Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2022 da Bruno Santini
Il genere della commedia romantica ha visto il suo periodo di massimo splendore tra la fine degli anni 80 e il corso degli anni 90 per quanto concerne il successo al box office e senza dubbio il suo volto più riconoscibile e quello che, in un’epoca nella quale il nome di una star era ancora capace di essere quasi da solo la ragion d’essere di un film, era in grado di far staccare milioni di biglietti solo grazie al lustro era quello di Julia Roberts. Per quasi un decennio commedia e Julia Roberts sono stati sostituti prossimi se non addirittura sinonimi e dunque il suo ritorno al genere di appartenenza era molto atteso da tutti gli analisti del box office, a maggior ragione per il fatto che ad affiancare la diva hollywoddiana è George Clooney, altro attore che si è sempre prestato a progetti di questo tipo.
In un mercato in cui, contrariamente a quello di 30 anni fa, la commedia romantica sembra ormai non attirare più persone in sala e dover essere necessariamente relegata allo streaming, i 60 milioni già raccolti da “Ticket to Paradise” nei mercati internazionali (che in poche settimane potrebbero anche superare i 100) a fronte di un budget di 35 milioni e un’uscita statunitense alle porte sembrano essere una boccata d’aria fresca per i produttori di questo genere di pellicole.
Fatta questa premessa riguardi il vincitore del weekend italiano, ecco come di consueto i dati dei 10 film ad aver incassato di più nella scorsa settimana:

Ticket to Paradise, Smile, Tar e non solo: i numeri del box office
Come riportato dai dati Cinetel non è stato per nulla un weekend florido quello italiano che continua ad arrancare sia rispetto ad uno che a due anni fa. “Quasi Orfano” si aggiunge con i suoi 154mila euro alla sfilza ormai senza fine di commedie italiane che hanno ottenuto risultati al box office ai limiti del raccapricciante. E’ ormai un fatto che il pubblico italiano, a meno di impronosticabili cambi di tendenza, abbia rinunciato completamente ad andare al cinema per fruire di un genere ovvero quello della “commedia all’italiana” che costituiva fino a 3 anni fa una considerevole fonte di guadagno per gli esercenti nostrani.
Più interessante, seppur tutt’altro che rosea, la situazione del box office statunitense dove, nonostante il flop incredibile di “Amsterdam”, vi sono alcune pellicole che stanno ottenendo risultati significativi. Da una parte infatti “Smile”, sulla soglia dei 100 milioni in tutto il mondo, rappresenta l’ennesimo clamoroso successo della Paramaunt quest’anno che sembra veramente non poter sbagliare un colpo. Il film horror ha concrete chance di raggiungere i 100 milioni nel mercato statunitense, impresa non riuscita a nessun horror (ad eccezione di “A quiet place 2”) nel post-pandemia, avendo infatti ottenuto un calo di appena il 20% percento nel secondo weekend che sarebbe notevole per qualsiasi tipo di pellicola ma che trattandosi di un horror, genere le cui pellicole tendono ad avere cali vistosi fin dal secondo fine settimana, è da considerarsi addirittura prodigioso.
E’ infine d’uopo notare come “Tar”, presentato a Venezia quest’anno, e “Triangle of sadness” abbia esordito con una release limitata ottenendo rispettivamente 40mila e 20mila dollari di media per sala, cosa che lascia ben sperare per una loro futura uscita più ampia. Molto affascinante invece il caso di “Terrifier 2”, horror indie seguito di “Terrifier” del 2016, che con il suo weekend d’esordio di 1 milione e 200mila dollari è già un enorme successo se rapportato al suo piccolo budget di 300mila dollari e che testimonia come ci sia ancora spazio in sala anche per il cinema indipendente di genere.