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I tormentoni e i momenti più iconici del 2022

mercoledì: spin-off possibili per la serie netflix di Tim Burton

I tradizionali bilanci di fine anno sono ormai una tassa agrodolce ed obbligata da pagare. Tra classifiche per cercare di richiamare tanto i migliori film e i più grandi successi, quanto i peggiori lungometraggi e gli imperdonabili scivoloni delle flop – soprattutto per cercare di tenere vivo un dibattito che possa continuare a portare nuova linfa al settore cinematografico e non solo – ormai in tempo social diviene obbligatoria un’altra tassa da pagare: quella dei tormentoni più tormentanti dell’anno appena concluso, particolari momenti sul piccolo e grande schermo, ma anche e soprattutto off-screen.

 

Di seguito si elencheranno alcuni dei momenti, a tema cinematografico e televisivo, divenuti più iconici e che hanno caratterizzato nel bene e nel male questo 2022.

 

Effetto Nostalgia: grandi ritorni e quel bagaglio che si chiama “infanzia” 

Forse più degli anni scorsi, il 2022 è stato fortemente caratterizzato dal cosiddetto “Effetto Nostalgia”, non riferendosi ovviamente solo all’ultimo film di Mario Martone (selezionato a gareggiare per l’Italia alla prossima edizione dei Premi Oscar, poi scartato in fase di shortlist). Già dal primo giorno dell’anno, tutti gli amanti della saga di Harry Potter hanno potuto spendere più di qualche lacrima alla visione dell’attesissima Reunion di HBO Max (Sky Cinema e Now in Italia) in “Harry Potter 20º anniversario – Ritorno a Hogwarts”.

 

La Nostalgia del 2022 non si è certo fermata qui però. A tornare sono state infatti molte saghe ormai penetrate nell’immaginario collettivo e nella cultura pop: soprattutto dal cast di “Jurassic World – il dominio”, al ritorno appunto ad Hogwarts anche in “Animali Fantastici – i segreti di Silente”; gli ultimi capitoli di due saghe amate anche nel campo dell’horror come quelli sulla maschera dei Michael Myers in “Halloween Ends” e quella del Ghostface in “Scream”; senza dimenticare il peculiare finale di saga (?) attuato da “Matrix Resurrection” a quasi 20 anni di distanza dal terzo capitolo che, a suo modo, incarna e nello stesso momento si prende gioco all’ennesima potenza proprio di questo “Effetto Nostalgia”.

 

Si segnalano anche i grandi ritorni di due film evento che, a distanza di decenni, sanno ancora come far emozionare il pubblico, come “Top Gun: Maverick”, a 36 anni dal prequel di Tony Scott, e “Avatar: la via dell’acqua”, a 13 anni di distanza dal primo capitolo diretto sempre da James Cameron.

Nel 2022 sono stati distribuiti poi in Italia film che l’effetto nostalgia l’hanno fatto provare direttamente al rispettivo regista, intento a raccontare la propria infanzia, giovinezza o comunque in stile semil-biografico la propria esperienza personale. Ed è così che titoli (su tutti) come “Licorice Pizza” di Paul Thomas Anderson, “The Fabelmans” di Steven Spielberg e “Belfast” di Kenneth Branagh hanno saputo rispecchiare attraverso la loro opera la nostalgia dello stesso regista.

 

Top Gun e Avatar: scontro tra titani al botteghino

Appena citati non si può non spendere giusto due parole sui due film che si stanno contendendo – anche a forza di miliardi al botteghino (ripetiamo “miliardi”) – lo scettro di “Film Evento del 2022”.

 

Ovviamente si sta parlando di “Top Gun: Maverick”, diretto da Joseph Kosinski con Tom Cruise che riprende il ruolo di protagonista con Pete Mitchell, e del secondo capitolo della saga ambientata su Pandora con “Avatar: la via dell’acqua” diretto sempre da James Cameron. Il primo è stato infatti un enorme successo di critica e pubblico, superando 1.4mld$ al botteghino mondiale, arrivando quasi in punta di piedi – forte sì del successo cult del prequel del 1986 – per il quale nessuno poteva mai prevedere un piglia tutto così totale e prorompente. Lo “scettro” è stato infatti stretto con assoluta scioltezza da Tom Cruise e squadra fino all’iceberg del mese di dicembre, quando nelle sale ha iniziato a farsi largo gli occhialini 3D del nuovo kolossal di James Cameron.

