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Pixar: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

Pixar Animation Studios

Sin dalla sua nascita, la Pixar si è subito attestata come una delle case di produzione cinematografica più importanti del mondo. Nacque come reparto d’animazione della Lucasfilm, per poi diventare indipendente nel 1986 ed appartiene alla The Walt Disney Company dal 2006. In quasi 30 anni d’attività, essa ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di milioni di ragazzi in tutto il mondo e, nonostante una flessione negli ultimi anni, resta d’importanza capitale, da qui l’idea di stilare la classifica dei migliori film Pixar, dal peggiore al migliore.

La classifica dei film Pixar dal peggiore al migliore

Prima di passare alla classifica vera e propria, è bene specificare una cosa: questa classifica, come d’altronde tute le classifiche che vengono stilate, non è altro che un gioco. Nonostante esista un fattore oggettivo nell’analisi delle opere, discutere sulla posizione di un film rispetto ad un altro resta piuttosto inutile. Inoltre, risulta ancor meno sensato nel momento in cui si tratta della classifica di un regista o casa di produzione importante come la Pixar stessa, che ha sfornato in quasi 30 anni diversi capolavori e che ha prodotto pochissimi film che si possano definire davvero insufficienti. Detto questo, ecco di seguito la classifica dei film Pixar, dal peggiore al migliore.

26) Onward – Dan Scanlon (2020)

In ultima posizione nella classifica dei film Pixar dal peggiore al migliore troviamo un film recente, purtroppo morto sul nascere per colpa della pandemia e dell’uscita, lo stesso anno, di un altro film Pixar di altra caratura come Soul. Onward, che fu comunque candidato all’Oscar per il Miglior Film D’Animazione ai 93esimi Academy Awards – dove perse proprio contro Soul – è un film totalmente dimenticabile. 

 

Una trama che idealmente poteva risultare interessante, con magia, draghi e fantasy, che però viene portata avanti con un’estetica discutibile e che ha come unici elementi davvero buoni della storia, degli elementi triti e ritriti che vediamo con tutt’altra mano nelle opere Pixar precedenti. Un film che già non ricorda più nessuno e che era assolutamente evitabile.

25) Cars 2 – John Lasseter (2011)

25esima e penultima posizione per un altro film totalmente dimenticabile ed uno dei pochi davvero bocciati nella storia della Pixar. Cars 2 è un film davvero mediocre, che aveva dalla sua un elemento investigativo, di spionaggio ed a tratti quasi noir, che era di assoluto interesse, ma che viene portato avanti in maniera discutibile non solo perchè delle macchine che fanno tutte quelle azioni superano la stessa sospensione dell’incredulità, ma anche perchè rendere il personaggio di Cricchetto così importante e protagonista, è stato un buco nell’acqua

 

Ciò avrà forse funzionato con il pubblico dei più piccoli ma, in senso cinematografico generale, non funziona e distoglie troppo l’attenzione da quello che invece dovrebbe essere sempre il centro di Cars: le gare automobilistiche, che qui avevano anche un discreto potenziale.

24) Cars 3 – Brian Fee (2017)

Terzultima posizione nella classifica dei peggiori film Pixar per Cars 3, che si conferma così la peggior saga della storia della Pixar. Diretto non John Lasseter ma da Brian Fee, è certamente un passo avanti rispetto al capitolo precedente, con un ritorno alle origini, alla Piston Cup ed al rapporto tra Saetta McQueen e Doc Hudson. L’attenzione torna dunque sulle gare, il ruolo di Cricchetto torna ad essere secondario e si ragiona sulla carriera e la vita di McQueen e sul fatto che, arrivata la nuova generazione, forse sia meglio farsi da parte. 

 

L’idea ed il soggetto erano dunque molto interessanti ma la realizzazione, anche in questo caso, lascia a desiderare ed il film, per buona parte, risulta estremamente noioso. Può avere un futuro la saga? Mai dire mai, ma il consiglio è di lasciar perdere e concentrarsi su nuovi progetti originali.

23) Il Viaggio Di Arlo – Peter Sohn (2015)

Nel 2015 la Pixar decide finalmente di realizzare un film con i dinosauri protagonisti, invertendo quasi il ruolo tra essi e l’uomo, considerando il rapporto tra Arlo e Spot e toccando delle vette tecniche incredibili. Nonostante questo, Il Viaggio Di Arlo non va più in alto della 23esima posizione. Anche in questo caso, la noia è tanta, gli elementi tipici della Pixar tornano prepotentemente anche in questo film ma in maniera abbozzata e le citazioni a Il Re Leone sono fin troppo esagerate e palesi. In ogni caso, si tratta di un film che, soprattutto per i più piccoli, sarà di certo godibile e che ha davvero un comparto tecnico eccezionale.

