Cerca
Close this search box.

Recensione – Il Re Leone, l’ apoteosi del rinascimento Disney

la recensione de Il Re Leone

Distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 15 giugno 1994 mentre in quelle italiane il 24 novembre dello stesso anno. Trentaduesimo classico Disney diretto da Roger Allers e Rob Minkoff, scritto da Irene Mecchi, Jonathan Roberts e Linda Woolverton.

Candidato a quattro premi Oscar di cui tre in una sola categoria (Miglior canzone originale), vincitore della miglior colonna sonora al Maestro Hans Zimmer e miglior canzone originale Can you feel the Love tonight composta da Elton John e Tim Rice.

Il cast vocale è composto da: James Earl Jones, Jeremy Irons, Matthew Broderick, Moira Kelly, Rowan Atkinson, Nathan Lane, Ernie Sabella, Robert Guillaume, Magde Sinclair, Cheech Marin e Whoopi Goldberg.

La trama de Il Re Leone, film del 1994

In seguito alla morte del padre, il cucciolo di leone Simba deve combattere il malvagio zio Scar che cerca di rubargli il trono di re della savana.

Film d’animazione solidificato nella cultura popolare grazie ai motivi che tutti conosciamo: le canzoni imparate a memoria, il carisma dei personaggi, l’epicità del racconto etc.

Ma un elemento di straordinaria importanza è il ruolo di ogni singolo personaggio nel rappresentare una struttura sociopolitica precisa, riproducendo ancora una volta quello che è un vero e proprio mantra della “Casa di Topolino”: raccontare storie di animali per parlare degli esseri umani.

Mufasa e Simba rispecchiano appieno il “buon governo”, guide decise e responsabili che mettono il bene della collettività sopra ogni altra cosa, le loro capacità individuali sono al servizio del progresso comune.

Ma soprattutto il vero leader non si preoccupa di conservare il potere per sempre, anzi la consapevolezza di dover passare il testimone è una delle più grandi virtù.

La recensione de Il Re Leone, trentaduesimo classico Disney

All’esatto opposto agisce Scar, la personificazione dell’assolutismo. Colui che raggiunge il potere esclusivamente per godere dei suoi privilegi distorcendo completamente il significato di essere un capo: preoccuparsi di fare solamente ciò che vuole. Amministrando lo stato in questo modo non può che predominare la povertà, la disuguaglianza e la violenza.

Insieme al potere politico coesiste in maniera autonoma, ma collaborativa, il potere religioso. La benedizione iniziale di Rafiki prima e il suo sostegno nella battaglia poi, identifica il benestare di Dio nei confronti delle azioni di chi è designato a decidere delle sorti della comunità, così come è radicato nella società statunitense, consideratosi il nuovo popolo eletto.

Infatti, ogni nuovo presidente prima di insediarsi alla Casa Bianca giura sulla Bibbia, oppure sulla banconota da 1$ troviamo la scritta: “noi confidiamo in Dio”.

I personaggi de Il Re Leone e il loro significato all’interno del film

Una delle coppie più celebri di tutto il panorama disneyiano e protagonisti di una delle canzoni più iconiche di sempre, Timon e Pumbaa incarnano un concetto già presente in classici passati.

Il loro stile di vita sregolato e spensierato simboleggia l’idea di sinistra tipicamente americana. Un anarchismo individuale improduttivo in cui non c’è il minimo contributo nei confronti della società. La conoscenza di Simba e della sua realtà farà si che percorrano la strada del cambiamento.

La stessa situazione è stata riproposta sia per il personaggio di Biagio in Lilli e il vagabondo e per Romeo in Gli Aristogatti. Entrambi alla fine della storia abbandonano la loro vita di strada per abbracciare l’ordine e il sistema, sancendo la vittoria della borghesia sul proletariato.

Infine, le iene, che si muovono e adottano il medesimo modus operandi delle mafie o più genericamente della criminalità organizzata. Prolificano nelle periferie, nelle zone d’ombra, vivono all’insegna del parassitismo, saccheggiano e depauperano ogni tipo di risorsa seminando terrore e morte ad ogni loro passaggio.

Voto:
5/5
Andrea Barone
5/5
Andrea Boggione
5/5
Christian D'Avanzo
5/5
Alessandro Di Lonardo
5/5
Paolo Innocenti
5/5
Gabriele Maccauro
5/5
Alessio Minorenti
5/5
Paola Perri
5/5
Vittorio Pigini
5/5
Bruno Santini
5/5