 

Notizia recente è infatti quella per cui “Avatar: la via dell’acqua” ha superato il Miliardo di dollari al botteghino mondiale già nelle sue prime 2 settimane di uscita nelle sale (solo 6 film nella storia del cinema ci sono riusciti) e non ha alcuna intenzione di fermasi qui. D’altronde, la caccia al record d’incasso rimane un vecchio pallino per la saga fantascientifica, dando vita (ancora sostanzialmente in voga) ad un estenuante gara al sorpasso tra “Avatar” del 2009 e “Avengers: Endgame” del 2019, con il nuovo secondo capitolo che sembra avere tutte le carte in tavola per provare a raggiungere (e chissà) il suo predecessore.

 

Rimane che questo scontro tra titani con questi due film evento e mattatori assoluti del botteghino ha infiammato il 2022, con la cerimonia dei Premi Oscar che potrebbe spingere ad assegnare lo Scettro.

 

House Of The Dragon e Gli Anelli Del Potere: duello all’arma bianca anche sul piccolo schermo

Se non proprio titani, il 2022 è stato anche caratterizzato dalla corsa (o meglio dai primi passi) di due prossimi giganti dello streaming, che già hanno saputo far ampiamente parlare di loro: la tanto discussa “Il signore degli anelli: gli anelli del potere” di Prime Video e “House of the dragon” di HBO.

 

Un duello all’arma bianca già di per sé preannunciato sotto svariati punti di vista. Innanzitutto dalle rispettive premesse di essere chiamate entrambe a raccogliere un’eredità a dir poco opprimente (da questo punto di vista una maggiormente sfortunata rispetto all’altra) nel cercare di rilanciare 2 franchise fantasy particolarmente amati dal grande pubblico: il primo quello dalla fresca memoria de “Il trono di spade”, l’altro – che non è mai sbiadito nel corso dei decenni – che vede la sua scintilla premonitrice nella storica trilogia de “Il signore degli anelli” di Peter Jackson. Premesse turbolente soprattutto in riferimento a quest’ultimo franchise con l’immancabile (purtroppo in questi casi) campagna denigratoria a causa dei primi poster, delle prime immagini promozionali e anche degli stessi teaser trailer, macchiati della “poca coerenza” con il materiale cinematografico di partenza e soprattutto cartaceo; “House of the dragon” parte invece un po’ in sordina, riuscendo a recuperare ampio consenso solamente con le immagini dei primi trailer a ridosso del rilascio streaming. Anche quest’ultimo aspetto risulterebbe infatti determinante, data l’uscita delle prime puntate nelle relative piattaforme quasi in contemporanea, avviando anche l’inevitabile passa parola nel pubblico principalmente diviso tra i due schieramenti.


Trattandosi ovviamente della prima stagione risulta anche impossibile poter decretare chi tra le due serie evento abbia riscosso il risultato migliore; sicuramente quella ambientata nei Sette Regni porta a casa un primo punto a favore, con le 2 nominations ai Golden Globes 2023 tra cui Miglior Serie Drammatica, lasciando (anche inaspettatamente) la sua rivale a bocca asciutta.

 

Coreografie e assoli di chitarra: Netflix se la suona e se la balla

Rimanendo nel campo del piccolo schermo, soprattutto Netflix ha saputo regalare in particolare due momenti nei suoi prodotti che non possono sicuramente passare inosservati, data la loro strabordante viralità.

 

Con il primo di questi ci catapultiamo direttamente al mese di luglio, quando uscì il finale della quarta stagione di “Stranger Things” intitolato “Capitolo Nove: il piano”. Senza il bisogno di alcun spoiler sulla trama, durante l’episodio uno dei personaggi della serie si ritrova a suonare in un’atmosfera decisamente “metallara” il brano del 1986 dei Metallica Master of puppets. La sequenza in particolare è a dir poco epica, la serie è già popolare e l’esecuzione di un brano tanto celebre è stato il mix perfetto per un vero e proprio tormentone. La sequenza è divenuta in pochissimo tempo virale anche nei social di chi non aveva ancora iniziato a vedere “Stranger Things”, impazzando i video di molti emulatori che, a loro modo, avevano piacere a replicare il brano in tutti i modi possibili, con gli stessi Metallica che si sono detti onorati del coinvolgimento nell’episodio in questione.