22) Alla Ricerca Di Dory – Andrew Stanton, Angus MacLane (2016)

L’anno dopo Il Viaggio Di Arlo, la Pixar torna a trattare un mondo già esplorato nei suoi anni di gloria e lo fa realizzando il sequel di Alla Ricerca Di Nemo: In 22esima posizione troviamo infatti Alla Ricerca Di Dory, un sequel di cui non si sentiva assolutamente il bisogno e che mette davvero a dura prova la sospensione dell’incredulità da parte dello spettatore e tutte le scene all’interno del parco acquatico ne sono un perfetto esempio. Nonostante questo, il film è stato un grande successo, con un incasso di oltre un miliardo di dollari a fronte di 200 milioni di dollari di budget. Questo probabilmente non era assolutamente in dubbio, vista la base da cui si partiva e se l’obiettivo era di fare un film senza troppe ambizioni che portasse però un successo assicurato, l’obiettivo è stato raggiunto. La qualità dell’opera in sé, però, è discutibile.

21) Toy Story 4 – Josh Cooley (2019)

21esimo posto nella classifica dei film Pixar dal peggiore al migliore per Toy Story 4. A proposito di film nati con la consapevolezza di un incasso assicurato ma che lasciano a desiderare dal punto di vista artistico e qualitativo, nel 2019 arriva Toy Story 4. Un film di cui non si sentiva minimamente il bisogno, soprattutto dopo la perfetta chiusura della trilogia con Toy Story 3 e la quale storia risulta più adatta ad uno spin-off che ad un sequel, con l’arco narrativo di Forky abbastanza debole e con un finale legato a Woody delirante, che va contro tutto ciò che ci è stato raccontato ed insegnato nei capitoli precedenti. Nonostante questo, anche Toy Story 4 ha superato il miliardo di dollari d’incasso a fronte di 200 milioni di dollari di budget ed ha vinto l’Oscar per il Miglior Film Straniero ai 92esimi Academy Awards.

20) Luca – Enrico Casarosa (2021)

20esima posizione per un film Made In Italy, o quasi. Luca è infatti il primo lungometraggio di Enrico Casarosa, regista genovese che aveva già diretto il cortometraggio La Luna e che fa così ritorno a casa, nella sua Genova, raccontandoci la storia d’amicizia tra Luca, un mostro marino ed Alberto, suo coetaneo. Il film è di buona fattura e non annoia ma, anche in questo caso, ha il sapore di un’occasione sprecata, con il mondo marino che poteva certamente essere esplorato di più e meglio e che, purtroppo, fa fin troppo leva sui soliti cliché dell’Italia che tanto piacciono agli americani. Un buon film che rischia però di finire nel dimenticatoio.

19) Lightyear – Angus MacLane (2022)

in 19esima posizione, nella classifica dei peggiori film Pixar, c’è una grande occasione persa. Lightyear, l’ultimo film della Pixar e diretto da Angus MacLane, va sì ad attingere ad uno dei brand più importanti e redditizi della storia della Pixar e del cinema, ma lo fa con delle idee e non con il mero obiettivo di incassare. Lightyear infatti, nasce dalla volontà di creare uno spin-off della saga ed andare ad approfondire il personaggio di Buzz Lightyear, colui che ispirò il giocattolo che conosciamo bene. 

 

L’idea era interessante ed apriva le porte alla Pixar per molti altri spin-off interessanti e perfetti per giocare con i generi – oltre a questo film di fantascienza, un film western sul personaggio di Woody sembrerebbe perfetto – eppure il film non è riuscitissimo ed anzi, risulta abbastanza banalotto. Inoltre, Lightyear ha incassato 222 milioni in tutto il mondo a fronte di 200 milioni di dollari di budget, diventando un flop assoluto, il terzo peggior flop nella storia della Pixar dopo Onward e Il Viaggio Di Arlo. La speranza è che questi sequel, con delle buone idee, possano continuare ad essere prodotti, ma non è assolutamente scontato che accada.

