatore (non accreditato), lasciando a Roth di accrescere la sua nomea nel campo dell’horror.

Nosferatu il principe della notte, di Werner Herzog – 1979 (NOW)
Uno dei tanti esempi del perché i remake non vadano snobbati o emarginati a prescindere in quanto tali, “Nosferatu, il principe della notte” è il brillante rifacimento dell’immortale capolavoro di F. W. Murnau del 1922 “Nosferatu, il vampiro”.
Ottavo lungometraggio diretto dal regista tedesco Werner Herzog, l’horror del 1979 impreziosisce una filmografia tanto peculiare quanto acclamata, riportando su schermo la leggendaria figura del Dracula/Nosferatu – in particolare nel suo lato oscuro, assetato di sangue, ma anche di amore e passione – interpretato qui dall’odiato/amato collaboratore del regista Klaus Kinski.
Il Nosferatu di Herzog rimane un’esperienza sensoriale praticamente unica nel suo stile.
Benvenuti a Zombieland, di Ruben Fleischer – 2009 (TimVision)
Regista e produttore statunitense, all’età di nemmeno 30 anni Ruben Fleischer dimostrava alla sua opera prima del 2009 quello che poteva essere un nuovo ed interessante talento (poi sfociato in seguito in pellicole come “Venom” e “Uncharted”).
Seguendo l’ottima sceneggiatura della coppia Rhett Reese e Paul Wernick, il regista realizza con “Benvenuti a Zombieland” un instant-cult che ritratteggia in chiave comico-parodistica l’apocalisse zombie, con un’intelligente e brillante impostazione fumettistica che regala divertimento action e che strappa diversi sorrisi. Ottimo il prestigioso cast che vede Jesse Eisenberg nel ruolo del protagonista, supportato da Emma Stone e Woody Harrelson, registrando anche il divertente cameo di Bill Murray nel ruolo di…beh, sé stesso.

L’evocazione – The Conjuring, di James Wan – 2013 (Netflix)
Primo capitolo di quella che sarà poi una saga cinematografica di successo – che, al momento, registra 10 lungometraggi – “L’evocazione – The Conjuring” è il quinto film del regista di culto James Wan, già artefice di altre saghe di successo per il genere horror come per “Saw – l’enigmista” del 2004 e “Insidious” del 2010.
Con il film del 2013, James Wan omaggia molto cinema di genere specialmente degli anni ’70 (senza nemmeno il bisogno di citare “L’esorcista” di William Friedkin) e riadatta i racconti della reale coppia di ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren – interpretati dagli ormai iconici Patrick Wilson e Vera Farmiga – in una terrificante lotta tra le forze del bene e quelle del Male.
La vera storia di Jack lo Squartatore – From Hell, di Albert e Allen Hughes – 2001 (Disney+)
Tratto dalla graphic novel di Alan Moore – che ne ha insolitamente apprezzato la trasposizione – il thriller-horror diretto dai fratelli Hughes riporta su schermo la celeberrima figura del serial killer più famoso della storia, attraverso una visione cupa e degradante d’epoca vittoriana.
Johnny Depp riprende le vesti d’investigatore direttamente da “Sleepy Hollow” e si erge capitano di un grande cast, che svicola tra una Londra goticamente ben ricostruita, dove i vizi e la perdita di umanità si contrappongono all’era degli stravolgimenti politici e tecnologici.
Una visione cupa a tratti ipnotica e confusa dai fumi oppiacei quella di “La vera storia di Jack lo Squartatore” che, nello smarrimento, riesce a tenere viva una tensione duratura grazie al montaggio e ad un’ottima fotografia d’ombra, regalando anche diverse sequenze ben affilate.

