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Rocky e Creed: la classifica dei film dal peggiore al migliore

Rocky e Creed: la classifica dei film

La saga di “Rocky” è probabilmente l’evento cinematografico sportivo più importante della storia del cinema, diventata iconica come poche saghe al mondo. La cosa è dovuta al fatto che ogni capitolo non è semplicemente un altro incontro, ma un vero e proprio insegnamento di vita che mostra le fatiche di un uomo che deve approcciarsi con ciò che si impara dalla crescita, dalle occasioni sia vitali che distruttive ed dai rapporti con i familiari, dopo aver iniziato dal basso.

Dopo un’intensa vita giunta alla vecchiaia, il testimone è stato passato con “Creed“, sia spin-off che sequel dei film con Sylvester Stallone che passa la palla a Michael B. Jordan, recentemente arrivato al terzo capitolo che sarà solo l’inizio di altre grandi ambizioni. Per questo, dopo le classifiche di figure iconiche come gli X-Men o il trio di Aldo, Giovanni e Giacomo, ecco la classifica di tutti i film di Rocky e Creed che vanno dal peggiore al migliore.

9) “Rocky IV” (1986) di Sylvester Stallone

Per ogni grande regola, c’è un eccezione ed il quarto capitolo è l’unico film non riuscito. Nonostante un inizio interessante che mostra il pregiudizio dell’America nei confronti dei Russi e la volontà di Apollo Creed del non accettare la vecchiaia che avanza, l’opera mette da parte qualsiasi critica sociale e le sfumature dei personaggi per concentrarsi unicamente nello scontro tra Rocky e Drago, tradendo quello spirito che era il punto di forza della saga e contraddicendo la stessa critica rivolta ad Apollo nella prima mezz’ora. Inoltre, anche nella volontà di voler criticare l’America, l’opera non riesce a trovare il giusto equilibrio nell’attaccare entrambe le nazioni e finisce per diventare un involontario strumento di propaganda.

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8) “Creed III” (2023) di Michael B. Jordan

Il primo film della saga in cui Sylvester Stallone ha dalla sua un’ottima scrittura del villain Dame, il quale è il ritratto di chi ha perso anni di vita ed ha un risentimento così grande che quest’ultimo viene  sfogato direttamente sul ring, creando un ottimo contrasto con Adonis Creed. A tal proposito, l’idea di trasformare lo scontro di pugilato (la cui messa in scena è ispirata agli anime) nella trasposizione visiva del senso di colpa, trovando un rapporto tra il dialogo ed i pugni sul ring, è davvero intelligente. Peccato per la mancata caratterizzazione del nuovo rapporto con Viktor Drago e di alcune ripetitività nella struttura della storia, ma il prodotto finale è decisamente dignitoso.

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7) “Creed II” (2018) di Steven Caple Jr.

Il discorso dell’eredità continua in questo secondo capitolo della nuova saga, il quale mostra un importante lato della paura dell’altezza delle aspettative, paura che si trasforma in impulsività che si tuffa nei dolori del passato. Oltre a questo lato particolare di Adonis, l’altro elemento assolutamente convincente è l’evoluzione di Ivan Drago ed il rapporto con suo figlio, nel quale viene mostrata la volontà di non essere più disprezzati come individui dei ceti bassi, mostrando un’incredibile empatia con dei personaggi che il quarto capitolo dei film con Rocky non era assolutamente riuscito a raggiungere.

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6) “Creed” (2015) di Ryan Coogler

L’inizio del passaggio di consegne è al momento il migliore dei film con Adonis Creed, specialmente per la sua intensa forza nel cercare di raccontare il pregiudizio nei confronti delle persone che non hanno scelto una loro posizione, ma vogliono combattere per arrivare ad una scalata che dimostri che il loro valore è lo stesso di tutti gli altri che lottano per andare avanti. L’idea della lottà, della forza di volontà, viene riflessa anche nella splendida caratterizzazione di Rocky Balboa, qui arrivato alla vecchiaia ma che, nonostante tutto, riesce a trovare un’altra ragione di vita che dimostra che ogni secondo è degno di essere vissuto, anche se le persone cambiano e la sofferenza può aumentare.