18) Ribelle – Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell (2015)

Anche in questo caso, vale un po’ il discorso fatto per Onward, Il Viaggio Di Arlo o Luca: creare un nuovo universo Pixar che però, senza sequel o spin-off e data la fattura opinabile, finisce per essere dimenticato. Ribelle è un altro buon film, con una tecnica tra l’altro notevole, ma che lascia abbastanza indifferenti e che difficilmente viene citato dai fan della Pixar. Certo, sta sicuramente un gradino più in alto dei film sopracitati, ma lascia un po’ l’amaro in bocca, nonostante i 538 milioni di dollari incassati

17) Cars – John Lasseter (2006)

Per la 16esima posizione, dobbiamo tornare indietro di qualche anno, per la precisione al 2006, quando John Lasseter decide di dirigere il primo capitolo della saga di Cars. Il film, che incassò 461 milioni di dollari con un budget di 120 milioni, è stato sì un successo ma anche il primo film di una trilogia non riuscita, certamente la peggiore mai realizzata dalla Pixar. Se dei suoi sequel abbiamo già parlato, Cars è certamente superiori ed è un buon film, di certo non insufficiente ma che, visto anche il periodo storico in cui uscì, non ha assolutamente retto il confronto con gli altri prodotti Pixar

 

Ciò che resta nell’immaginario è però certamente la sequenza iniziale e la qualità con cui vengono girate determinate scene di corsa. Per il resto, si tratta di un film con una struttura molto classica e che, in certi frangenti, tende anche ad annoiare. Di certo, se c’è un capitolo di questa trilogia che va recuperato, è proprio questo.

16) Red – Domee Shi (2022)

Candidato al premio Oscar per il Miglior Film D’Animazione ai 95esimi Academy Awards, Red di Domee Shi è un altro nuovo tassello all’interno dell’universo Pixar ma, in questo caso, si tratta di un film molto più riuscito, nonostante non abbia incontrato i favori di buona parte di pubblico e critica e sia stato un flop al botteghino. Nonostante questo, si tratta di un film vitale, pieno di energia e con citazioni alla cultura ed al cinema orientale che, chi le saprà cogliere, non potrà non apprezzare. 

 

Un film che affronta sì un argomento già trattato più volte in casa Pixar, come la crescita e l’adolescenza – in questo caso specifico poi, di una ragazzina – ma che qui lo fa in maniera comunque originale, sapendo gestire bene i tempi tra comicità, azione ed il classico momento familiare da lacrimuccia. Un ottimo esordio per la regista cinese naturalizzata canadese, regista in precedenza del bellissimo cortometraggio Bao.

15) Monsters University – Dan Scanlon (2013) 

Nell’entrare nei piani alti della classifica dei film Pixar c’è Monsters University, del 2013. Dopo il successo di Monsters & Co. del 2001, nel 2013 Dan Scanlon dirige il suo prequel, ovvero Monsters University. Il film ci racconta di come Mike e Sullivan, da grandi rivali, sono diventati amici al college e già in questo, come in altre circostanze, abbiamo problemi di continuità rispetto al primo capitolo del 2001, se consideriamo il fatto che ci veniva detto che i due si conoscevano da ben prima. 

 

La continuità è sì un problema, ma il film si lascia assolutamente guardare, è divertente e non annoia, con molte prove da superare ed informazioni interessanti che vanno ad approfondire la storia della Monsters & Co. e del mondo dei mostri. Certo, non è assolutamente al livello del suo predecessore, ma la scelta di fare un prequel e non un sequel è stata una scelta intelligente ed è un film che piacerà a molti, soprattutto ai più piccoli.

14) Coco – Lee Unkrich, Adrian Molina (2017)

Nell’ultima fase della Pixar, Coco è certamente uno dei migliori film realizzati. Vincitore di due premi Oscar per Miglior Film D’Animazione e Miglior Canzone ai 90esimi Academy Awards, Coco ha incassato 807 milioni di dollari su un budget di circa 200 milioni. Il film si ispira a El Dia De Los Muertos, la festività messicana in ricordo dei defunti, che fu anche vittima di una controversia dovuta al fatto che la Walt Disney Company tentò di registrare la frase come marchio commerciale. In ogni caso, si tratta di un ottimo film, in pieno stile Pixar, con un turbinìo di emozioni e colori ed una grande colonna sonora, che trova il suo climax nel finale e nella canzone Remember Me.