 

La serie ideata dai Duffer Brothers è un successo planetario che con l’ultima stagione ha superato il miliardo di ore di visualizzazione; tuttavia, qualche mese più tardi un’altra serie si è “intromessa” nel successo di luglio. Il 23 novembre infatti viene distribuita sempre da Netflix la prima stagione di “Mercoledì”, la nuova serie TV incentrata sull’omonimo personaggio della Famiglia Addams, diretta anche dal regista Tim Burton. Parlando di iconicità e viralità, forse “Mercoledì” è stato il prodotto (non solo televisivo) più influente del 2022, non facendo solo riferimento al record del maggior numero di ore viste in una settimana per una serie Netflix in lingua inglese – superando appunto il precedente detenuto dalla quarta stagione di “Stranger Things” – ma nemmeno limitandosi all’influenza nel campo della moda dove il personale look della protagonista ha spopolato, ma soprattutto per un momento in particolare della serie. La cosiddetta Jenna-mania è stata scatenata per l’ormai celebre sequenza di ballo nel quarto episodio “Una triste serata”. La protagonista Jenna Ortega ha messo in scena una bizzarra coreografia sulle note del singolo del 1981 dei “The Cramps, Goo Goo Muck”, al primo tentativo perché non c’era tempo per una seconda esecuzione e al primo giorno di COVID, con l’attrice che iniziava ad accusare dolori muscolari. Il risultato è stato quello di una riconidvisione incontrollata della clip in questione, migliaia di emulatori sui vari social, arrivando anche ai Campionati Nazionali di pattinaggio a Krasnoyarsk, dove Kamila Valieva ha ricreato con dedizione la coreografia in occasione della gara.

 

Trailer virali: quando il film è già sulla bocca di tutti a distanza dall’uscita

Rimanendo in tema di clip divenuti virali, il trailer rilasciato il 30 novembre dalla Universal di “Cocainorso”, film diretto da Elizabeth Banks e basato su una storia vera, non è l’unico ad aver spopolato sul web. Pochi giorni dopo infatti, è stato rilasciato dalla Eagle Pictures l’attesissimo trailer di “Transformers: il risveglio” che, a livello di forza ed interesse mediatico, ha battuto un grande record. Nella sua prima settimana di rilascio, il trailer del film di Steven Caple Jr ha quasi raggiunto i 500mln di visualizzazioni mondiali su YouTube diventando nuovo primato all-time in casa Paramount Pictures; ma non finisce qui, perché già nelle sue prime 24h, il trailer ha collezionato oltre 230mln di click, posizionandosi appena al 3° posto nella classifica dei più visti di sempre dietro solo a “Avengers: Endgame” e “Spider-Man: No Way Home”.

 

Nel prossimo anno ci sarà anche un altro “duello cinematografico” tanto atteso quanto improbabile. Nello stesso periodo sono stati rilasciati i trailer – e usciranno gli stessi film nelle sale (probabilmente proprio nella stessa settimana) – di “Barbie” diretto da Greta Gerwig e il nuovo film di Christopher NolanOppenheimer”. Sebbene quest’ultimo abbia fatto vedere immagini potenti e che promettono uno spettacolo emotivo e visivamente distruttivo per il nuovo film con protagonista Cillian Murphy, è stato il trailer del film con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling a far parlare decisamente di sé in maniera più netta. Questo soprattutto per l’incredibile trailer che omaggia con tanta irriverenza, genialità ed amore per il cinema uno dei capolavori massimi della Settima Arte, ovvero quel “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick in una delle sue sequenze più iconiche ed indimenticabili.

 

Rata Alada: quando il film continua ad essere sulla bocca di tutti dopo l’uscita

Continuando a collegare il grande schermo alle campagne pubblicitarie, una di queste in particolare ha saputo rapire il pubblico per la sua genialità creativa e presa accattivante sugli utenti.

 

Nel mese di marzo è stato rilasciato nelle sale il nuovo film di Matt ReevesThe Batman”, con protagonista Robert Pattinson nel ruolo del vigilante mascherato di Gotham, che ha saputo rapidamente conquistare tanto la critica ma soprattutto il suo pubblico di fan e non. Il successo del film continua infatti anche dopo la visione, quando nel web viene ricreato il sito “Rata Alada” (che prende il nome da uno degli indovinelli proposti dal personaggio de L’Enigmista nel corso del lungometraggio) che propone di sbloccare dei contenuti extra ed esclusivi dopo aver superato prove e decifrato codici. Ed ecco che i social sono impazziti alla ricerca delle soluzioni agli indovinelli per andare avanti nel sito che, successivamente, è stato oscurato dalla polizia. In seguito infatti ad un aggiornamento, la homepage del sito recita: “Questo dominio è stato sequestrato. Il sito è stato preso dal dipartimenti di polizia di Gotham a seguito di un mandato di sequestro voluto dal tribunale distrettuale di Gotham”.


