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Recensione − Una notte violenta e silenziosa: il dissacrante Babbo Natale di David Harbour

La recensione del film natalzio: Una notte violenta e silenziosa, dissacrante pellicola con Babbo Natale interpretato da David Harbour

Una notte violenta e silenziosa è un film del 2022, diretto da Tommy Wirkola, distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 1 dicembre. Pellicola natalizia con protagonista David Harbour nei panni di un Babbo Natale dissacrante; di fatto, è un film che spazia dalla commedia demenziale al thriller, con sprazzi di azione horror. Oltre l’attore presente in Stranger Things, nel cast ci sono John Leguizamo, Alex Hassell, Alexis Louder, Beverly D’Angelo, Cam Gigandet, Edi Patterson, Brendan Fletcher, Mike Dopud, John B. Lowe, Alexander Elliot. Di seguito la trama e la recensione di Una notte violenta e silenziosa, film natalizio prodotto dalla Universal Pictures.

La trama di Una notte violenta e silenziosa, film natalizio con David Harbour

Una notte violenta e silenziosa è un film che parte come una commedia demenziale, presenta un Babbo Natale (David Harbour) ormai assalito dalla depressione dato che i bambini non credono più nello spirito delle festività. A causa del prorompente capitalismo e degli acquisti online su siti e-commerce, Santa Claus sembra una presenza non più richiesta.

 

Mentre è in preda ad una crisi, repressa apparentemente in una bevuta ad un bar qualunque e in un consequenziale vomito, entra in scena la famiglia Lightstone. Una serie di personaggi la cui vita è ingabbiata in rapporti tossici e forzati, ma non possono farne a meno dato il legame di sangue e l’abbondante eredità della madre-famiglia alla quale aspirano tutti.

 

Durante la vigilia di Natale, nel frattempo che i Lightstone si scontrano verbalmente sputando sentenze l’uno nei confronti dell’altro, una squadra di mercenari irrompe prendendo in ostaggio tutti i presenti. La squadra di criminali non è però preparata ad affrontare un combattente che li sorprenderà: Babbo Natale è sul posto e sta per dimostrare perché non è un santo, portando il film su un tono dark, action a tratti horror.

La recensione del film natalzio: Una notte violenta e silenziosa, dissacrante pellicola con Babbo Natale interpretato da David Harbour

La recensione di Una notte violenta e silenziosa, dark comedy dai tratti horror

Il film diretto da Tommy Wirkola, Una notte violenta e silenziosa, sembrava poter essere uno strano e fin troppo volgare mix tra Babbo Bastardo (2003) e John Wick (2014), e invece riesce a sorprendere. Nonostante un inizio demenziale, con tanto di vomito da Babbo Natale alla proprietaria del Bar sul tetto, il tono del film e la scrittura riescono a elevarne la qualità. Il rischio era di produrre e vendere un qualcosa di eccessivo e per nulla elaborato, sia per volgarità gratuita che per violenza; ma un altro pericolo sarebbe stato quello di inciampare nella sovrabbondanza di citazioni

 

Eppure tutto ciò viene piacevolmente costeggiato da un’intelligenza di base derivato dalla consapevolezza di star dando vita ad un giocattolone. Gli intenti sono quelli, il marketing lo palesa: si tratta di un film natalizio dissacrante con un Babbo Natale pronto ad uccidere i cattivi, piuttosto che rimetterli sulla retta via come è solito vedere. La premessa di partenza ha però la lucidità di non scadere nell’esagerazione, sia in termini di battute ineleganti che in azione gratuitamente violenta con un’esasperata spettacolarizzazione

 

Una notte violenta e silenziosa, riesce a divertire lo spettatore ponendolo di fronte ad una riflessione: è morto lo spirito natalizio, ucciso dal denaro? Messaggio inserito e messo in scena nella famiglia Lightstone che è composta da una madre ricca ma distante, e i suoi due figli. Gertrude Lightstone (Beverly D’Angelo) è il capo famiglia, e da un lato c’è sua figlia Alva (Edi Patterson) con un neo fidanzato attore di film d’azione (Cam Gigandet); dall’altro c’è suo figlio Jason (Alex Hassell), separato dalla moglie Linda (Alexis Louder).