13) Soul – Pete Docter, Kemp Powers (2020)

A proposito dell’ultima fase della Pixar, se Coco è un ottimo film, Soul è invece eccezionale, quasi ai livelli dei grandi classici che hanno reso la Pixar grande in passato. Il film, vincitore di due premi Oscar per il Miglior Film D’Animazione e la Miglior Colonna Sonora ai 93esimi Academy Awards, non è stato un vero successo commerciale solamente per via del periodo storico in cui è uscito, ovvero in piena pandemia Covid, ma ciò non toglie nulla alla sua qualità assoluta.

 

Dopo diversi passi falsi e buoni film non originali, Soul è un ritorno alla maturità, ad un film adulto in cui i più piccoli possono certamente trovare elementi interessanti e per cui non si annoieranno durante la visione, ma adatto davvero ad ogni tipo di spettatore. Insomma, un film coraggioso, sia per tematiche che per il periodo in cui è stato fatto uscire, che merita assolutamente di essere visto da tutti.

12) Alla Ricerca Di Nemo – Andrew Stanton, Lee Unkrich (2003)

Ed ecco il primo vero grande classico Pixar della classifica. Alla Ricerca Di Nemo, che vinse il premio Oscar per il Miglior Film D’Animazione ai 76esimi Academy Awards, è stato un successo assoluto, che con i suoi 871 milioni di dollari, nel 2003 è stato secondo per incassi solo a Il Signore Degli Anelli – Il Ritorno Del Re, stabilendo anche un record nel weekend d’apertura in Nord America, guadagnando ben 70 milioni di dollari e rimanendo nella top10 nazionale per 11 settimane. Un film che quindi ha segnato un’epoca, in un momento storico in cui la Pixar non sbagliava un colpo e ci regalava pellicole incredibili una dopo l’altra. Basterebbe la scena iniziale – horror a tutti gli effetti – per rendersi conto di come Andrew Stanton e Lee Unkrich fossero in stato di grazia. Un classico.

11) Ratatouille – Brad Bird, Jan Pinkava (2007)

Tra i migliori film della Pixar trova spazio sicuramente Ratatouille. Qualche anno dopo Alla Ricerca Di Nemo, un altro autore importantissimo nella storia della Pixar e dell’animazione come Brad Bird dirige, insieme a Jan Pinkava, l’ennesimo successo di pubblico e critica: Ratatouille. Vincitore del premio Oscar per il Miglior Film D’Animazione agli 80esimi Academy Awards, Ratatouille ha incassato 623 milioni di dollari ed è considerato ancora oggi uno dei migliori film di sempre della Pixar. 

 

 

Il suo giocare sul rapporto tra uomo e ratto – animale che, come pochi altri al mondo, è odiato dagli esseri umani per estetica e sporcizia – è, già di per sé, molto interessante anche nel riflettere su come non dobbiamo avere paura di ciò o di chi in realtà non conosciamo, ma il film vince nel trattare anche, per la prima volta, il mondo della cucina. La scena finale in cui il critico culinario Anton Ego prova la cucina di Remy ed essa lo rimanda indietro a quando era piccolo ed ai suoi ricordi d’infanzia è già storia ed è di una potenza unica.

10) Toy Story 2 – John Lasseter, Lee Unkrich, Ash Brannon (1999)

Il primo titolo che accede alla top10 di questa classifica è Toy Story 2. Va detto: Toy Story è e resta il brand più forte di tutta la Pixar e, nonostante questo suo secondo capitolo non sia il migliore della saga, ha una potenza nei personaggi, nel mondo che viene raccontato e nella scrittura ispirata e quasi impeccabile che la Pixar aveva in quel periodo, che non si può non mettere in alto in questa classifica. Toy Story 2 è quasi un film on the road, una corsa contro il tempo per salvare Woody, piena di idee e meraviglie. 

 

Dalla scoperta del passato di BuzzWoody, a nuovi personaggi come Jessie, Stinky Pete e Bullseye, fino al negozio di giocattoli di Al che, mostrato poi dal punto di vista dei nostri protagonisti, appare più grande che mai e quindi come un vero e proprio sogno per ogni bambino. Toy Story 2 è stato, all’epoca, il terzo film d’animazione con il maggior incasso di sempre, dietro solamente a Il Re Leone e Aladdin e si trova in decima posizione solamente perché la Pixar è riuscita a toccare vette qualitative ancor più alte, certamente non per demeriti del film.

