Il 12 marzo, data della cerimonia degli Oscar 2023 è sempre più vicina. In attesa di scoprire chi si porterà a casa la tanto ambita statuetta, poniamo l’attenzione su una specifica categoria, quella per il Miglior Film Straniero (oggi Miglior Film Internazionale) ed andiamo a vedere quali sono i 10 migliori film che l’hanno vinta in questi decenni di storia, in attesa di scoprire se quest’anno sarà la Germania ad aggiudicarsi il premio o ci sarà un colpo di scena. Quella che segue è dunque una classifica che ha l’obiettivo di consigliare dieci titoli da recuperare o rivedere assolutamente, non di recensirli in toto e, nonostante si tratti di dieci posizioni, l’ordine non è così importante visto il livello altissimo delle opere consigliate.
10) Z – Costa Gavras (1969)
Decima posizione per il vincitore della 42a edizione degli Oscar, in grado di battere, tra gli altri, La Mia Notte Con Maud di Eric Rohmer. Z di Costa Gavras, prima ed unica vittoria per l’Algeria in questa categoria, è un meraviglioso thriller che ci parla del potere, di come si manifesta, come si esercita e come riesca ad insinuarsi nella società, ma anche dell’importanza della verità e del lottare per essa. Film fenomenale che, nonostante siano passati più di 50 anni, risulta attuale ancora oggi.

9) Una Separazione – Asghar Farhadi (2011)
Nona posizione per un film molto più recente, vincitore dell’ 84a edizione degli Oscar.
Una Separazione è forse il vero capolavoro di un grande regista come Asghar Farhadi, che riesce a regalare il primo Oscar della sua storia all’Iran, per poi replicare 5 anni più tardi con Il Cliente.
Questo film ci racconta l’attualità, la quotidianità e di come un singolo e semplice evento possa andare a stravolgerla e stravolgere la vita intera di una persona, giocando sempre tra realtà e finzione, vero e falso, con un finale potentissimo.

8) Dersu Uzala – Akira Kurosawa (1975)
Ottava posizione per il maestro Akira Kurosawa che, dopo aver già vinto questo premio nel 1950 con Rashomon, riesce a replicare ben 25 anni dopo. Dersu Uzala è un film che Kurosawa sognava di girare sin dall’inizio della sua carriera, avendo letto i libri di Vladimir Klavdievic Arsen’ev in giovane età e che arriva in un momento importante nella vita del regista, dopo il suo tentato suicidio di pochi anni prima. Un ritorno alla vita anche grazie alla proposta russa di adattare queste storie a lui tanto care, proponendosi di produrre l’intero progetto e motivo per cui Dersu Uzala, che si aggiudica la statuetta in occasione della 48a edizione degli Oscar, non la vince per il suo Giappone ma proprio per l’URSS.

7) Effetto Notte – Francois Truffaut (1973)
Settima posizione per uno dei padri della Nouvelle Vague, Francois Truffaut, che riesce ad aggiudicarsi la statuetta alla 46a edizione degli Oscar battendo, tra gli altri, Fiore Di Carne dell’allora debuttante Paul Verhoeven.
Effetto Notte è una vera e propria lettera d’amore che Truffaut scrive in onore del cinema e della magia del set, da cui egli non sa staccarsi in nessun modo. “I film sono più armoniosi della vita” è ciò che disse al suo attore feticcio Jean Pierre Leaud durante le riprese. Frase che descrive perfettamente l’essenza di uno dei migliori film di un regista fondamentale come Truffaut e che regala una nuova statuetta alla Francia che, ad oggi, detiene ben 12 statuette.

6) Amour – Michael Haneke (2012)
Sesta posizione per un film più recente, il capolavoro di Michael Haneke che all’85a edizione degli Oscar riesce ad aggiudicarsi la seconda statuetta nella storia dell’Austria.
Amour è un film crudo, asettico, che fa male per quanto realistico e per il modo in cui riflette sulla malattia, sull’età che avanza e contro cui niente e nessuno potrà mai far nulla, oltre che con uno dei finali più belli degli ultimi 30 anni. Un vero capolavoro, sicuramente difficile da digerire ma imprescendibile.

