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Recensione – La bella e la bestia, l’amore è lasciar scegliere

La recensione de La bella e la bestia

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 10 novembre 1991 mentre in quelle italiane il 2 dicembre 1992. Scritto da Linda Woolverton, diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise è la trasposizione dell’omonima fiaba scritta da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont.

Il cast vocale è composto da: Paige O’Hara, Robby Benson, Richard White, Jerry Orbach, David Odgens Stiers, Rex Everhart, Jesse Corti e Angela Lansbury.

Candidato a sei premi Oscar, tra cui miglior film, vincitore per la miglior colonna sonora e la miglior canzone originale entrambi ad Alan Menken.

La trama de La bella e la bestia, film del 1991

Francia, XVIII secolo. Un giovane principe superbo ed egoista viene tramutato in bestia per mano di una fata. L’incantesimo si romperà solo se una fanciulla si innamorerà di lui.

Il dibattito contemporaneo a proposito dei personaggi nei classici disneyani si è concentrato molto sulle figure femminili, sottolineando la necessaria discontinuità rispetto al passato.

Niente più cavalieri salvatori senza macchia e senza paura, niente più rappresentazione classica dell’amore ma soprattutto una totale emancipazione rispetto a qualsiasi figura maschile: padre, fratello o partner.

Una svolta che ha passato al setaccio anche i personaggi degli anni precedenti in alcuni casi prendendo le distanze da un modello vecchio, desueto, non conforme alle esigenze di oggi.

Ma è davvero così? La caratterizzazione delle nuove “principesse” è veramente una totale novità? Tornando indietro di trent’anni si ha la possibilità di conoscere colei che ha tracciato il solco, colei che più di tutte ha segnato un punto di svolta.

La recensione de La bella e la bestia, trentesimo classico Disney

Belle è la rappresentazione della diversità, un elemento di disturbo in un microcosmo collaudato e ancorato nelle proprie convinzioni e convenzioni. Una diversità che genera diffidenza, timore e distanza. Belle ed il resto del villaggio incarnano l’eterno scontro tra conservatorismo e progressismo.

Lei e suo padre Maurice nella realtà dei fatti non si sono mai integrati, lo dimostra il fatto che sono sempre vittima di pettegolezzi e che la loro abitazione sia collocata ad una distanza evidente rispetto a tutte le altre.

Un dettaglio da non sottovalutare è la provenienza di padre e figlia; infatti, veniamo a sapere subito che vengono da fuori, sono stranieri, perciò già in partenza estranei al contesto sociale del luogo.

Quello di Belle è un personaggio che esprime la perfezione dell’eroe fiabesco: di carattere forte, personalità intelligente, di animo buono e gentile e dai connotati fisici marcati. La sua determinazione la porta a compiere delle scelte radicali se non addirittura pionieristiche.

Rifiutare la mano di Gaston non è semplicemente una decisione individuale ma racchiude in sé un messaggio universale. Significa cioè respingere una società che vuole relegare il ruolo della donna a quello esclusivo di: madre, moglie, massaia completamente subalterna al marito.

Le tematiche all’interno del film La bella e la bestia

Gaston appunto, l’uomo portatore di sopraffazione, fautore e rappresentante di una mascolinità tossica che promulga come propri valori: l’estetica esasperata, la violenza, la prevaricazione sui più vulnerabili e il totale disprezzo verso il cambiamento.

Facendo bene attenzione, la prima azione che compie il personaggio quando entra in scena è la caccia: un comportamento che ha sempre caratterizzato i cattivi della “Casa di Topolino” poiché cacciare ha come obiettivo uccidere per denaro o per divertimento, manifestando completo disinteressa per ogni forma di vita.

Un maschio che non accetta un no come risposta diventando quindi un potenziale assassino, incapace di considerare la figura femminile come una persona libera di esprimersi; perciò, nel caso non può essere sua non può essere di nessun altro, secondo la logica malsana che prevede l’oggettizzazione di chi ci sta davanti.

Mettendo a confronto queste caratteristiche con la piaga sociale che stiamo vivendo oggigiorno, ci si rende conto di quanto un cattivo del genere sia il più spaventoso. Gaston abita ancora nelle nostre case, continua a vivere nelle nostre famiglie e tenta prepotentemente di farsi largo.

Un cattivo che purtroppo non si riesce a sconfiggere.

Voto:
5/5
Andrea Barone
5/5
Andrea Boggione
4.5/5
Christian D'Avanzo
5/5
Alessandro Di Lonardo
4/5
Paolo Innocenti
4.5/5
Gabriele Maccauro
4/5
Alessio Minorenti
4.5/5
Paola Perri
5/5
Vittorio Pigini
4/5
Bruno Santini
5/5