9) Gli Incredibili 2 – Brad Bird (2018)

In nona posizione c’è un titolo che probabilmente farà discutere, ma Gli Incredibili 2 è uno dei sequel più belli che siano mai stati realizzati. L’impresa era ardua, considerando non solo il livello del film originale, ma anche i sequel che erano stati prodotti dalla Pixar fino a quel momento: da Alla Ricerca di Dory ai sequel di Cars, nulla aveva convinto fino in fondo. Gli Incredibili 2 colpisce invece nel segno, riesce a modernizzare ed attualizzare la sua storia, giocando anche con il rapporto non solo tra uomo e donna ma anche e soprattutto tra moglie e marito, con una proposta di lavoro che arriva solamente ad Helen, mentre Bob deve restare a casa, dovendo sì badare ai figli ma anche vedersela con la noia e, addirittura, la depressione

 

In tutto questo, il concetto di illegalità dei supereroi, che richiama quasi Watchmen – l’originale capolavoro di Alan Moore, non il pessimo film di Zack Snyder – che rende il film una spy story estremamente interessante, con momenti addirittura noir, che non si possono non amare. Il consiglio è dunque quello di vedere il film senza pregiudizi legati al fatto che sia un sequel, pensando solamente a godersi l’opera.

8) Gli Incredibili – Brad Bird (2004)

Nonostante la qualità assoluta del suo sequel, Gli Incredibili resta un passo avanti, banalmente anche per il solo fatto di aver inventato questi personaggi e questo mondo. Il film, che ai 77esimi Academy Awards vinse l’Oscar per il Miglior Film D’Animazione, è stato l’ennesimo successo commerciale della Pixar, con 631 milioni di dollari incassati, in un periodo in cui erano in grado di mettere insieme grandi successi economici e qualità assoluta. 

 

Qualità soprattutto di scrittura, perché è vero che a livello di animazioni la Pixar è sempre stata eccellente, un film di sole animazioni non può vivere ed ha bisogno di una storia potente da raccontare. Gli Incredibili è tutto questo, è un film con una storia interessante, che analizza lo stereotipo del supereroe ma, allo stesso tempo, ci racconta una storia familiare e di una famiglia a tratti disfunzionale. Tutto questo, senza rinunciare all’azione, con una grande regia e con delle animazioni che fanno godere lo spettatore. Un classico e caposaldo della storia Pixar.

7) A Bug’s Life – John Lasseter, Andrew Stanton (1998)

In settima posizione troviamo invece un film che sembra essere stato dimenticato dai più. A Bug’s Life è il secondo lungometraggio della Pixar, datato 1998, che venne candidato agli Oscar per la Miglior Colonna Sonora di Randy Newman ma non al Miglior Film D’Animazione, semplicemente perché questa categoria ancora non esisteva e furono in primis proprio i primi lavori della Pixar a far capire all’Academy che era il momento di introdurla, nonostante resti una categoria che, va detto, ha poco senso di esistere.

 

A Bug’s Life non è un film complesso, non si pone obiettivi alti come poteva accadere con Soul o altri film che citeremo tra poco, ma è l’elogio della semplicità. A Bug’s Life è un film semplice, un racconto lineare che ha come punto di forza assoluto la voglia di spaccare il mondo che aveva la prima PIxar, che qui ci regala un mondo straordinario, coloratissimo, dove anche una foglia o una goccia d’acqua, se viste con una prospettiva diversa rispetto a quella cui siamo abituati, possono diventare strumenti utili o ostacoli. Le idee fanno la differenza e questo film ne è pieno zeppo, in ogni singola inquadratura. Un film da recuperare e riscoprire.

6) Toy Story 3 – Lee Unkrich (2010)

Ed ecco che in sesta posizione tra i migliori film della Pixar torna un capitolo della saga di Toy Story. Toy Story 3 è la chiusura perfetta di una trilogia che, se non ci fosse stato il quarto capitolo, sarebbe stata un assoluto capolavoro. Si tratta di un film on the road anche in questo caso, un’avventura all’interno di un asilo, pieno d’inventiva e che, soprattutto, affronta la crescita di Andy ed il ruolo che i giocattoli ricoprono adesso nella sua vita, ora che sta per andare al college.