5) Il Fascino Discreto Della Borghesia – Luis Bunuel (1972)
Per la quinta posizione dobbiamo tornare agli anni ’70 quando, durante la 45a edizione degli Oscar, Luis Bunuel si aggiudicò la statuetta in rappresentanza però non della Spagna ma della Francia. Il regista surrealista per eccellenza che però, se si vanno ad analizzare le sue opere, è sempre molto attaccato alla realtà che lo circonda, con cui si confronta e che tenta di analizzare attraverso le sue opere dove non mancano amare risate ed il suo pessimismo di fondo ed in cui sembra che a tratti sia difficile distinguere il sogno dalla realtà stessa. Il Fascino Discreto Della Borghesia ne è un perfetto esempio.

4) Parasite – Bong Joon Ho (2019)
Ed ecco che con la quarta posizione si giunge alla vittoria più recente con Parasite, film che ha letteralmente riscritto la storia di questo premio alla sua 92a edizione aggiudicandosi, oltre a questa prima statuetta per la Corea Del Sud, anche il premio per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura.
Oltre ai premi, importanti ma relativi, il film di Bong Joon Ho è però davvero un capolavoro, lo è gia adesso e lo sarà ancor più tra qualche decennio. Se c’è ancora qualcuno che non lo conosce, questa è l’occasione giusta per recuperarlo.

3) 8 E Mezzo – Federico Fellini (1963)
Terza posizione per uno dei film più importanti della storia del cinema. Probabilmente non esiste persona, sicuramente cinefilo, che non abbia visto o almeno sentito parlare di 8 E Mezzo di Federico Fellini, che vinse questo premio alla 36a edizione degli Oscar – contro, tra gli altri, Il Coltello Nell’Acqua del giovane Roman Polanski – e che ne riuscirà a vincere da solo ben 4, a riprova di come il cinema italiano, un tempo, dominasse a livello mondiale.
Questo film e l’interpretazione di Marcello Mastroianni sono storia del cinema, una storia ancora oggi studiata e citata da tutti, un film che riflette sull’inadeguatezza dell’uomo che deve vedersela con la complessità dell’esistenza e del presente. Capolavoro senza tempo.

2) Come In Uno Specchio – Ingmar Bergman (1961)
Al secondo posto uno degli svariati capolavori di Ingmar Bergman, capace di vincere ben 3 Oscar – ovvero tutti i tre Oscar vinti dalla sua Svezia – e che, in questo caso, si aggiudicò il premio durante la 34a edizione degli Oscar, bissando il successo dell’anno prima con La Fontana Della Vergine.
Come In Uno Specchio è una riflessione che Bergman ha fatto spesso nella sua filmografia, quella sulla figura di Dio, che qui però prende la forma della malattia e dell’instabilità mentale della sua meravigliosa protagonista Harriet Andersson. Film meraviglioso che forse, pensando agli altri incredibili film girati dal maestro svedese, resta fin troppo poco citato.

1) Indagine Su Un Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto – Elio Petri (1970)
Al primo posto uno dei film più importanti della storia del cinema italiano e mondiale. Indagine Su Un Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto si aggiudica la statuetta – battendo un regista già citato in precedenza, Luis Bunuel ed il suo Tristana – alla 43a edizione degli Oscar per un’Italia che, non dimentichiamolo, resta la nazione più vincente di sempre in questa categoria, con 14 vittorie. Un film ancora oggi di un’attualità disarmante e con un Gian Maria Volontè clamoroso, che ribadisce a tutti come sia stato uno dei 3 o 4 migliori attori della storia del cinema.
Film che parla del potere, dello Stato e di chi lo rappresenta, frenetico e che lascia col fiato sospeso dall’inizio alla fine e con una colonna sonora firmata da Ennio Morricone semplicemente indimenticabile.
Elio Petri resta uno dei migliori registi non solo della storia del cinema italiano ma mondiale che, purtroppo, la gente sembra stia dimenticando. Va sfruttata quindi l’occasione per recuperare non solo questo film ma anche le altre sue opere come, tanto per citarne una, Todo Modo. Non ci sarà da pentirsene.