The VVitch, di Robert Eggers – 2015 (Prime Video)
A dir poco folgorante esordio alla regia per il talento di Robert Eggers che, prima all’epica avventura in terra norrena con “The Northman” e precedentemente al capolavoro espressionista di “The Lighthouse”, colpisce e terrorizza critica e pubblico con questo classico dell’horror a tema stregoneria, registrando l’effettivo debutto di attrice per Anya Taylor-Joy quale protagonista.
Oltre che per le “alte” tematiche regalate dalla sceneggiatura dello stesso Eggers sul conflittuale ed indissolubile rapporto tra individuo e collettività, società e Natura, fede e superstizione, “The Witch” colpisce anche e soprattutto per la sua realizzazione tecnica. Mai abbandonato al brivido facile, l’opera fa immergere pienamente lo spettatore in un’atmosfera asfissiante e conturbante, esaltata dallo splendido comparto sonoro, dalla messa in scena tra fotografia e scenografia che fa solo eco alla perfetta regia di Eggers.
Crimson Peak, di Guillermo Del Toro – 2015 (NOW)
Del Toro omaggia i grandi registi e scrittori del gotico anche con un forte auto-citazionismo, inscenando un classico del genere coerente al suo immaginario della fiaba dark: una ghost story che suona i tasti gialli del thriller e quelli rosa (in questo caso cremisi) del romantico, trattando i temi degli affetti e della perdita sul ponte che separa l’Aldilà dal mondo dei vivi.
Orrore che rimane comunque predominante in “Crimson Peak”: dalle inquietanti visioni spettrali, i fiotti di sangue scarlatto e la meravigliosa scenografia della dimora che mozza il fiato in pieno stile del regista, che sprigiona una forza tanto ammaliante quanto asfissiante, da essere considerata come un altro protagonista della narrazione che accompagna l’affascinante trio attoriale composto da Mia Wasikowska, Jessica Chastain e Tom Hiddleston.

Ballata dell’odio e dell’amore, di Álex de la Iglesia – 2010 (AppleTv)
Super candidato ai premi Goya del 2011 – conquistando le 2 categorie di Miglior Trucco e Migliori Effetti Speciali sulle 15 nominations – e vincitore al Festival di Venezia sia del premio per la Miglior Sceneggiatura e sia del Leone d’Argento per la Miglior Regia, “Ballata dell’odio e dell’amore” è il 9° grande lungometraggio del regista spagnolo Alex de la Iglesia.
È un freak show tanto folle quanto grottesco, che narra lo scontro tra il Pagliaccio Triste e quello Allegro per la mano della bella trapezista Natalia. Sullo sfondo la guerra civile e la Spagna di Franco. Tra humor nero e melodramma, la pellicola è di sfuggevole collocazione, danzando sul terreno del gotico malsano e del romanticismo fino all’action-splatter, con un lato tecnico encomiabile che registra una messa in scena raccapricciante tanto quanto i folli personaggi in scena, una colonna sonora straziante ed una fotografia sempre in cerca di macabra bellezza.
Son, di Ivan Kavanagh – 2021 (RaiPlay)
Quinto lungometraggio del regista irlandese Ivan Kavanagh, “Son” è un teso thriller-horror dalla natura indipendente ma dalla resa – soprattutto tecnica- di rilevante spessore, con il peso “internazionale” dato dal cast del quale si fanno largo i personaggi interpretati da Andi Matichak (la Allyson Nelson della trilogia di “Halloween” diretta da David Gordon Green) ed Emile Hirsch (“Into the Wild” e “Killer Joe”).
Muovendosi nel campo horror dei film a tema setta satanica, l’opera di Kavanagh tratta le incongruenze nel rapporto familiare, specialmente tra madre e figlio, sul ruolo e sulla quantità necessaria di protezione verso quest’ultimo.
Laura vive infatti da sola con il figlio di 8 anni David e un giorno, mentre si accinge a dare la buonanotte al bambino, trova un gruppo inquietante di persone nella sua stanza. Chiamati i soccorsi, non vi sono tracce della loro presenza e nessuna prova viene ritrovata dalle indagini del poliziotto Paul, facendo credere che la donna si sia inventata tutto. Da quel giorno però David inizia ad accusare particolari malesseri molto problematici e Laura dovrà affrontare il proprio passato per poterlo salvare.