 

 

Una riflessione meravigliosa che trova nel suo doppio finale – prima nell’inceneritore e poi con Bonnie – due tra i momenti più toccanti nell’intera storia della Pixar. Il film ha vinto due premi Oscar, per il Miglior Film D’Animazione e per la Miglior Canzone, oltre ad essere nominato addirittura – addirittura non per la qualità del film, visto che sono candidature sacrosante, ma conoscendo il modus operandi dell’Academy – per la Miglior Sceneggiatura Non Originale ed il Miglior Film agli 83esimi Academy Awards. Si trattò anche di un successo assoluto, con un incasso di oltre un miliardo di dollari, dovuto ovviamente anche al fatto che i fan attendevano ormai da 11 anni un terzo film del brand

5) Up – Pete Docter, Bob Peterson (2009)

La quinta posizione è un’altra che probabilmente farà discutere, perché molti lo avrebbero voluto più in alto. Up non si trova fuori dal podio per demeriti ma solamente per l’eccelsa qualità della Pixar, visto che si tratta comunque di un film meraviglioso che ha, nel flashback del suo protagonista Carl, uno dei momenti più belli e strazianti nella storia della Pixar. Anche in questo caso, la Pixar si è portata a casa due premi Oscar per il Miglior Film D’Animazione e la Miglior Colonna Sonora agli 82esimi Academy Awards, segnando inoltre dei record: il film infatti è stato il miglior esordio di sempre per un film Pixar in Italia ed è diventato, con 731 milioni di dollari, il terzo miglior incasso della Pixar nel mondo dopo Alla Ricerca Di Nemo e Toy Story 3

 

È certamente un film stupendo che però, nella sua seconda parte, sta fin troppo sul filo con un Carl, che ha ben 78 anni, capace di fare azioni veramente poco credibili per un uomo della sua età. Per carità, si tratta di un piccolo dettaglio che di certo non va a rovinare la visione ma, a questi livelli, ogni piccolo dettaglio può determinare una posizione in più o in meno in classifica.

4) Monsters & Co. – Pete Docter, David Silverman, Lee Unkrich (2001)

Ai piedi del podio troviamo il quarto lungometraggio Pixar, un capolavoro che, seguendo la linea dei loro primi lavori, Fa della semplicità il suo punto di forza. Come già detto per A Bug’s Life infatti, anche Monsters & Co. non ha una trama particolarmente arzigogolata, ma riesce a dipingere un mondo fantastico, dove le idee regnano sovrane e dove il solo concetto dei mostri che, per produrre energia, devono spaventare i bambini – da qui la paura che i bambini hanno di avere il mostro sotto al loro letto o nell’armadio – e che essi vengano raggiunti tramite queste porte temporali, è assolutamente geniale e vincente. 

 

Allo stesso tempo, è stupendo il rapporto di Mike e Sullivan con la piccola Boo, bambina che finisce nel mondo dei mostri e che si trova in pericolo, minacciata soprattutto dal villain del film, il geco Randall. Dunque, uno dei punti di forza della Pixar è indubbiamente questo: creare un mondo fantastico con al suo interno degli elementi reali, che richiamano il nostro quotidiano, le nostre paure o i nostri sogni più nascosti, con una sorta di Realismo Magico al contrario. Il film vinse inoltre un premio Oscar per la Miglior Canzone ai 74esimi Academy Awards ed incassò, a fronte di 115 milioni di budget, 562 milioni di dollari.

3) Inside Out – Pete Docter, Ronnie Del Carmen (2015)

In terza posizione tra i migliori film della Pixar troviamo, nonostante la qualità di Coco, Gli Incredibili 2 e Soul, l’ultimo vero capolavoro della Pixar e cos’è che ha davvero fatto la differenza? Esatto, come già detto in precedenza, la chiave sono sempre le idee. Questo film aveva già vinto in partenza, pensando al suo soggetto, ma ha poi trovato la forza di realizzare e mettere in atto quelle idee, rendere reale ciò che viveva solo nella fantasia dei suoi autori. Inside Out è una riflessione stupenda sulla crescita, su quanto sia difficile l’adolescenza, sui rapporti che una giovane ragazza può avere con i suoi genitori e, soprattutto, su come nella vita serva piangere, serva un momento di tristezza per poter poi trovare lo slancio ed essere felici ed appagati.

