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Recensione – The Mandalorian 3×03 (Il Convertito)

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Prosegue la recensione della terza stagione di The Mandalorian, con un articolo dedicato al terzo episodio della nota serie ambientata nell’universo di Star Wars, disponibile su Disney Plus ogni mercoledì. Di seguito, un breve riassunto della trama e la recensione della nuova puntata di The Mandalorian.

La trama della puntata 3×03 di The Mandalorian

In seguito al bagno nelle Acque Viventi Din Djarin è finalmente redento, e insieme a Bo-Katan lascia le miniere di Mandalore; inoltre quest’ultima decide di nascondergli l’esistenza del Mitosauro, per mano di cui il Mandaloriano è quasi morto (seppure non ne abbia memoria). Mentre sono in viaggio nello spazio, la coppia viene attaccata da dei caccia-tie che distruggono il castello di Bo-Katan. Per cui i personaggi sono costretti a rifugiarsi dal Clan dei Mandaloriani da cui Din è stato cacciato.

 

Come promesso, il Mandaloriano consegna la prova della sua redenzione all’Armaiola (un campione delle Acque Viventi), e così viene nuovamente accettato dai suoi simili. Anche Bo-Katan diviene parte del clan, dato che è entrata anch’ella nelle Acque Viventi per salvare Din dall’attacco del mostro marino, ed è dunque purificata dalla sua precedente condotta. Nel frattempo, sul pianeta di Coruscant, il Dottor Pershing viene perdonato dalla Nuova Repubblica, per i crimini commessi durante il regime imperiale.

 

Tuttavia, ammesso nel Programma “Amnistia” è sorpreso di trovare anche Elia Kane, la quale aveva in precedenza servito sotto il comando di Moff Gideon nell’Impero Galattico. Entrambi sembrano essersi “convertiti”, ma Pershing non intende abbandonare il suo vecchio progetto sulla clonazione degli organi umani, seppure la teoria sia stata bandita dalla Nuova Repubblica. Kane lo convince ad agire di nascosto e gli offre il suo aiuto. I due riescono a rubare il materiale necessario al Dottore, ma l’uomo viene successivamente tradito dalla donna e consegnato agli ufficiali della Repubblica.

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La recensione della puntata 3×03 di The Mandalorian

Sin da subito è evidente che la terza puntata della terza stagione di The Mandalorian abbia un minutaggio più lungo delle precedenti. Questo è dovuto sicuramente alla divisione delle trame narrative, che da una diventano due. La puntata, infatti, non è incentrata esclusivamente sul personaggio di Mando, bensì devia l’attenzione spostandosi per tutta la fase centrale della narrazione sul pianeta di Coruscant. In quest’ambientazione metropolitana, già ampiamente conosciuta in Star Wars, conosciamo i co-protagonisti dell’episodio: Pershing e Kane.

 

In conclusione di puntata si deduce che questi due personaggi saranno importanti nella trama che si dipanerà nei prossimi episodi della serie. La resa visiva di Coruscant è a dir poco straordinaria, a sottolineare il celebre impianto tecnico della serie (che rappresenta il suo punto di forza sin dagli esordi in streaming). Indubbiamente, la CGI è nettamente migliorata rispetto alle prime puntate della prima stagione rilasciata nel 2019.

 

Laddove il ritmo dell’episodio, rispetto al precedente, subisce un rallentamento che porta talvolta ad annoiare lo spettatore (vedasi l’aumento di scene di dialogo statiche piuttosto che sequenze d’azione dinamiche), la narrazione viene intessuta di temi potenzialmente interessanti. L’elemento cardine, in tal senso, risiede nel concetto scientifico e “pionieristico” della clonazione umana. Nella puntata, infatti, non mancano le riflessioni a riguardo. Fin dove può spingersi l’uomo? Qual è la gravità di tale creazione? Ragionandoci, non si è tanto distanti dai concetti anacronistici espressi nella nota serie “Black Mirror“.

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