Sono passati quasi trent’anni da Dracula morto e contento, l’ultimo film di Mel Brooks, il regista e interprete che per anni ha fatto ridere il pubblico mondiale con le sue parodie. Quando si trovava sul fronte durante la seconda guerra mondiale era solito intrattenere la sera i compagni dell’esercito stremati dopo una giornata di battaglia. La sue vena comica si riversò poi nell’audiovisivo a partire dalla serie televisiva degli anni Sessanta Get smart che era una satira del genere spionistico. Dopo pochi anni è diventato il re della parodia di Hollywood, ottenendo la stella della Walk of Fame nel 2010. Ecco una classifica di tutti i suoi film dal peggiore al migliore con un chiaro invito a (ri)scoprirli tutti.
11) Il mistero delle dodici sedie, 1970
Si parte con il film peggiore di Mel Brooks: Il mistero delle dodici sedie; secondo lungometraggio di Mel Brooks tratto da un romanzo. Un burocrate caduto in disgrazia dopo la Rivoluzione russa scopre che la suocera ha nascosto tutti i suoi averi in una delle dodici sedie della sala da pranzo, ora sparse per la Russia e ha inizio così il viaggio. Pur essendo un Mel Brooks agli albori si possono già notare quelli che sono i caratteri comuni della sua filmografia come le trame bizzarre e tendenza a interpretare dei personaggi, anche se qui fa la breve parte di un contadino pazzo. La gag però dopo un pò diventano reiterate quindi la visione non è del tutto scorrevole, seppur sia un film assolutamente da coonsigliare.
10) Dracula morto e contento, 1995
L’ultimo film di Brooks con la sua firma alla regia lo vede coprotagonista insieme ad un altro re della comicità: Leslie Nielsen. Mel, insieme all’attore di “Una pallottola spuntata” riesce a riscrivere in chiave comica, l’opera di Bram Stoker da cui sono stati tratti svariati film. La comicità mi mischia con il grottesco regalando un film pieno di scene memorabili anche grazie alla performance superba di Nielsen nei panni del Conte Dracula. Il film non è così brillante come altre parodie di Mel Brooks, si percepisce una certa stanchezza, ma chiude degnamente la sua filmografia.
9) Per favore, non toccate le vecchiette, 1968
Titolo originale The producers, primo lungometraggio di Mel Brooks che poi lo adattò in un musical per Broadway, con più di 2500 repliche e vincitore di un Tony Award. Tra i protagonisti figura il compianto Gene Wilder, amico di Mel Brooks e interprete della maggior parte dei suoi film. Due produttori mettono in scena al teatro il peggior copione mai scritto diretto dal peggior regista in circolazione. Il risultato? Una commedia che celebra Hitler. Le sequenze musicali dove si inneggia il dittatore sono la parte più divertente del film che solo dall’incipit promette qualcosa di clamoroso.
8) La pazza storia del mondo – Parte 1
All’ottavo posto nella classifica dei film di Mel Brooks c’è La pazza storia del mondo – Parte 1. Il titolo è già uno scherzo: non c’è nessuna parte due per ammissione dello stesso Brooks. Una carrellata dei maggiori eventi della storia, a partire dalla Preistoria fino alla Rivoluzione Francese, ovviamente tutto secondo la mente di Mel Brooks.
Questo è sicuramente il film più demenziale di Brooks e chi non ama quel tipo di commedia, potrebbe non apprezzarlo molto. Rimangono comunque indelebili alcune scene, come quella in cui Mosè fa cadere una delle tre tavole della legge, diventando quindi dieci o quella delle vergini vestali che indossano i cartelli di divieto di accesso. Curiosità: nella versione originale la voce narrante è di Orson Welles.
7) Balle spaziali, 1987
Ecco in classifica il primo film che parodizza il genere, in questo caso quello della fantascienza, in particolare cult come Star Wars e Star Trek. Bill Pullman e RickMoranis si affronteranno in un’improbabile battaglia per la salvezza della galassia che trascinerà chiunque in fragorose risate. Rick Moranis, celebre comico di quegli anni (Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, Ghostbusters) che interpreta Lord Casco Nero, chiaro riferimento a Darth Vader. La forza che diventa lo sforzo e il cui detentore e il grande Yogurt. Non può che promettere bene.