 

Entrambi hanno a loro volta dei bambini, contrapposti nel loro modo d’essere: Bert o Bertrund (Alexander Elliot) è così chiamato dalla madre per compiacere la nonna Gertrude, e sembra essere un famoso influencer schiavo del cellulare e dei social; al contrario c’è la piccola Trudy (Leah Brady), pura e sveglia, l’unica che crede ancora in Babbo Natale.

 

I momenti nei quali questa tremenda famiglia è protagonista, ostaggi dei mercenari intenti a rubare dal caveau, sono le scene comedy che li vede del tutto impreparati interfacciati ai cattivi. Infatti, con un tono sapientemente sopra le righe, divertono i siparietti in cui si scambiano obbligatoriamente i regali e si offendono l’un l’altro con la verità.

 

Parallelamente va avanti la trama maggiormente dark e d’azione con Babbo Natale, motivato dalla dolce Trudy nel liberare i suoi genitori, sua nonna e i suoi zii, dai delinquenti che vogliono derubarli. La notte della viglia di Natale restituisce al Babbo Natale di David Harbour la possibilità di rifarsi e di ritrovare la magia spirituale, oltre che quella fisica.

Una notte violenta e silenziosa, tra uccisioni, purificazioni e citazioni di gusto

La stratificazione di Una notte violenta e silenziosa, pur restando interna al giocattolone quale è, merita l’attenzione degli spettatori. Come già scritto nel precedente paragrafo, si passa da un tono all’altro con due trame parallele che finiscono con l’intrecciarsi, e i protagonisti hanno anche il valore dell’evoluzione. Nell’arco dei circa 112 minuti del film, si parte da una visione dissacrante del Natale con un Santa Claus depresso e sostituito dai vari Amazon di turno, e per questo tenta di riempire il vuoto emotivo con l’alcol.

 

Interessanti, tra le altre cose, i suggerimenti che arrivano allo spettatore sulle origini di Babbo Natale: migliaia di anni fa, sembrava prendere parte alle invasioni barbariche, saccheggiando villaggi in virtù dell’oro. Da lì si avvia un processo di deduzione, ossia si intuisce il pentimento del personaggio e la genesi dello spirito natalizio e della figura quasi eroica, con tanto d’amore datogli dalla Signora Natale.

 

Nella parte centrale, oltre a vedere che i cattivi si danno nomi in onore della festività come Scrooge (John Leguizamo), Frosty, Candy Cane e così via, c’è Santa Claus che gli mette i bastoni tra le ruote e si racconta alla piccola Trudy, dando sfogo alle sofferenze, trovando una luce in fondo al tunnel nell’appoggio e nella fiducia della bambina.

 

E grazie all’amore, perdendo l’anello che lo lega alla Signora Natale, ritroverà il suo fedele compare ai tempi dei barbari: il martello. Da lì in avanti sarà il gore horror il genere dominante, offrendo un intrattenimento violento senza coreografie particolari con una CGI volutamente visibile per richiamare, in un certo senso, gli anni ’80 del citato Die Hard – Trappola di Cristallo (1988).

 

La struttura narrativa fa il verso al film con Bruce Willis protagonista soprattutto nella parte centrale, con un ritmo più adagiato alternato a sequenze d’azione in una singola location i cui oggetti vengono trasformarti in armi; oltre, beninteso, all’arrivo della banda criminale nella villa dei Lightstone.

 

Ma Die Hard non è l’unica citazione: ci sono le canzoni natalizie melodicamente acutizzate, citate anche nei dialoghi resi pop (Santa Claus Is Coming To Town); e una scena che vede Trudy protagonista in azione, è capace di rendere sanguinolento il famoso momento delle trappole di Mamma Ho Perso l’Aereo (1990). 

 

Il finale è carico di emozioni e di cambiamenti: Babbo Natale ha la sua catarsi, e i Lightstone capiscono che i soldi non sono tutto, riprendendo lo spirito natalizio in toto, come in un classico film del genere. Tra l’alternanza di generi e la riflessione portata, Una notte violenta e silenziosa ha un’originalità tale da renderlo un cult nel tempo, o forse istantaneo. Un plauso al divertente e divertito cast.

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
0/5
Alessandro Di Lonardo
0/5
Paolo Innocenti
3/5
Alessio Minorenti
3/5
Vittorio Pigini
0/5
Bruno Santini
0/5
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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