Manuale su come attuare una campagna pubblicitaria molto efficace.

 

James Gunn e Peter Safran: eroi e villain del DC Universe

Rimanendo con “The Batman” in casa DC Comics, nel 2022 avviene un evento che si è rivelato un vero e proprio terremoto mediatico: l’entrata nei piani alti dirigenziali di James Gunn e Peter Safran, con tutto l’intento di rilanciare e rivoluzionare il DC Universe al cinema e non solo.

 

In poche settimane l’evento ha creato un vero e proprio inferno mediatico soprattutto per le testate giornalistiche che hanno mandato nel caos i milioni di fan delle avventure di Batman, Superman, Wonder Woman e soci. Ogni 2 per 3 le notizie sulle nuove strategie produttive dei film DC prendevano pieghe diametralmente opposte, per via di dichiarazioni dei diretti interessati e di insider nella casa di cristallo DC: si va da un rilancio degli stessi personaggi già ammirati sul grande schermo ad un reboot totale con licenziamenti e nuovi recasting; attori confermati per il prossimo film poi sostituiti il giorno dopo o viceversa. Sono arrivate alcune conferme ufficiali e “definitive”, sebbene il grande progetto d’insieme dovrà essere ancora annunciato.

Johnny Depp vs Amber Heard: una questione d’immagine in mondovisione

Caos produttivo che non è esclusiva solo del DC Universe, ma che coinvolge anche un’altra nota ed amata saga cinematografica, ovvero quella dei “Pirati dei Caraibi”; caos derivato per la figura del protagonista assoluto della serie Johnny Depp. Nel 2017 infatti non c’è stata solo l’uscita al cinema dell’ultimo capitolo della saga “La vendetta di Salazar”, ma si sono anche concluse le pratiche del divorzio con l’attrice statunitense Amber Heard, ma la rottura della coppia non è avvenuta in termini pacifici. I due ex coniugi sono stati rimbalzati in poco tempo tra le più prestigiose testate giornalistiche mondiali, riferendosi a pesanti violenze domestiche che ambedue denunciavano nei confronti dell’altro, cosa che ha travolto principalmente la carriera dell’attore noto soprattutto per il sodalizio cinematografico con Tim Burton.

 

A causa delle accuse infatti, Depp viene eliminato dal progetto sul prossimo film che avrebbe visto come protagonista proprio il suo Jack Sparrow (iniziando a far correre rumors su un reboot della saga con Margot Robbie) e ha anche perso il suo ruolo del mago Gellert Grindelwald nella saga di Animali Fantastici, poi sostituito nel terzo capitolo da Mads Mikkelsen. Le accuse hanno demolito la sua carriera e la sua immagine pubblica, così l’11 aprile 2022 inizia in Virginia il processo Depp-Heard nel quale l’attore chiede un risarcimento di 50mln$ all’ex moglie. Se il caso di O.J. Simpson del 1995 è stato definito “il processo del secolo”, quello avvenuto quest’anno è stato da molti definito “il processo del nuovo millennio”, a causa della peculiare mediaticità della vicenda. Le vicende giudiziarie del processo erano infatti in chiara diretta streaming e tutto il mondo ha potuto assistere passo passo ad ogni dichiarazione dei due imputati, creando ilarità, sconforto, preoccupazione e sdegno per molte di queste, in particolare per alcune dichiarazioni ed “interpretazioni” rilasciate da Amber Heard che, suo mal grado, l’hanno resa un bersaglio perfetto per meme e condivisioni social.


Il successivo 1 giugno il tribunale ha infatti decretato la vittoria di Depp con seguente (formalmente) riabilitazione nella carriera cinematografica: torna finalmente sul set di un film con “Jeanne Du Barry”, diretto da Maïwenn in cui interpreterà Luigi XV; per la saga dei “Pirati dei Caraibi” nascono nuove speranze di vederlo (forse per l’ultima volta) come Jack Sparrow.

 

Cerimonie di premiazione turbolente

Riagganciandoci ad eventi spiacevoli collegati a stars e momenti prestigiosi, il 2022 è stato purtroppo l’anno di due accaduti che hanno fatto il giro del mondo per delle performance a dir poco imbarazzanti, tra lo sconcerto del pubblico e della stampa internazionale.