6)L’ultima follia di Mel Brooks, 1976
Mai titolo più azzeccato. Senza dubbio Mel Brooks ha fatto una follia dirigendo e interpretando un film muto (Silent movie il titolo originario). E qual è la trama? Ovviamente quella di un produttore presenta agli studios la sceneggiatura di un film muto. Mel Brooks prende come riferimento le commedie slapstick di Hal Roach, Mack Sennett e Buster Keaton. Tra i molti giochi umoristici del film c’è il fatto che l’unica parola udibile in sonoro del film, “No!“, è pronunciata da Marcel Marceau, il famoso mimo; ciò è valso al film l’inserimento nel Guinness dei primati come film sonoro con il minor numero di parole. Per chi non è però abituato alla visione di film muti potrebbe però avere difficoltà a seguire il film e questa è forse la sua unica pecca.
5) Alta tensione, 1977
Gli amanti di Hitchcok non possono non adorare questa parodia di alcuni dei film del grande maestro. Solo Brooks riesce a rendere comiche scene cult come la doccia di Psyco, le vertigine de La donna che visse due volte e gli inseguimenti di Intrigo internazionale. Qui Brooks stesso è il protagonista e interpreta uno psichiatra che viene chiamato a dirigere “l’istituto psiconevrotico per gente molto molto nervosa”. Un ottimo esempio di parodia che non prende in giro ma che anzi rende omaggio a uno dei maestri del cinema. Si può notare infatti l’estrema cura nell’emulare le scene dei film originali.
4) Che vita da cani! , 1991
Uno dei film forse più sottovalutati ma al tempo stesso uno dei più intelligenti di Mel Brooks. La storia dell’uomo più ricco d’America che scommette di essere in grado di resistere senza soldi in un quartiere malfamato. Il film più serio della sua filmografia ma che al tempo stesso non si esime dal far sorridere in molti momenti non facendoci dimenticare chi lo dirige. Sicuramente il film più politico dove Brooks critica i ceti più ricchi. Quello dei senzatetto dove si ritrova a vivere è un mondo di folli ma al tempo stesso più umano di quello da cui provieene.
3) Mezzogiorno e mezzo di fuoco, 1974
Ai piedi del podio nella classifica dei film di Mel Brooks c’è Mezzogiorno e mezzo di fuoco: questo fu il film che portò Mel Brooks alla consacrazione. Un procuratore vuole costruire una ferrovia e inizia a saccheggiare la città per far scappare i cittadini. Così l’eroe, lo sceriffo, è un nero ed i banditi, approfittatori della povera gente, le proveranno tutte per vincere la loro battaglia, ma lui, all’apparenza non proprio rassicurante, riuscirà ad aver la meglio. Un film che ragiona sul razzismo oltre che a fare una ricostruzione molto realistica del periodo Western e che contiene una gag più divertente dell’altra. La rivisitazione di un genere, quasi sacro per gli americani, che riesce a mettere alla berlina una moltitudine di stereotipi regalando un divertimento scatenato e piacevolmente assortito.
2) Robin Hood – Un uomo in calzamaglia, 1993
Uno dei cult degli anni Novanta che ha ridicolizzato la figura drammatica dell’eroe in calzamaglia. Robin Hood torna dalle Crociate, scopre che le sue terre sono state prese dallo sceriffo di Ruttingham e mette insieme una squadra di svampiti che vanno a comporre “gli allegri compagni della foresta” . Contiene al suo interno decine e decine di gag che, quando vanno a segno, scatenano copiose risate. Complice un adattamento italiano che, facendo i salti mortali, è riuscito nella difficile impresa di non snaturare eccessivamente i dialoghi originali, le sferzanti battute e le straripanti situazioni, citazioniste e non, si susseguono senza sosta.
1) Frankenstein Junior, 1974
Il film migliore di sempre non si può non citare Frankenstein Jr, fresco di ritorno al cinema grazie all’evento targato Nexo Digital: mpossibile non dare la medaglia d’oro al capolavoro assoluto di Mel Brooks che allo stesso tempo sbaraglia la concorrenza di tutti i film comici mondiali. Gene Wilder nei panni del dottore, Marty Feldman in quell i Igor (che si pronuncia rigorosamente Aigor). Una coppia che segna l’immaginario collettivo di moltissime generazioni e che tutt’ora riesce a far ridere praticamente tutti, grazie ad una serie di sketch e battute immortali.