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5) “Rocky III” (1982) di Sylvester Stallone

Diversamente dal capitolo successivo, questo terzo film è incredibile per come assume l’estetica del respiro reaganiano per apparire commerciale, ma in realtà si discosta ampiamente da questa idea: Rocky, diventato ormai ricco e famoso, si adagia sugli allori e non prende seriamente nemmeno uno scontro importante come quello con Clubber Lang. Il film riflette sulla dimenticanza delle proprie origini, tanto che alla prima difficoltà Rocky non sa cosa fare e ci vorrà la forza di volontà di Apollo e Adriana per ricordare che si ricomincia sempre dal basso, esaltando quella fatica e quella forza che non può essere ritrovata dal numero di macchine che si possiede. La comparsa di Hulk Hogan sembra una perdita di tempo, ma in realtà è una satira per mostrare l’idea deleteria del mondo dello spettacolo.

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4) “Rocky II” (1979) di Sylvester Stallone

Il primo sequel in assoluto del mondo concepito da Sylvester Stallone si concentra sull’importanza del sostegno delle persone che si hanno accanto, mostrando che anche la più importante passione non vale nulla se l’anima dei personaggi viene privata dei loro affetti, enfatizzando la distruzione della sofferenza. Tuttavia allo stesso tempo viene mostrata l’evoluzione della rinuncia a quello che si ama, nel cammino di un uomo che fa di tutto per ricucire tutti i propri limiti, mentre dall’altro lato la rabbia della sconfitta di Apollo Creed mostra quanto le delusioni possono invece spingere a tirare fuori il peggio di noi. Un tocco di classe è la corsa con i bambini, la quale evidenzia anche la responsabilità di essere un punto di riferimento che viene gradualmente mostrata dall’inizio dell’opera.

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3) “Rocky Balboa” (2006) di Sylvester Stallone

Nessuno avrebbe scommesso sull’idea di fare tornare Rocky sul ring a 60 anni, cosa ironica dal momento che anche i personaggi dell’opera dubitano delle azioni del personaggio. Eppure Stallone finisce il suo arco narrativo da protagonista con una splendida rappresentazione della ripresa di un uomo che si ricorda che è possibile vivere al massimo anche durante la vecchiaia, sottovalutata da molti nell’opera. Straordinaria è la contrapposizione con il pugile antagonista, il quale è invece un giovane che non ha mai incontrato delle sfide importanti, a differenza di Rocky che si affida alla saggezza dell’esperienza, ricordandosi del piacere di fare del bene alle persone e scontrandosi anche con le paure del futuro del figlio.

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2) “Rocky V” (1990) di John G. Avildsen

Ci vuole fegato per mettere da parte un campione e la decisione di Sly è incredibile, portando Rocky ai suoi limiti più umani e dimostrando la grandezza del valore che un uomo può avere anche stando in panchina. Infatti gli inseguimenti ossessivi verso il passato sono visti in maniera negativa, tanto che il protagonista si dimentica della sua famiglia, creando uno straordinario contrasto che evidenzia i danni della mancanza di affetto, seppur involontaria, nei confronti di un figlio costretto quasi a crescere da solo. In questa fierezza della vita, il film evidenzia tutto il marciume del mondo della boxe quando il denaro vince sul buon senso persino delle persone con cui si è stretti un legame, creando quello che è il sequel più coraggioso e meno scontato che la saga abbia mai avuto.

la classifica dei film di Rocky

1) “Rocky” (1976) di John G. Avildsen

E al primo posto non poteva non esserci il capolavoro che ha dato inizio a tutto, dando un volto al sogno americano che però, per la prima volta nella storia, non si concentra sul raggiungimento dell’obiettivo, ma sulla fatica e sulla volontà che una persona impiega a raggiungerlo. L’opera denuncia l’America che dovrebbe essere il ritratto delle occasioni ma che non ha alcun problema nel sottovalutare gli individui che non sono famosi, mostrando le frustrazioni di chi nella vita si sente vuoto, mentre altri invece, come lo stesso Rocky, riempiono questi vuoti mantenendo la dignità e l’amore verso chi se lo merita. Nessun opera come “Rocky” ha mai dimostrato al mondo che l’importante nella vita è sapere incassare i colpi della vita e riuscire a rialzarsi, qualunque sarà il risultato finale.

Creed e Rocky: dal peggiore al migliore