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Recensione – Aftersun, l’esordio alla regia di Charlotte Wells su MUBI

La recensione di Aftersun

Distribuito nelle sale cinematografiche britanniche il 18 novembre 2022 mentre in Italia è disponibile nella piattaforma digitale MUBI a partire dal 6 gennaio 2023. Presentato alla “Settimana internazionale della critica” durante la settantacinquesima edizione del Festival di CannesScritto e diretto da Charlotte Wells mentre il cast è composto da: Paul Mescal, Francesca Corio, Celia Rowlson-Hall, Sally Messham, Harry Perdios, Spike Fean e Ruby Thompson. 

La trama di Aftersun, film d’esordio di Charlotte Wells

Di seguito la trama ufficiale di Aftersun, diretto da Charlotte Wells:

 

Sophie, una ragazzina di undici anni, con suo padre Calum, trascorrere le vacanze in una località balneare in Turchia, dove passano le giornate a nuotare, giocare a biliardo e a godersi la compagnia l’uno dell’altra. I due vanno molto d’accordo e la loro sintonia li rende complici: Calum in compagnia di sua figlia riesce a essere la versione migliore di se stesso, mentre lei sente che con il genitore con sé tutto è possibile. Mentre l’adolescenza di Sophie prende piede, Calum cerca di nasconderle la sua lotta contro il peso della vita al di fuori della paternità. Vent’anni dopo, i teneri ricordi dell’ultima vacanza di padre e figlia diventano un ritratto potente e straziante del loro rapporto, mentre Sophie cerca di riconciliare il padre che conosceva con l’uomo che non ha mai conosciuto.

 

 

 

 

La recensione di Aftersun, disponibile su MUBI

Le vacanze estive sono il contesto perfetto per raccontare questa fase tanto importante, si vivono i momenti più spensierati, episodi che rimangono indelebili nelle menti. Un periodo breve, limitato, ma proprio per questo motivo ha un significato più grandeL’estate è la stagione del sole e dell’acqua, è la stagione in cui i corpi si mostrano. Scaturisce una naturale curiosità nel vedere la chimica scaturita dal contatto fisico, mediante le mani e la bocca. Quei comportamenti non sono più così repellenti e imbarazzanti come potevano sembrare dalla prospettiva precedente. Oltre a cambiare le percezioni cambiano anche le volontà, non si cerca più protezione sotto l’ala genitoriale ma cresce il desiderio di trascorrere sempre più tempo in autonomia, di frequentare una nuova cerchia. Ma lo spettatore non è coinvolto nelle sequenze solamente attraverso gli occhi di Sophie, la pellicola infatti presenta numerosi “riflessi”: l’acqua, la videocamera, lo specchio etc. Le immagini seppur rappresentate nella loro realtà non permettono di comprendere a pieno la verità della situazione.

 

 

 

 

I pregi di Aftersun, film presentato a Cannes 75

Per una figlia che intraprende un percorso in salita c’è un padre che nello stesso momento prosegue in una lenta ed inesorabile discesa. Il rapporto con sua figlia pare ricco di complicità e affetto; eppure, il suo vuoto interiore è alquanto profondo consumandolo in uno stato depressivo che degenera nell’autolesionismo. Un uomo smarrito, forse schiacciato da una paternità arrivata troppo presto, forse traumatizzato dalla sua esperienza di figlio. Un uomo sospeso, mosso di qua e di là senza una direzione precisa esattamente come lo sono i paracadutisti in cielo: le immagini parlano e ci descrivono lo stato d’animo corrente. Un lungometraggio essenziale nei dialoghi, nelle comparse, nel luogo. Un racconto intimo, personale ma allo stesso modo universale. L’insieme è fluido come le acque del mare o della piscina in cui i nostri protagonisti si tuffano. Non si rinuncia alla tecnica, messa al servizio della riflessione e del concetto. Un quadro agrodolce di un‘esistenza ricca di sfumature, emozioni, limiti ed esperienze che cambiano la vita, nel bene e nel male.

Voto:
4/5
Andrea Boggione
4.5/5
Christian D'Avanzo
4/5
Emanuela Di Pinto
5/5
Gabriele Maccauro
5/5
Bruno Santini
4/5
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Generi:

PRO