 

 

Tutto questo, alternando momenti di vita vera della nostra protagonista Riley e dei suoi genitori Jill e Bill, con momenti all’interno della loro mente, dove le loro emozioni sono dei veri e propri personaggi che devono, nonostante le loro evidenti differenze, collaborare per il bene della piccola  Riley. La scena dell’addio a Bing Bong poi, è una scena che metterà a dura prova anche il più duro degli spettatori, che non potrà non lasciarsi andare e piangere. Il film ha vinto il premio Oscar per il Miglior Film D’Animazione agli 88esimi Academy Awards ed ha incassato 851 milioni in tutto il mondo, di cui addirittura 27 in Italia, dove è diventato il film Pixar che ha incassato di più nel paese.

2) Toy Story – John Lasseter (1995)

Medaglia d’argento per un film a dir poco epocale. Toy Story ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’animazione e del cinema tutto. Si tratta infatti del primo film della storia realizzato totalmente in CGI, che vinse un premio Oscar Speciale ai 68esimi Academy Awards, visto che la categoria per il Miglior Film D’Animazione ancora non esisteva – nacque nel 2002, ben sei edizioni più tardi. Il film riuscì inoltre ad incassare 394 milioni di dollari su circa 30 milioni di budget, il New York Times lo ha inserito nella sua lista dei migliori mille film di sempre, mentre l’American Film Institute lo ha inserito al 90esimo posto nella classifica dei 100 migliori film statunitensi di sempre.

 

Basterebbero i numeri per incoronare un film così importante eppure, se Toy Story ha avuto questo successo ed è entrato così tanto nell’immaginario collettivo, il merito non è solamente dovuto all’innovazione ma alla indiscutibile qualità del film. Anche in questo caso, si tratta di una storia estremamente semplice ma la sola idea di realizzare un film in cui i giocattoli prendono vita e realizzarla poi in questo modo, totalmente in CGI nel 1995 – non si esagera poi così tanto se si sottolinea come, nel 2023, escano film del MCU con una CGI gestita in maniera assolutamente peggiore – è vincente, oltre ad una caratterizzazione di ogni singolo personaggio fatta così a pennello. Toy Story è un capolavoro ed avrebbe meritato anche la prima posizione, se la Pixar non avesse realizzato anche un altro film.

1) WallE – Andrew Stanton (2008)

Toy Story avrebbe meritato la prima posizione nei film migliori della Pixar. Molti altri film avrebbero probabilmente meritato una posizione più alta. Eppure, al primo posto nella classifica dei migliori film Pixar può esserci un solo film e quel film è WallE. Esso ha vinto l’Oscar per il Miglior Film D’Animazione agli 81esimi Academy Awards ed ha incassato, su 180 milioni di budget, circa 533 milioni di dollari. Questi numeri sono utili per le statistiche ma non potranno mai spiegare la qualità incredibile di questa pellicola. La qualità delle animazioni non è stata citata spesso in questa classifica ma solamente perché la Pixar, da questo punto di vista, è sempre stata clamorosa, ma qui è impossibile non sottolinearne la qualità. Si è riusciti a rendere espressivo un protagonista che è, a tutti gli effetti, un robot muto, che riesce però ad avere delle espressioni facciali da far strabuzzare gli occhi. Inoltre, se Toy Story  ha una qualità pazzesca ma, per forza di cose, a livello grafico risulta un po’ datato, WallE è più attuale che mai, sia graficamente che, soprattutto, nei suoi contenuti. Infatti, il film sembra criticare la società consumista e menefreghista in cui viviamo, ma lo faceva nel 2008, ben 15 anni fa


Si trattava dunque di un monito, di un messaggio che mandava a tutti e che, come i personaggi all’interno del film, anche gli uomini nel mondo reale non hanno saputo cogliere o, ancor meglio, non hanno voluto cogliere per meri interessi personali, a discapito del collettivo. Un protagonista robot per sottolineare come, alla fin fine, fosse più umano lui degli uomini stessi e che, a differenza loro, trova l’amore, emozione che uomini così non potranno mai davvero provare in tutta la loro vita. Un capolavoro assoluto, un film adatto a tutti e che, più di qualsiasi altro, sottolinea un concetto ripetuto spesso dagli addetti ai lavori o da chi è interessato, ma che continua comunque a non essere così chiaro: l’animazione non è un genere, l’animazione è una tecnica. WallE ne è l’esempio perfetto e la Pixar ci ha regalato così un film stupendo, che verrà ricordato ancora a lungo, sperando che riescano a tornare a questi livelli e regalarci altre incredibili emozioni.