Il Mostro dei Mari: una grande avventura a cui manca l’anima

Articolo pubblicato il 8 Luglio 2022 da Andrea Boggione

Il Mostro dei Mari” è la nuova avventura creata dalla Netflix Animation Studios, in collaborazione con la Sony Animation, e disponibile sulla piattaforma streaming dall’8 Luglio 2022. In un’epoca dove creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono considerati dei veri e propri eroi. Tra i più conosciuti e adorati c’è il protagonista Jacob Holland (Karl Urban), il quale incarna la figura di spicco tra i tanti marinai della Inevitabile, una delle navi più leggendarie tra quelle dei cacciatori. La vita dell’eroe cambia e ha una svolta quando entra in gioco la giovane quanto determinata Maisie (Zaris-Angel Hator), una ragazzina che s’imbarca clandestinamente tra l’equipaggio della sua nave. Tra i due s’instaura un forte legame, inizialmente improbabile, ma col passare del tempo sempre più forte e profondo. Un rapporto che funge da colonna portante della storia, la quale ruota attorno alla scoperta della verità sulla storia e il passato di queste creature considerate dal popolo umano solo come dei mostri da cacciare ed eliminare. Assieme affrontano un viaggio epico attraverso terre e luoghi inesplorati. Ma sarà vero tutto quello che viene raccontato e tramandato di generazione in generazione riguardo queste incredibili creature? 

All’interno del film non mancano momenti emozionanti e sequenze d’azione realizzate con cura, un canovaccio tipico di questo genere di film che viene esplorato ed analizzato. Manca però quel pizzico di originalità, quella voglia di riuscire a raccontare qualcosa di nuovo e diverso. I due protagonisti funzionano e sono ben scritti, grazie ad un background solido e raccontato a dovere, mentre molti altri personaggi più di contorno paiono spesso troppo abbandonati a loro stessi. Ovviamente il target di riferimento sono le famiglie e per questo motivo il film spesso si concentra troppo sull’essere tanto didascalico per raggiungere il maggior pubblico possibile. Viene affrontato un percorso narrativo e visivo che tenta di far passare una serie di messaggi positivi dai grandi valori: dall’animalismo al tema dell’abbandono oppure dal voler andare oltre semplici compromessi passando per la ricerca di una grande verità sul passato di questi mostri, ritenuti da tutti soltanto come bestie incontrollate che seminano il terrore tra i mari. C’è di più, ma questo viene affrontato solo in parte. Lo stesso finale funzionale, ma fin troppo prevedibile, è strutturato sul lanciare un messaggio forte che porta alla luce un conflitto sociale. La sensazione che molto sia stato copiato è fin troppo evidente, anche se non mancano quelle inquadrature o sequenza capaci di far emozionare dai più grandi ai piccini, basti pensare alle straordinarie scene d’azione tra i cacciatori ed i mostri, qui il film riesce a regalare il suo meglio. 

“C’è stato un tempo in cui i mostri del mare devastavo le rive. E nessuna nave era al sicuro in mare. Ma quei giorni sono finiti. Oggi valorosi guerrieri combattono i mostri ben oltre l’orizzonte.”

Insomma “Il Mostro dei Mari” è una grande avventura a cui però manca una vera e propria anima. Troppi elementi ricordano storie e personaggi già visti e rivisti. Non bastano una discreta animazione, una storia interessante e tematiche profonde per ottenere un risultato grandioso. Un gran peccato perché resta un film d’animazione dalle enormi potenzialità. Un ottimo debutto, per la prima volta in solitaria, per un cineasta dalle ottime competenze e dalla giusta esperienza per affrontare la prova di portare sullo schermo un racconto avvincente dalle tematiche importanti. Chris Williams, il regista dell’opera, inserisce e gioca su una serie di elementi affrontati nei suoi lavori precedenti di casa Disney, tra cui “Mulan”, “Le Follie dell’Imperatore” e “Zootropolis” in veste di sceneggiatore oppure le prime esperienze da co-regista di titoli come “Big Hero 6” e “Oceania”. Un’esperienza che influenza in maniera diretta questo nuovo progetto che si riflette a tratti positivamente per la tenacia dei suoi protagonisti e la capacità di emozionare grandi e piccini, ma negativamente quando tenta di sfruttare senza riuscirci appieno quegli stessi elementi che hanno reso grandi quei titoli. Sicuramente si tratta di un progetto curato nei minimi dettagli, ma pare alla fine che si tratti di un gran bel contenitore che risulta vuoto, o meglio non riempito fino in fondo. Manca probabilmente quell’effetto novità che avrebbe sicuramente elevato quest’opera d’animazione tra i migliori titoli di un genere spesso fin troppo bistrattato se non proveniente dalle solite e classiche case di produzione.

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
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Christian D'Avanzo
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Carlo Iarossi
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Paolo Innocenti
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Carmine Marzano
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Alessio Minorenti
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Paola Perri
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Giovanni Urgnani
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