 

Uno di questi rimane tutt’ora avvolto nel mistero, sebbene la ricostruzione ufficiale – anche grazie alle dichiarazioni degli interessati, un po’ equivoche, un po’ di circostanza, ma comunque da tener presente – sembrerebbe riferirsi ad un caso mediatico fondato sul nulla, riguarda il presunto sputo di Harry Styles ai danni di Chris Pine durante l’anteprima del loro film “Don’t Worry Darling” in occasione della Mostra Cinematografica di Venezia. Pur ripetendo che, oltre a non esserci prove, i diretti interessati hanno smentito la vicenda, il caso rimane infatti ancora avvolto nel mistero, tanto per le immagini mostrate da un video (che sembrerebbe riprendere proprio l’accaduto, seppur senza una sicurezza “scientifica”) quanto per l’aria malsana che si respirava già in fase di pre-produzione del film, con continue vicissitudini, rapporti al veleno e brusche decisioni produttive soprattutto tra i membri del cast.

 

Ciò che rimane invece con maggior sicurezza uno dei momenti purtroppo più iconici dell’anno – ma proprio della storia degli Accademy Awards – rimane lo schiaffo in diretta mondiale alla Cerimonia degli Oscar dell’attore Will Smith al comico presentatore Chris Rock, in seguito di una battuta infelice alla moglie Jada Pinkett Smith. Non occorre richiamare ulteriormente la vicenda, sia per l’inenarrabile squallore dell’accaduto sia per la viralità che lo stesso ha inevitabilmente ottenuto in pochissimo tempo. Si suole solo richiamare un altro bizzarro evento collegato sempre all’attore Will Smith che, in occasione dell’uscita su AppleTv+ del suo nuovo film “Emancipation”, ha sostanzialmente regalato 2 mesi agli utenti di abbonamento alla piattaforma streaming. Un’interessante promozione questa che non è nuova ad AppleTv+, che permette a tutti gli utenti che non posseggono al momento alcun tipo di abbonamento di avere mesi gratis per poter provare il servizio di streaming, ma che soprattutto quest’anno, dopo l’accaduto con Chris Rock, suona molto come ulteriore richiesta di perdono da parte dell’attore che, paradossalmente e in quella sera, aveva ottenuto anche il suo primo Oscar come Miglior Attore Protagonista.

 

Schiaffi, sputi, ma anche molti applausi: Brendan Fraser incanta Venezia

Le grandi premiazioni cinematografiche del 2022 non hanno per fortuna registrato solo momenti di imbarazzo e vergogna, ma anche e soprattutto commozione e tanta gioia. Infatti , alla stessa Cerimonia degli Oscar ha fatto emozionare in particolare anche la premiazione come Miglior Attore Non Protagonista all’attore sordomuto Troy Kotsur per la sua interpretazione nel film “CODA – i segni del cuore”, il quale ultimo ha poi conquistato nella stessa serata le prestigiose statuette di Miglior Sceneggiatura Non Originale e soprattutto Miglior Film.

 

Ma forse, a divenire più iconiche e virale è stata l’acclamazione all’attore Brendan Fraser sempre durante la Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia. Icona cult cinematografica, soprattutto verso la fine degli anni ’90, l’attore di origini canadesi stava vivendo negli ultimi anni un periodo davvero infelice a causa di scarsi risultati dei film in cui recita e soprattutto in seguito alle accuse di molestie sessuali del 2018 mosse contro accusato l’ex presidente della Hollywood Foreign Press Association, decidendo conseguentemente di ritirarsi dalla vita pubblica e declinare varie offerte di lavoro. Fortunatamente per lui però ha risposto alla chiamata di “The Whale”, il nuovo film di Darren Aronofsky, in cui interpreta il difficile ruolo dell’attore protagonista che gli valse una commossa standing ovation di 6 minuti dopo la proiezione del film nella sala di Venezia. Il video dell’attore in lacrime per la celebrazione ha fatto rapidamente il giro del web suscitando forti emozioni dei fan, che potranno rivedere Fraser nel 2023 non solo quando verrà distribuito nelle sale italiane “The Whale”, ma anche nel nuovo film di Martin ScorseseKillers of the Flower Moon”.

 

Ma Brenda Fraser è saltato nelle prime pagine giornalistiche anche per un’altra spiacevole e peculiare vicenda. Tra le varie nominations per i prossimi Golden Globes infatti, Fraser compare per la categoria “Miglior Attore in un Film Drammatico”; tuttavia, a seguito della vicenda legata alle accuse di molestie sessuali nel 2018, Fraser ha dichiarato in occasione della nomination ottenuta: “Ho più di una storia personale con la Hollywood Foreign Press Association e nessun rispetto per loro. No, non parteciperò. È a causa del mio passato. E mia madre non ha cresciuto un ipocrita. Puoi chiamarmi in un sacco di modi diversi, ma non quello.